Dl carceri: scontro in commissione

 Valentina Stella dubbio 31 luglio 2024

Via libera ieri pomeriggio della commissione Giustizia al Senato al dl Carceri, con il conferimento del mandato per l’aula ai relatori, la presidente della 2a di Palazzo Madama Giulia Bongiorno (Lega) e il senatore Sergio Rastrelli (Fratelli d’Italia). Il dl Carceri è ancora in prima lettura al Senato e va convertito in legge entro il 2 settembre. Oggi arriverà nell’aula di Palazzo Madama ma è probabile che l’Esecutivo ponga la questione di fiducia che verrebbe votata nella giornata di domani. Le opposizioni (Pd, Iv, M5s e Avs), presenti con i soli capigruppo di Commissione, non hanno partecipato al voto in segno di protesta per l'impianto dell'intero provvedimento e si sono riservate di ripresentare la quasi totalità degli emendamenti, respinti in commissione, in sede di discussione in Aula. Gli altri componenti di minoranza della commissione hanno disertato la seduta. «Ci voleva un po' di coraggio per affrontare di petto la situazione di emergenza che c'è nelle carceri. Coraggio perché parlare di detenuti e carceri non porta voti. Loro hanno mostrato scarso coraggio. Anzi, anche un po' di vigliaccheria»: questo il duro commento del capogruppo del Pd in Commissione Giustizia del Senato Alfredo Bazoli. A lui si è aggiunto la senatrice Ada Lopreiato, capogruppo M5s in commissione Giustizia: « Per questo voto sul mandato al relatore le opposizioni sono presenti solo con i capigruppo e solamente per ribadire tutto il nostro sconcerto per come la maggioranza e il governo hanno condotto i lavori su questo decreto carceri. Il governo ci ha presentato un provvedimento sostanzialmente vuoto, inutile per affrontare una situazione tanto critica come quella degli istituti penitenziari. A quel punto il ruolo delle forze politiche parlamentari è quello di proporre modifiche e integrazioni, cosa che abbiamo fatto ma lì si è iniziato male perché ci è stato concesso poco tempo. Ancora peggiore il prosieguo dei lavori: il governo ha riscritto il suo testo vuoto e lì il centrodestra ha chiuso ogni spazio per le ulteriori proposte delle opposizioni e dato parere contrario a ogni emendamento delle minoranze». Critico anche il capogruppo di Italia Viva in Commissione, Ivan Scalfarotto: «Dopo aver fatto questo decreto che non fa nulla per il sovraffollamento, con 61 suicidi dall'inizio dell'anno, FI annuncia ora che andrà a visitare le carceri? Forse avrebbe dovuto andarci prima di fare questo decreto. Questo – ha aggiunto - è un decreto che non risolve nulla, che lascia così com'è la situazione nelle carceri e questo è intollerabile in particolare in questi giorni con questo caldo». Il riferimento è al fatto che stamattina alle 10, il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, visiterà il carcere di Paliano, in provincia di Frosinone. È il primo appuntamento di ‘Estate in carcere’, una serie di visite negli istituti di pena, organizzato insieme al Partito radicale, in tutta Italia da parte di parlamentari, eurodeputati, consiglieri regionali, amministratori e militanti, per verificare le condizioni dei detenuti e confrontarsi con dirigenti, operatori, agenti di Polizia penitenziaria e magistrati di sorveglianza. A rivendicare invece l’utilità e l’importanza del provvedimento il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: «Dopo anni di chiacchiere finalmente una riforma strutturale del sistema carceri. Più lavoro, più misure alternative per chi se le merita, no a sconti di pena indiscriminati che offendono le vittime e non assolvono ad alcuna funzione rieducativa». Intanto però ieri c’è stato il 61esimo suicidio in carcere. «Si è impiccato stamattina (ieri, ndr) nella sua cella del reparto isolamento della Casa Circondariale di Rieti, dov’era stato condotto a seguito di alcuni disordini avvenuti ieri, il 61esimo detenuto suicida in quelle che ormai sono vere e proprie carceri della morte. A nulla sono valsi i soccorsi. A questi decessi bisogna poi aggiungere i 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita». Lo ha reso noto Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. «Io il conto non lo tengo più: sono comunque troppi e (quasi) ogni giorno uno di più. Oggi (ieri, ndr) nel carcere di Rieti si è tolto la vita un ragazzo di venticinque anni, in attesa di giudizio, in isolamento. Ogni caso è un caso a sé, ma tutti insieme sono l'indice della crisi di un sistema che non riesce a garantire i principi costituzionali di umanità nella detenzione e di sostegno al reinserimento sociale dei condannati»: così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa.


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