decreto carcere: 225 emendamenti

 Valentina Stella Dubbio 18 luglio 2024

Sono all'incirca 225 gli emendamenti presentati al cosiddetto decreto carceri al vaglio della commissione Giustizia del Senato. Il numero più consistente di emendamenti viene dalle opposizioni. In particolare c’è una proposta sull'emergenza suicidi in carcere (prima firmataria la senatrice Ilaria Cucchi) che chiede l'autopsia obbligatoria sui detenuti morti in carcere «anche in assenza di sospetto di reato». E un'altra per introdurre il diritto alla sessualità in carcere. Il Pd ne ha presentati 79 durante una conferenza stampa ieri a Palazzo Madama alla presenza del presidente dei senatori Dem Francesco Boccia, della responsabile Giustizia Debora Serracchiani, del capogruppo in Commissione Alfredo Bazoli, di Walter Verini e della vice presidente del Senato Anna Rossomando. «Quello che doveva essere il governo più forte degli ultimi anni è il più debole visto che fa solo decreti e chiede sempre voti di fiducia» ha dichiarato Boccia. «Il decreto carceri è uno dei peggiori – ha incalzato Debora Serracchiani - perché non affronta affatto l'emergenza. Siamo al 56esimo suicidio in carcere tra i detenuti e al sesto tra le guardie penitenziarie». «Questo decreto ci delude e ci indigna profondamente – ha aggiunto - non solo continua a non dare piena attuazione alla Cartabia, ma non fa nulla per il problema del sovraffollamento». «Hanno corso alla Camera per l'abuso d'ufficio mettendosi contro le normative internazionali e ora corrono ai ripari introducendo il reato di peculato per distrazione». «Questo testo è un guscio vuoto» ha detto invece Bazoli che ha spiegato come con le proposte di modifica del Pd intendano anche «rendere automatici criteri di riduzione della pena» e puntando a «ripristinare le misure previste durante il Covid che hanno dato ottima prova di sé». Anche Anna Rossomando ha bocciato il decreto carceri su tutta la linea sottolineando come il problema del sovraffollamento carcerario non sia «proprio affrontato nel testo». «Non ci limitiamo ad accogliere nei nostri emendamenti solo le proposte presentate da Roberto Giachetti sugli sconti di pena – ha aggiunto - ma proponiamo anche misure per facilitare gli arresti domiciliari» e più fondi per le Case territoriali che dovrebbero ospitare i condannati che in questo modo potrebbero evitare di scontare la pena negli istituti penitenziari. Invece Italia Viva ha chiesto la soppressione dell’articolo 9 del decreto-legge, che introduce il cosiddetto peculato per distrazione. Nella maggioranza, gli emendamenti più numerosi sono quelli proposti da Forza Italia: 9, tra cui la norma che prevede che il regime di semilibertà (che consente di uscire dal carcere e rientrare la sera per attività di lavoro o sociali) possa scattare anche per i detenuti che abbiano pene residue non superiori a quattro anni (attualmente la legge lo prevede per le pene fino a 6 mesi). Si aggiungono 6 emendamenti dei leghisti (tra cui proposte sull'esclusione della giustizia riparativa per reati gravi, sulle cure mediche dei carcerati e sull'efficienza uffici) e uno di Fratelli d'Italia sull'aumento dei reati sottratti alla giustizia riparativa.

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