Abuso d'ufficio: continua lo scontro

 V.S. Dubbio 13 luglio 2024

Continuano le polemiche sull’approvazione del ddl Nordio. «Ora che la proposta di Nordio di abolire il reato di abuso d'ufficio è diventata legge non ci resta che eliminare la scritta che campeggia in tutte le aule di giustizia 'La legge è uguale per tutti'. Sì, eliminiamola definitivamente. Perché quella scritta corrisponde a una solenne promessa dello Stato di trattare tutti i cittadini con pari dignità, senza distinzioni tra imputati eccellenti e cittadini comuni. Da oggi quella promessa suonerà vuota retorica. Non solo non riuscirà a sopire l'ansia dei cittadini comuni che attendono GIUSTIZIA in un'aula di tribunale, ma - peggio - rischierà di suscitare in loro un legittimo sdegno»: così sui social il leader del M5s, Giuseppe Conte. All’attacco anche Walter Verini, senatore del Pd: «Quelle di Nordio sono mistificazioni, perché tra le piaghe che ha il nostro Paese c'è la corruzione, una piaga endemica molto diffusa in Italia. Ha ragione Santalucia quando parla di amnistia per i colletti bianchi. C'è un indebolimento nella lotta alla corruzione». Mentre il leader di Noi moderati Maurizio Lupi difende l’approvazione del provvedimento: « Il ddl Nordio è un primo passo importante e l’abolizione dell’abuso d’ufficio è un atto di civiltà politica, ora serve una riforma organica della Giustizia, indispensabile per rendere più equo, più efficiente e più veloce il nostro sistema giudiziario». Con lui l'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi: «Il principio generale del diritto penale è quello per cui la norma penale deve essere chiara, deve essere individuato chiaramente quale fatto costituisce reato. Con l'abuso d'ufficio questa chiarezza evidentemente non c'era, perché poi si andavano a ricercare altre fattispecie di reato, davvero chiare, come la corruzione o la concussione e perché su 5.000 processi soltanto 7 sono arrivati a conclusione, peraltro al netto degli appelli. Bene quindi questa parte del ddl Nordio che interviene su alcuni aspetti della giustizia che sgravano i tribunali da alcuni procedimenti che li ingolfavano soltanto». Intanto due giorni fa presso la Commissione Affari costituzionali della Camera, il ddl sulla separazione delle carriere è stato abbinato alle quattro pdl già in discussione. A svolgere la funzione di correlatori, insieme al presidente Pagano (Fi) saranno anche Bordonali (Lega) e Michelotti (FdI). Trapelano anche i nomi che FI avrebbe chiesto di audire: Andrea Buratti, ordinario di diritto pubblico comparato presso Roma “Tor Vergata”,  Giovanni Guzzetta, professore di diritto pubblico presso Roma Tor Vergata; Tommaso Edoardo Frosini, professore straordinario di Diritto pubblico comparato dell'Università di Sassari; Annamaria Poggi, ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Torino; Lorenza Violini, ordinaria di diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano; Andrea Pastore, ex presidente della commissione Affari costituzionali al Senato; Patrizia Castaldini, procuratore di Nuoro, Alfredo Pompeo Viola, procuratore generale aggiunto presso la Corte di Cassazione; Giuseppe Adornato, sostituto procuratore a Messina, Roberto Rossi, procuratore generale presso la Corte di Appello di Ancona.

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