Tajani: «Legge Giachetti superflua, bastano i ritocchi al Dl Carcere proposti da noi forzisti»

 Valentina Stella dubbio 30 luglio 2024

«Il Ddl Giachetti è arrivato in ritardo, c'erano alcune cose positive ma il lavoro fatto con gli emendamenti approvati di fatto risolvono il problema. Con il testo uscito dalla commissione Giustizia, con una trattativa che ci ha visto come protagonisti, diventa superfluo il Ddl Giachetti»: con questa dichiarazione ieri il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha confermato di non essere più una spina nel fianco nella maggioranza, dopo che per mesi il partito di Berlusconi aveva lasciato intendere che avrebbe potuto appoggiare la pdl del parlamentare di Italia Viva, elaborata insieme a Nessuno Tocchi Caino. L’occasione per il vice premier di ribadire il concetto è stata una conferenza stampa organizzata nella sede di Fi a Roma insieme al segretario e alla tesoriera del Partito Radicale, Maurizio Turco e Irene Testa, per lanciare  un'estate di mobilitazione e visite negli istituti di pena in tutta Italia da parte di parlamentari, eurodeputati, consiglieri regionali, amministratori e militanti, per verificare le condizioni dei detenuti e confrontarsi con dirigenti, operatori, agenti di Polizia penitenziaria e magistrati di sorveglianza. Oltre alle visite, ci saranno incontri periodici - e un tavolo permanente di confronto - con i sindacati di Polizia penitenziaria e verrà istituita una sottocommissione nel dipartimento Giustizia di FI dedicata alle carceri. Questa, ha detto Tajani, «è un'iniziativa che Fi ha deciso di organizzare insieme al Partito radicale italiano per affrontare l'emergenza carceri nel nostro Paese. Aumentano purtroppo i suicidi, è un tema che viene affrontato attentamente dal Governo ed era uno dei punti importanti della mia relazione come candidato segretario di FI, quindi è parte integrante del nostro programma politico il fatto di intervenire sulla situazione carceraria allarmante nel nostro Paese». Il Governo, ha sottolineato il ministro degli Esteri, «sta cercando di mettervi rimedio ma non è facile, perché c'è un'edilizia carceraria che risale a decine anni fa, c'è una popolazione carceraria molto alta nel Paese e proprio perché gli edifici sono vecchi c'è una condizione di promiscuità e difficoltà che rende difficile il rispetto dei diritti del detenuto. Chi ha sbagliato è giusto che espii la propria colpa, ma non vogliamo che il carcere peggiori la situazione perché deve avere una funzione di rieducazione. Più la condizione è degradata e più è difficile che il carcere possa svolgere questa funzione». Intanto è polemica in merito alle rassicurazioni di Nordio in tema di carcere: rafforzamento delle piante organiche e piano straordinario di investimenti. Per la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando, «dai numeri sul personale forniti oggi (ieri, ndr) dal ministro Nordio si evince ancora una volta chiaramente come al governo manchi la capacità oltre che la volontà di comprendere la portata dell'emergenza rispetto alla situazione delle carceri italiane. Non si tratta di effettuare aggiustamenti, anche utili, sulle piante organiche attuali, ma di affrontare con misure immediate una situazione insostenibile. L'occasione è in Senato proprio in questi giorni con il Decreto carceri. In commissione governo e maggioranza irresponsabilmente hanno bocciato tutte le proposte emendative, ma c'è ancora l'aula dove gli emendamenti del Pd e di tutta l'opposizione» «possono dare un contributo». Critica anche Alleanza Verdi e Sinistra, che ha parlato attraverso Devis Dori, capogruppo nella commissione Giustizia della Camera: «Esiste una emergenza terribile nelle carceri: i suicidi. Le persone detenute si uccidono perché non vedono una prospettiva, non hanno speranza, ma solo una sofferenza a cui non vedono soluzione. A questo fenomeno occorre dare una risposta immediata. Il ministro Nordio dá molti numeri e dati su quanto è stato fatto, ma ad una lettura complessiva della sua azione sfugge il rimedio possibile al male attuale». Le parole del Guardasigilli non sono piaciute neanche a Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA: «Abbiamo appreso di dichiarazioni stampa autoreferenziali e magnificanti del Ministro della Giustizia in cui si dispensano anche una serie di numeri, le quali confermano solo come e quanto a Via Arenula siano scollegati dalla realtà. Non una parola dal Guardasigilli sui morti, le rivolte e le tensioni di questi giorni. Ancora una volta ci tocca citare Totò e dire al ministro che è la somma che fa il totale. I numeri che dispensa sono di gran lunga insufficienti e la Polizia penitenziaria effettivamente in servizio è sempre meno. Senza contare che li mette insieme a un piano straordinario per l’edilizia penitenziaria che, ove realizzato, e in proposito nutriamo non pochi dubbi, aumenterà ulteriormente il fabbisogno di risorse umane. È come se si pensasse di poter aprire nuovi ospedali riducendo il personale sanitario». 

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