Carriere separate bloccate in commissione

 Valentina Stella Dubbio 18 luglio 2023


Il 10 maggio scorso, smentendo voci che lo vedevano in imbarazzo su come gestire il dossier sulla separazione delle carriere essendoci veti da parte del Governo, Nazario Pagano, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, ci rassicurò: «abbiamo fatto già delle audizioni. Poi abbiamo sospeso per dare priorità a questioni più urgenti ma contiamo di riprendere entro giugno la discussione. Smentisco categoricamente di subire pressioni sia per portare avanti i lavori sia per frenarli. Andremo avanti con l’istruttoria. Certo poi se ci sarà il voto, questa è un'altra questione». Siamo al 18 luglio e non si è vista nessuna ripresa dei lavori. Né sembra che verrà confermata l’ipotesi annunciata il 14 luglio dallo stesso Nordio: la riforma «la porteremo nella prossima riunione del cronoprogramma che sarà prima delle vacanze estive», visto che ancora non si riesce a calendarizzare il primo pacchetto di riforme e considerata la tregua che Meloni va cercando con l’Anm. Preso atto di questa stasi parlamentare e governativa i deputati Enrico Costa (Azione) e Roberto Giachetti (Italia Viva) hanno inviato una lettera proprio all’onorevole Pagano. La missiva iniziando ricordando il quadro al momento ossia il deposito di quattro proposte di legge – una di Iv, una di Azione, una di Forza Italia e una della Lega: « la proposta di legge costituzionale C. 23 Costa e C. 434 Giachetti, recanti “Modifiche all’articolo 87 e al titolo IV della parte II della Costituzione in materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura”, di cui Lei è relatore, sono state depositate all’inizio della XIX legislatura; il 2 febbraio scorso la Commissione da Lei presieduta ne ha avviato l’esame, congiuntamente alle proposte C. 806 Calderone e C. 824 Morrone». Con l’eccezione di quella a prima firma Calderone, esse riproducono integralmente il testo della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare presentata nella scorsa legislatura dall’Unione delle Camere Penali Italiane con 75 mila firme, il cui esame, avviato dalla Commissione Affari costituzionali nel febbraio 2019, non è mai stato concluso dalla Camera dei deputati.« Grazie alla Sua sensibilità – scrivono Costa e Giachetti a Pagano -  nell’inserire il tema all’ordine del giorno, sulle proposte di legge in esame si sono svolte cinque sedute di audizioni che hanno visto la partecipazione di autorevoli costituzionalisti, della quale l’ultima si è tenuta il 29 marzo scorso. Da allora il tema non è stato più inserito nel calendario dei lavori della Commissione». L’uscita del tema dall’ordine del giorno della Commissione è coincisa con la manifestazione da parte del Ministro Nordio dell’intenzione di presentare un disegno di legge governativo in materia entro il 2023. «Con tutto il rispetto per la posizione del Governo, si ritiene che il Parlamento debba continuare a discutere le proposte di legge depositate – si augurano i due parlamentari -  e sulle quali si sono avviate le audizioni, con la facoltà dell’esecutivo di interloquire, formulare i propri pareri, presentare emendamenti.  Il nostro auspicio è che il confronto su una riforma così importante, oltre che sui media e nella società civile, si svolga in primis in Parlamento, nella convinzione che la discussione parlamentare sia la strada maestra per avviare un confronto nel merito che esca da sterili contrapposizioni ideologiche». Fatte queste premesse «nella convinzione che - diversamente da quanto avvenuto in passato – possano crearsi le condizioni per portare a termine l'iter delle proposte di legge costituzionali in oggetto (salvo che talune posizioni politiche favorevoli siano solo strumentali, ma è l’occasione per verificarlo), siamo a chiederLe di tornare ad inserire la separazione delle carriere dei magistrati nell’ordine del giorno delle prossime sedute della Commissione da Lei presieduta». Cosa farà Pagano? Potremmo scoprirlo giovedì durante il convegno organizzato da Ocf in collaborazione proprio con la presidenza della Commissione Affari Costituzionali al quale parteciperanno, tra gli altri, Giuseppe Santalucia (Presidente Anm), il vice ministro alla Giustizia Sisto, l’onorevole Enrico Costa, il presidente del Cnf Francesco Greco. 


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