Violenza sulle donne: quattro casi in pochi giorni

di Valentina Stella Il Meridione 27 agosto 2018

Diciamolo subito: la violenza non ha colore e in uno Stato di Diritto una persona è innocente fino a prova contraria. Con questo paradigma andrebbero affrontati i fatti di cronaca relativi a violenza sulle donne che stanno tenendo banco in questi giorni. Purtroppo dobbiamo raccontarvene quattro.  Il primo a Jesolo dove un 25enne senegalese, Mohamed Gueye, è stato fermato dalla polizia con l'accusa di aver violentato una 15enne  il 23 agosto. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Venezia, hanno permesso di rintracciarlo a Mestre, dove aveva trovato rifugio all'interno di una struttura ricettiva. Bloccato dagli agenti, dopo la notifica del provvedimento restrittivo è stato condotto nel carcere di Santa Maria Maggiore. Ovviamente il Ministro Salvini non aveva perso l’occasione per incitare gli animi contro la belva di colore nero: “E' stato arrestato questa notte dalla polizia di Venezia (che ringrazio!) Mohamed Gueye, IMMIGRATO senegalese irregolare, accusato di avere STUPRATO a Jesolo una ragazza di 15 ANNI. Dopo diversi precedenti penali era già stato in passato condannato (inutilmente) a lasciare l'Italia, ma avendo avuto una bambina da una donna italiana (che brava persona...) questo verme NON può essere espulso. ROBA DA MATTI! Con il Decreto Sicurezza, se un clandestino stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito, senza se e senza ma”. Altri due stupri si sono verificati a Pescara e a Botricello, in Calabria. In tutti e due i casi i presunti autori sarebbero senegalesi. Il primo è un 61enne che avrebbe violentato una 39enne pescarese nei pressi della stazione ferroviaria ed è stato arrestato dalla polizia. Il secondo è un 30enne animatore in un villaggio turistico, denunciato a piede libero da una 30enne calabrese, che aveva avviato un personale percorso di castità. A cavalcare la polemica politica ci ha pensato anche Roberto Calderoli, secondo il quale “gli orribili stupri commessi da immigrati criminali in questa nefanda estate e in quelle precedenti” sono responsabilità della sinistra e delle sue “dissenate politiche”. Ed qui che è opportuno darvi conto del quarto presunto – e ribadiamo in base all’incipit  ‘presunto’ – stupro non a opera dell’uomo nero ma di due allievi di polizia accusati di violenza sessuale su una turista tedesca a Rimini. Due giovani dalla pelle bianca, di 21 e 23 anni, studenti della Scuola per allievi agenti di Polizia di Brescia sono stati identificati dalla Polizia di Stato di Rimini. Il fatto è accaduto due giorni fa nella camera di un hotel riminese dove alloggiavano sia la ragazza tedesca, diciannovenne, assieme a due amiche, sia i due giovani italiani. A quanto appreso, nel tardo pomeriggio di sabato, dopo essere uscita dalla stanza dei due italiani, in un albergo della città romagnola, la turista tedesca - una ragazza di 20 anni che sarebbe stata costretta ad un rapporto sessuale di gruppo - ha prima raccontato tutto alle due amiche con cui condivide le vacanze, e poi al titolare dell'hotel che ha subito chiamato la Polizia. A seguito degli accertamenti coordinati dal sostituto procuratore Ercolani per i due giovani è stata avviata la procedura di sospensione dalla Scuola allievi agenti di Polizia di Stato di Brescia in attesa di accertarne le eventuali responsabilità.  E adesso come la mettiamo Ministro Salvini con due tutori della legge accusati di un crimine come bestiale? Non sarebbe meglio evitare di strumentalizzare certi episodi per fomentare l’odio razziale e lasciar fare il proprio lavoro alla magistratura in tutti i casi, a prescindere dall’origine del presunto colpevole?

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