Nordio: le correnti come i partiti in Parlamento Maruotti: Vuole il controllo politico

 Valentina Stella dubbio 9 luglio 2024

Domani nella Commissione Affari Costituzionali della Camera riprende l’iter di discussione sulle quattro pdl in materia di separazione delle carriere (Costa, Giachetti, Calderone, Morrone); ma da quanto saputo  dalla presidenza e dalla segreteria della I di Montecitorio, essendo stato assegnato alla stessa il ddl Nordio sulla stessa materia, potrebbe già esserci la relazione. Inoltre, entro giovedì i gruppi parlamentari sono stati invitati a indicare una lista di possibili esperti o associazioni da audire. Se è vero che sono state già svolte diverse audizioni sul tema specifico della separazione, adesso bisognerà sicuramente fare quelle sulle parti aggiuntive di riforma previste dal ddl costituzionale, ossia sorteggio per i membri del Csm e Alta Corte disciplinare. Al momento, da quanto appreso, Azione ha indicato l’Unione Camere Penali, mentre l’Anm non ha ricevuto alcuna convocazione, benché il presidente Santalucia si sia detto sempre disponibile ad interloquire con il legislatore sul piano tecnico-giuridico. Inoltre non si è ancora sciolto il nodo in merito alla trattazione congiunta con la commissione Giustizia. Per adesso è esclusa, anche perché i componenti della II non hanno avuto modo di parlarne ulteriormente perché impegnati con il ddl sicurezza. Da fonti parlamentari si apprende che sarebbero favorevoli in maggioranza sia la Lega che Fratelli d’Italia, contraria Forza Italia che ha la presidenza della I con Nazario Pagano. Commenta al Dubbio Enrico Costa, responsabile giustizia del partito di Calenda: «vorrei capire le intenzioni politiche della maggioranza rispetto a questa riforma, perché si rischia di affossarla. Vogliono darne priorità rispetto al premierato? Sarebbe la soluzione migliore in quanto, in vista del referendum, rappresenterebbe un argomento meno divisivo che troverebbe anche l’appoggio di parte dell’opposizione. Mentre la chiamata alle urne sul premierato appare più complicata».  Intanto il ministro Nordio ha dichiarato che si farà la separazione delle carriere ma che la vera riforma riguarda il Csm: «Diciamo che nella struttura istituzionale, il Parlamento italiano sta ai partiti come il Consiglio superiore della magistratura sta alle correnti; cioè le correnti sono i partiti all'interno della Associazione nazionale magistrati. E hanno un potere immenso perché sono loro poi che designano i membri del Csm. Quindi c'è un vincolo tra elettori ed eletti». Gli ha replicato Rocco Maruotti, membro di Area nel parlamentino dell’Anm: «Il ministro Nordio piuttosto che continuare a demonizzare le correnti, operando impropri parallelismi tra Parlamento e Csm, farebbe meglio a dire ciò che appare evidente a tutti, ossia che il vero obiettivo della sua riforma è quello di eliminare le correnti per affidare il controllo del Csm ai partiti politici di maggioranza. È infatti evidente che, il combinato disposto del sorteggio secco per i consiglieri togati e di quello temperato per i consiglieri laici, che quindi saranno in gran parte espressioni dei partiti politici di maggioranza, determinerà la fine del governo autonomo della magistratura, così come voluto dai Padri Costituenti per assicurare l'effettività della separazione dei poteri. In sostanza il Ministro non vuole liberare il Csm da un inesistente controllo delle correnti quanto piuttosto consegnarlo ai partiti politici decretandone la sua definitiva politicizzazione».

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