Partito Radicale: ferragosto in carcere

Di Valentina Stella Il Dubbio 15 agosto 2018

Come sempre da ormai 18 anni il ferragosto sarà sinonimo di carcere per il Partito Radicale. Infatti alcuni esponenti saranno oggi in visita a Roma nel Nuovo Complesso di Rebibbia, a partire dalle ore 10:30, e domani a Regina Coeli. A capitanare la pattuglia radicale ci sarà come sempre Rita Bernardini, coordinatrice della Presidenza del Partito, che farà visita all’intera comunità penitenziaria insieme a  Valter Cara (Responsabile della campagna raccolta firme per la separazione delle carriere Camera Penale di Tivoli) e agli attivisti del Partito Radicale Maria Laura Turco, Ilaria Saltarelli, Barbara Rosati, Bachisio Maureddu. “Verificheremo anche oggi  - ci racconta Bernardini - quali siano le condizioni di detenzione nei due istituti penitenziari romani, cronicamente caratterizzati da un forte sovraffollamento”. Al 31 luglio 2018 a Rebibbia erano ristretti infatti  1.481 detenuti in 1.178 posti regolamentari, con un sovraffollamento del 126%; a Regina Coeli i detenuti erano 954 a fronte di una capienza regolamentare di 617 posti, con un sovraffollamento pari al 155%. “Si tratta di una attività – prosegue Bernardini - che il Partito Radicale svolge durante tutto l'anno in tutta Italia e che è tanto più necessaria nel rovente periodo ferragostano e in questo particolare momento politico, contrassegnato da un pericoloso arretramento riformatore nel campo della legalità costituzionale dell'esecuzione penale. È una situazione disperante per tutta la comunità penitenziaria e finora le uniche risposte che lasciano spazio ad un minimo di speranza sono venute dalla Corte costituzionale e dalla Corte Europea dei diritti dell'Uomo, giurisdizioni superiori alle quali come Partito Radicale guardiamo con la fiducia, che nel tempo l'una e l'altra hanno certamente dimostrato di meritarsi”. La situazione appare ancora più preoccupante per i suicidi, ormai 35 dall’inizio dell’anno, che si verificano tra i detenuti e gli agenti e che hanno portato il Ministro Bonafede e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ad avviare delle ispezioni. Su questo commenta così Bernardini: “l'arbitrarietà fuorilegge in cui si svolge l'esecuzione penale nelle nostre carceri lascia il campo libero alla disperazione che sovente colpisce anche gli agenti, l'unica figura professionale penitenziaria che è costantemente a contatto con il disagio dei detenuti; è recente la notizia di un agente trentenne che si è suicidato a San Gimignano. Costringere i servitori dello Stato ad agire nell'illegalità e a far fronte all'avvilimento e alla depressione che regnano sovrane è semplicemente ignobile”. Infine è da notare che si entrerà in carcere a pochi giorni dall’affossamento della riforma dell’ordinamento penitenziario da parte del nuovo Governo  che ne ha predisposto uno ex novo. Ad attendere la delegazione radicale ci sarà quindi un clima difficile e sarà complicato ‘essere speranza’ per i reclusi, come amava ricordare Marco Pannella: “Non mollare è sempre più necessario e mi auguro – conclude Bernardini -  che sempre più lo si possa fare insieme alla comunità penitenziaria che ci auguriamo comprenda quanto sia importante salvare il Partito Radicale attraverso il raggiungimento dei tremila iscritti entro la fine dell'anno. Anche questo significa rendere ciascuno artefice della propria incessante risocializzazione, impegno che dovrebbe essere di tutti, non solo dei detenuti”.

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