Calabria: scontro tra Anm e penalisti

 Valentina Stella Dubbio 15 luglio 2023

«Lascia attoniti il tenore del comunicato con cui il Coordinamento delle Camere Penali Calabresi ha proclamato l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria per il giorno 20 luglio, risolvendosi nell’ennesimo calunnioso e volgare attacco al lavoro della magistratura, accusata, con un linguaggio evocativo di fatti storici abominevoli, di ammassare esseri umani su bastimenti”. È quanto si legge in una nota diramata dalla Giunta Sezionale dell’ANM di Catanzaro. «Peraltro, – si legge sempre nel comunicato – in tale occasione le Camere penali calabresi si sono spinte oltre l’aggressione ai magistrati, scagliandosi finanche contro la libertà di stampa; manifestando, neanche troppo velatamente, la pretesa di decidere le notizie e i fatti di cui giornali e trasmissioni televisive debbano informare l’opinione pubblica. Nel ribadire che il lavoro dei magistrati in Calabria si svolge nell’osservanza della Costituzione e delle leggi, si invoca l’intervento del Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura a tutela dei magistrati del Distretto di Catanzaro, a fronte di violenti attacchi che hanno quale unico e chiaro scopo di intimidire i magistrati e delegittimarne il lavoro». Non si è lasciata attendere la replica dei penalisti calabresi che invece si appellano direttamente al Ministro della Giustizia Nordio: «Non restiamo certo “attoniti” apprendendo il contenuto della nota stampa di ANM, Sezione Catanzaro, con la quale sono state espresse aspre e immotivate critiche alla nostra delibera di astensione proclamata per il 20 luglio 2023. Nel ribadire, se possibile con maggior forza, il contenuto della nostra delibera, viene da pensare che ANM, come troppo spesso avviene, omette di confrontarsi sui “temi” agitati dall’avvocatura penalista calabrese. In estrema sintesi, l’associazione dei magistrati ci chiede di serbare cauto silenzio sulle gravi violazione che il distretto di Catanzaro registra in materia di riparazione per ingiusta detenzione e trattazione degli appelli cautelari; di accettare supinamente la celebrazione dei super-maxi processi, nel corso dei quali la difesa del cittadino, quasi sempre in vinculus (privato della libertà personale e patrimoniale) incontra limiti insormontabili, più volte denunciati; di omettere di contestare una propaganda giudiziaria irrispettosa del principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza. Diritti fondamentali dei cittadini obliterati in nome di un ostentato efficientismo creato ad arte sulla pelle da chi li vorrebbe sudditi». Inoltre «signor Ministro, con onestà intellettuale e senso di responsabilità dobbiamo riconoscere che non è possibile scaricare sulle spalle di un manipolo di magistrati giudicanti la responsabilità di smaltire il carico enorme proveniente dagli incidenti cautelari conseguenti alle maxi-operazioni. Vieppiù se si analizza la estensione geografica del Distretto di Corte di appello di Catanzaro e si prende atto delle migliaia di fascicoli iscritti ordinariamente ogni anno in materia di riesame personale e reale, appelli cautelari, istanze di prevenzione personale e patrimoniale, ablativa e non. Affari che, per essere esaminati e valutati, tutti, con la dovuta attenzione, richiederebbero almeno il triplo delle risorse rispetto a quelle al momento concretamente in organico. Le rivolgiamo, quindi, un accorato appello perché (almeno) su questo terreno ponga rimedio con la dovuta tempestività, considerata l’incidenza che il sottodimensionamento di organico produce e concorre a produrre sullo stato di salute della giurisdizione e, quindi, sui diritti di libertà» concludendo che « la Sua statura politica e La Sua vita da giurista impegnato sul campo costituiscono prerogative che La rendono l’unica Persona, in questo momento, non solo per funzione, in grado di sovvertire questo inaccettabile stato delle cose».


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