Decreto carcere: pioggia emendamenti del Pd

 Angela Stella Unità 18 luglio 2024

Sono all'incirca 225 gli emendamenti presentati al cosiddetto decreto carceri al vaglio della commissione Giustizia del Senato. Il numero più consistente di emendamenti viene dalle opposizioni con un'ottantina da parte del Pd e altrettanti dai 5 Stelle, una trentina quelli proposti da Italia viva e 18 da Avs. Tra questi ultimi, una proposta sull'emergenza suicidi in carcere (prima firmataria la senatrice Ilaria Cucchi) che chiede l'autopsia obbligatoria sui detenuti morti in carcere “anche in assenza di sospetto di reato”. E un'altra per introdurre il diritto alla sessualità in carcere, prevedendo incontri periodici di non meno di sei ore consecutive e non oltre le 24 con il coniuge o convivente e persona che abbia rapporti affettivi continuativi “senza controllo visivo e auditivo, in locali idonei a consentire relazioni intime”. Nella maggioranza, gli emendamenti più numerosi sono quelli proposti da Forza Italia: 9. In particolare il capogruppo di FI in commissione Giustizia del Senato Pierantonio Zanettin ha presentato quello che prevede che possano “essere espiate in regime di semilibertà le pene detentive, anche residue, non superiori a quattro anni”. Si prevede anche che “se la pena originaria eccede questo limite”, il condannato possa “essere ammesso alla semilibertà dopo l'espiazione di almeno un terzo della pena, oppure di metà pena" per alcuni tipi di reato. Si aggiungono 6 emendamenti dei leghisti (tra cui proposte sull'esclusione della giustizia riparativa per reati gravi, sulle cure mediche dei carcerati e sull'efficienza uffici) e uno di Fratelli d'Italia sull'aumento dei reati sottratti alla giustizia riparativa. Il Pd, come scrivevamo all’inizio, ne ha presentati 79 durante una conferenza stampa a Palazzo Madama alla presenza del presidente dei senatori Dem Francesco Boccia, della responsabile Giustizia Debora Serracchiani, del capogruppo in Commissione Alfredo Bazoli, di Walter Verini e della vice presidente del Senato Anna Rossomando. “Quello che doveva essere il governo più forte degli ultimi anni è il più debole visto che fa solo decreti e chiede sempre voti di fiducia” ha dichiarato Boccia. “Il decreto carceri è uno dei peggiori – ha incalzato Debora Serracchiani - perché non affronta affatto l'emergenza. Siamo al 56esimo suicidio in carcere tra i detenuti e al sesto tra le guardie penitenziarie”. “Questo decreto ci delude e ci indigna profondamente – ha aggiunto - non solo continua a non dare piena attuazione alla Cartabia, ma non fa nulla per il problema del sovraffollamento. Hanno corso alla Camera per l'abuso d'ufficio mettendosi contro le normative internazionali e ora corrono ai ripari introducendo il reato di peculato per distrazione”. “Questo testo è un guscio vuoto” ha detto invece Bazoli che ha spiegato come con le proposte di modifica del Pd intendano anche “rendere automatici criteri di riduzione della pena” e puntano a «ripristinare le misure previste durante il Covid che hanno dato ottima prova di sé». Anche Anna Rossomando ha bocciato il decreto carceri su tutta la linea sottolineando come il problema del sovraffollamento carcerario non sia “proprio affrontato nel testo”. “Non ci limitiamo ad accogliere nei nostri emendamenti solo le proposte presentate da Roberto Giachetti sugli sconti di pena – ha aggiunto - ma proponiamo anche misure per facilitare gli arresti domiciliari” e più fondi per le Case territoriali che dovrebbero ospitare particolari tipi di condannati che in questo modo potrebbero evitare di scontare la pena negli istituti penitenziari. Invece Italia Viva ha chiesto la soppressione dell’articolo 9 del decreto-legge, che introduce il cosiddetto peculato per distrazione. A proposito della pdl Giachetti “nei prossimi giorni ci riuniremo e decideremo il da farsi”, ha spiegato una fonte parlamentare azzurra a Montecitorio. FI nelle scorse settimane si era smarcata sul tema delle detenute madri e mirava a non dividere la coalizione quando si tornerà a parlare della situazione delle carceri italiane. Il pressing per andare oltre le misure previste nel dl Nordio è in corso da giorni: “Su questi argomenti non dobbiamo essere una caserma”, la spinta di un deputato. Ma Fratelli d'Italia e la Lega non sarebbero disponibili a fare aperture. “Bastano le misure del dl Carceri”, è stata infatti la reazione negli altri due partiti della maggioranza. In ogni caso sul ddl Giachetti non ci sarebbero i numeri per l'approvazione, considerata anche la contrarietà del Movimento 5 stelle. “Le posizioni dei partiti di maggioranza su questo tema sono note, ma come sempre vi sarà coesione. Unitamente al senatore Sergio Rastrelli stiamo esaminando gli emendamenti e non possiamo anticipare i nostri pareri”: a dirlo è stata la presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama Giulia Bongiorno, conversando con alcuni cronisti.


Commenti

Post popolari in questo blog

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

Accuse al pm di Bergamo, il procuratore: seguo il dossier

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue