Migranti: sbarchi in calo dell’80% rispetto allo scorso anno

di Valentina Stella Il Meridione 28 agosto 2018

Oggi non vi racconteremo della polemica politica seguita all’affaire Diciotti, ossia del Ministro Salvini che rinuncia all’immunità, dell’altro vice premier Di Maio che lo difende creando non pochi malumori nel Movimento, di Berlusconi che si schiera contro le toghe e anche del Pontefiche che vuole mandare dei migranti della Diciotti a Rocca di Papa, nei castelli romani, suscitando le polemiche dei sindaci della zona. Stamane vi riportiamo dei dati; i primi sono quelli del Viminale per cui  i migranti sbarcati in Italia da gennaio ad oggi sono 19.761, l'80% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017, quando erano giunte via mare ben 98.316 persone. Prosegue dunque il crollo degli arrivi iniziato a partire dal luglio dello scorso anno. Il trend segue quello già annunciato lo scorso anno dall’ex Ministro dell’Interno Minniti per cui si registrava una flessione del 17,7% dall’inizio dell’anno 2017 rispetto al corrispondente periodo del 2016 (121.385). Tornando ad ora dei quasi 20mila sbarcati, 12.322 sono partiti dalla Libia, con una flessione dell'87% rispetto al periodo 1 gennaio-20 agosto 2017. Nel mese di agosto si contano finora 1.215 persone sbarcate. Sono i porti siciliani quelli che hanno fatto registrare il maggior numero di sbarchi: da Pozzallo (3.554) a Catania (2.961), da Augusta (2.478) a Messina (2.394), da Lampedusa (1.797) a Trapani (1.633). Ma ci sono stati anche arrivi in Calabria (un migliaio tra Reggio Calabria e Crotone), in Sardegna (162 a Cagliari) ed in Puglia (174 a Brindisi). Gli altri numeri che vogliamo condividere con voi sono quelli di una ricerca dell’Istituto Cattaneo, secondo la quale gli italiani sono il popolo dell'Unione europea che sovrastima in maniera maggiore la presenza di immigrati extra-comunitari presenti sul territorio nazionale. Il primo dato che emerge dall'analisi è che, nell'intero contesto europeo, all'incirca un terzo dei rispondenti (31,5%) non sa fornire una risposta sulla percentuale di immigrati che vivono nei loro Paesi. Gli italiani che dicono di non saper rispondere sono il 27% del campione. Il quadro che emerge da questi primi dati segnala un'elevata incertezza dei cittadini sull'ampiezza del fenomeno migratorio in Europa. Se si passa poi ad osservare le stime sulla percentuale di immigrati fornite dagli intervistatori, confrontandole con i dati reali forniti dall'Eurostat (2017), l'incertezza e l'imprecisione nella valutazione sulla presenza di immigrati vengono ulteriormente confermate. I cittadini europei sovrastimano nettamente la percentuale di immigrati presenti nei loro Paesi: di fronte al 7,2% di immigrati non-Ue presenti "realmente" negli Stati europei, gli intervistati ne stimano il 16,7%. Ma in questo caso il dato che riguarda l'Italia è quello più significativo: gli intervistati italiani sono quelli che mostrano un maggior distacco (in punti percentuali) tra la percentuale di immigrati non-Ue realmente presenti in Italia (7%) e quella stimata, o percepita, pari al 25%. L'errore di percezione commesso dagli italiani è quello più alto tra tutti i paesi dell'Unione Europea (+17,4 punti percentuali) e si manterrebbe ugualmente elevato anche se considerassimo la percentuale di tutti gli immigrati presenti in Italia - che, secondo i dati delle Nazioni Unite - corrispondono attualmente al 10% della popolazione. Gli errori di percezione sull'immigrazione in Europa, secondo l'Istituto Cattaneo, segnalano l'esistenza di una scarsa informazione dell'opinione pubblica su questa tematica. Però, aggiunge l'Istituto, l'errata stima sulla presenza di immigrati potrebbe derivare anche da pregiudizi - radicati negli elettori- che ne condizionano ex ante ogni valutazione. Detto diversamente, come riporta l’Agi: “chi, per principio, ha una posizione sfavorevole verso gli immigrati potrebbe essere indotto a ingigantire la portata del fenomeno oppure a giustificare il proprio atteggiamento in virtù di una percezione distorta della questione”. Tutti questi numeri dovrebbero riportare alla memoria una celebre frase di Luigi Einaudi “conoscere per deliberare”: la Lega soprattutto ha preso una alta percentuale alle ultime elezioni, conferendole così un grande potere di trattativa che l’ha portata al Governo, e in particolare al Ministero dell’Interno facendo una campagna sul fenomeno della migrazione, come il male peggiore della nostra società. Se solo ci informassimo meglio e se solo fossimo impermeabili a  certe strumentalizzazioni politiche forse riusciremmo meglio ad esercitare la democrazia, o forse no. 

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