Costa: i coerenti sostengano il mio emendamento sulla responsabilità diretta dei magistrati

 di Valentina Stella Il Dubbio 10 marzo 2022

Oggi alle 18 scade il termine per presentare i subemendamenti all'emendamento del Governo al disegno di legge AC. 2681 per la riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario. Il premier Draghi ha assicurato che questa volta non porrà la fiducia, proprio per lasciare spazio alle sensibilità in materia, notoriamente molto elevate da parte di ciascun gruppo: "Non ci sarà la fiducia - aveva detto in conferenza stampa -  ma i capigruppo si sono impegnati a fare in modo che l’esame sia rapido". Sicuramente chi darà battaglia sarà il deputato Enrico Costa. Il responsabile giustizia di Azione ha già annunciato di aver presentato un emendamento sulla responsabilità civile diretta dei magistrati. "Ho presentato sia questo - ci dice Costa -  che quello per togliere i filtri giuridici che non consentono di vincere una causa per responsabilità civile".  Come sappiamo  - grazie alla battaglia di trasparenza dei dati portata avanti proprio da Costa - dal 2010 al 2021 sono state depositate 544 cause contro lo Stato per responsabilità civile dei magistrati. Su 129 sentenze emesse finora, solo 8 sono di condanna. "Questo significa che la legge va cambiata e la riforma dell'ordinamento giudiziario è una opportunità che non possiamo sprecare".  Il primo emendamento ricalca il testo referendario, presentato da Lega e Partito Radicale non ammesso dalla Consulta: "Se tutti coloro che si sono espressi a favore del referendum lo votano in Commissione, può essere approvato". Il parlamentare si riferisce ovviamente ai leghisti, a Forza Italia, a Fratelli d'Italia, a Italia Viva e a qualche componente del gruppo Misto: "tuttavia negli anni ho visto forze politiche rimangiarsi alcune posizioni gigantesche". Ad esempio c'è stato un passo indietro di Forza Italia sulla proposta di un collegiale per autorizzare i trojan. Il voto in commissione sarà dunque "una prova generale di coerenza dei partiti" puntualizza Costa. Il tema della responsabilità civile si lega per lui al tema della responsabilità disciplinare e a quello delle valutazioni di professionalità: "nulla di tutto questo esiste al momento. E la prima conseguenza è che il magistrato bravo non viene valorizzato, mentre quello che sbaglia non viene sanzionato. In tale scenario a farla da padrone sono le correnti". Però l'Anm si è espressa contro le proposte di modifica su valutazioni professionali e pagelle: "In tutte le attività del mondo si valutano le persone, per far progredire quelli meritevoli. Non comprendo perché i magistrati dovrebbero sottrarsi da tale procedura. Non riesco proprio a comprendere come l'Anm abbia potuto giustificare il suo disaccordo con la sorprendente tesi dell' 'ansia competitiva'. A parer mio i magistrati dovrebbero essere sollevati da questa prospettiva perché finalmente quelli validi non saranno superati dai  colleghi casomai appoggiati dalla corrente più forte".  Su questo Costa ha presentato un altro emendamento che prevede i voti dal 4 al 10 e solo quelli che ottengono 8, 9 e il massimo della scala possono avere la progressione di stipendio: "oggi invece il 99% dei magistrati è positivo. Ciò automaticamente comporta anche l'aumento stipendiale. La progressione è solo per anzianità e non per merito. E questo sistema va cambiato"Ma il neo vice-segretario di Azione non si è fermato qui: "tra i tanti emendamenti, ne ho presentato un altro che prevede un concorso per accedere agli incarichi semi e direttivi. Oggi funziona che il magistrato fa domanda e poi viene selezionato in base all'accordo tra le correnti. Invece io immagino un Albo degli idonei a cui accedere tramite concorso in forma scritta da tenersi ogni quattro anni. Il voto ottenuto sarà uno degli elementi da tenere in considerazione per avere il posto dirigenziale". In merito alla responsabilità disciplinare "ho presentato una serie di ipotesi di modifica. Una prevede che non si potrà più avere l'archiviazione diretta da parte del Procuratore generale, ma occorrerà un vaglio da parte di un altro soggetto, ossia il Primo Presidente di Cassazione che dovrà decidere se archiviare o meno". Sul tema caro agli avvocati, ossia il diritto di voto nei consigli giudiziari, "ho presentato un emendamento affinché sia il singolo avvocato, come rappresentante della categoria, ad esprimersi, senza ulteriori aggravamenti burocratici". E sull'eventuale conflitto di interessi è lapidario: "ma quale conflitto di interesse? E allora quello tra pm e giudice? Perché nessuno si preoccupa di questa eventualità e guardano solo a quello di un singolo avvocato?". Costa, infine, non si è soffermato sulla legge elettorale perché "non rappresenta l'elemento che può risolvere le criticità della magistratura. L'aspetto essenziale è la valorizzazione del merito".


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