Gabriel Natale ai domiciliari

 Valentina Stella dubbio 16 luglio 2024

La Corte d'Assise di Appello Roma, accogliendo un'istanza avanzata dai difensori Francesco Petrelli e Fabio Alonzi, ha disposto gli arresti domiciliari a Gabriele Natale Hjorth, che il 3 luglio scorso ha visto ridursi la pena a 11 anni e 4 mesi per la morte del vicebrigadiere Cerciello Rega. I giudici hanno stabilito che la detenzione debba avvenire, così come chiesto, nell'abitazione della nonna del ragazzo a Fregene. La richiesta era stata avanzata appena emessa la sentenza. L'accoglimento è stato preso in considerazione per il «periodo di custodia già sofferto» dal 27 luglio 2019 ad oggi, «pari, pertanto - si legge nel dispositivo -, a quasi la metà della pena complessiva irrogata e non ancora definitiva». Inoltre il Giudice ha valutato positivamente «la documentazione attestante il percorso di recupero intrapreso dall'imputato all'interno della struttura carceraria, sviluppatosi positivamente sia sotto il profilo trattamentale che sotto quello universitario » . Appena gli sarà applicato il braccialetto elettronico potrà lasciare il carcere di Velletri. «Lo sconcerto è tanto dopo la decisione della seconda corte d'assise di Roma di accogliere le richieste dei domiciliari per Gabriel Natale Hjorth. Rosamaria, la moglie di Mario Cerciello Rega è totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia»: così il suo legale Massimo Ferrandino. Non poteva mancare l’intervento a gamba tesa del senatore di Forza Italia Gasparri che sin dall’inizio ha preso le parti dell’accusa e attaccato anche i difensori dei due imputati. Adesso suo bersaglio diventano i giudici: « Con un'interrogazione urgente chiedo al ministro della Giustizia Nordio di disporre in via immediata un'ispezione sulla Corte di Appello di Roma, che ha disposto gli arresti domiciliari per uno dei due americani coinvolti nell'uccisione del maresciallo dei carabinieri Cerciello». «Si tratta – aggiunge il forzista  - di una decisione vergognosa». Parere opposto quello dei legali di Natale: « Dopo una lunga custodia cautelare di cinque anni subita da un ragazzo che aveva all'epoca appena 18 anni l'attenuazione della misura era assolutamente inevitabile. Non solo perché la pena è stata dimezzata ma per le ragioni di tale riduzione che discendono dal fatto fondamentale che i giudici della corte di assise di appello  hanno escluso ogni coinvolgimento doloso di Gabriel Natale nell'omicidio ritenendo di ricondurre la sua responsabilità alla sola ipotesi colposa del cosiddetto concorso anomalo e di escludere conseguentemente tutte le aggravanti. Il carcere deve essere una extrema ratio per gli imputati e ad esso devono sempre preferirsi misure meno gravose e afflittive».

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