Bocciate le pubblicità di alimenti nelle trasmissioni Tv per i bambini

 di Valentina Stella Il Dubbio 31 dicembre 2020

«Ad oggi, oltre l' 80% delle pubblicità televisive di alimenti trasmesse durante i programmi per bambini non soddisfa le linee guida European Nutrient Profile Model ( Who- Enpm) e più del 50% quelle dell’Eu Pledge Nutrition Criteria ( Eu- Pnc)». Lo rende noto un comunicato stampa dell'Istituto Mario Negri, che aggiunge: «Risulta inoltre che più del 70% delle pubblicità trasmesse durante programmi dedicati ai bambini commercializza dolci e snack, nessuno dei quali risulta conforme alle linee guida del Who- Enpm». Questi sono i risultati principali di uno studio appena pubblicato sull’autorevole rivista Public Health Nutrition da ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dell’Italian Institute For Planetary Health ( IIPH) di Milano.

Nel periodo tra ottobre 2016 e gennaio 2017, sono state registrate 180 ore di programmi televisivi da sei dei canali italiani più seguiti ( Rai1, Rai3, Canale5, Italia 1, La7 e Boing), contenenti quasi 4000 pubblicità, di cui 810 trasmesse durante i programmi dedicati ai bambini. «Educare ad una dieta sana è uno degli strumenti più importanti per la prevenzione di numerose patologie spiega Silvia Scaglioni, nutrizionista pediatrica della Fondazione De Marchi e coautrice dell’articolo - Un mezzo di comunicazione di massa come la televisione può avere un forte impatto diseducativo sui bambini, fascia della popolazione particolarmente vulnerabile e sprovvista degli strumenti necessari per un’analisi critica. Si dovrebbe seguire l’esempio di Rai Yoyo: un canale televisivo

dedicato ai bambini, che da maggio 2016 ha bandito completamente ogni tipo di pubblicità» 

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