Contro Fiore processo politico

 di Angela Stella Il Riformista 2 marzo 2022

Essendo stata accolta la richiesta dei pm di giudizio immediato, si apre oggi a Roma il processo a carico di 13 persone, accusate dell’irruzione nella sede della Cgil avvenuta il 9 ottobre scorso nel corso di una manifestazione indetta per protestare contro l’obbligo del Green pass. Tra loro anche il fondatore di Forza Nuova Roberto Fiore, l'ex Nar Luigi Aronica e Salvatore Lubrano, difesi dall'avvocato Nicola Trisciuoglio (il primo unitamente all’avv. prof. Carlo Taormina, il secondo unitamente all’avv. Emilio Siviero). I tre devono rispondere a vario titolo di devastazione, istigazione a delinquere, violenza nei confronti dei pubblici ufficiali.

Avvocato lei denuncia una lesione dei diritti dei suoi assistiti. Ci spieghi meglio.

Innanzitutto va stigmatizzato il fatto che, nonostante le indagini siano ormai chiuse, la Procura continua a depositare relazioni della Digos. Noi quindi ci troviamo dinanzi ad elementi nuovi e non sappiamo di cosa si tratti. A mio modo di vedere, è un agire gravissimo da parte degli inquirenti. Proprio ieri (lunedì, ndr) ho ricevuto la comunicazione di deposito di una informativa della Questura di Roma da parte della Procura  e a due giorni dall'inizio del processo lo trovo sconcertante. Si tratta di un comportamento scorretto che non ci mette nelle condizioni di poter difendere i nostri assistiti, come Costituzione prevede.

C'è altro?

Un'altra violazione gravissima è che i miei assistiti, così come gli altri imputati, oggi non saranno tradotti in aula ma rimarranno collegati in video dalle carceri dove sono detenuti. Fiore da Frosinone e gli altri due da Poggioreale.  Ciò comporta l'impossibilità, in un processo così delicato, di potersi confrontare con i propri avvocati, di poter disciplinare una linea difensiva sicuramente già tracciata ma che in aula prende corpo. Inoltre gli imputati sono stati avvisati all'ultimo momento circa il mancato trasferimento. Io sto venendo dal carcere di Frosinone e solo oggi (ieri, ndr) ho potuto sapere che ci sarà il collegamento in video conferenza. Invece stamattina (ieri, ndr) sono stato allertato dai parenti dei detenuti in quanto Aronica protestava energicamente con gli agenti penitenziari affinché lo potessero portare a Roma per l'inizio del processo. I miei assistiti si ritengono innocenti, sono in carcere da ormai cinque mesi e  hanno avuto dunque ragione nel voler sapere quale sarebbe stato il loro destino domani (oggi, ndr).

 A proposito di custodia cautelare, perché sono ancora in carcere?

Essa sta assumendo per quanto concerne la posizione di Fiore il carattere della tortura. L'uomo è stato visitato il 26 febbraio dalla consulente tecnica di parte che ne ha sancito l'incompatibilità con il regime carcerario per motivi di salute. Fiore soffre di una ipertensione collegata ad un long-covid che ha contratto in carcere a Poggioreale, essendo stato in cella con ristretti positivi. Le sue condizioni di salute stanno ulteriormente peggiorando: gli è stato diagnosticato un totale annebbiamento della vista, smarrimento dovuto a sindrome vestibolare, non deambula quasi più essendo stato fino a poco fa in isolamento per via dell'emergenza sanitaria.   Tramite l'amico Umberto Baccolo di Nessuno Tocchi Caino, Fiore, Aronica e Lubrano hanno fatto sì che Rita Bernardini e Sergio D'Elia andassero a verificare, unitamente ai garanti dei detenuti, le condizioni di indecenza della carcerazioni a Poggio Reale.  Noi abbiamo presentato varie istanze evidenziando che non esiste il pericolo di reiterazione del reato: loro manifestano contro il green pass ma ora la situazione è mutata. Ci è stato sempre tutto rigettato.

 Lei teme anche che il processo venga politicizzato?

 Questo è l'aspetto principale delle mie doglianze. La Procura sta tentando di trasformare - e speriamo non lo faccia il Tribunale - un giudizio sulle eventuali singole responsabilità in un processo a Forza Nuova che da due anni non opera più, che non esiste se non sulla carta. Il processo deve vagliare le posizioni sotto il profilo del diritto in base alle prove a carico o discarico degli imputati. Se non si percorre questa strada si corre il rischio di una condanna politica.

Però non è stato addebitato il reato di ricostituzione del partito fascista.

 No. Tuttavia la problematica fondamentale è che da parte della Procura si sta tentando di trasformare un processo relativo alla manifestazione di un dissenso, sconfinato in qualcosa che non doveva sicuramente verificarsi, in un giudizio su una forza politica che nella realtà non esiste più. Oggi sulla stampa si legge del processo a esponenti politici di Forza Nuova e non a singoli manifestanti. Probabilmente i miei assistiti sono ancora in carcere perché considerati non semplici imputati ma esponenti politici di quel movimento che da anni ha ammainato le bandiere.  

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