Centrodestra diviso sul nome di Foa alla presidenza Rai

di Valentina Stella Il Meridione 2 agosto 2018

Quel che rimane del centro-destra si divide sulla nomina a presidente della Rai di Marcello Foa. Matteo Salvini, dopo un confronto con Berlusconi senza esito ieri mattina al San Raffaele a Milano, ha insistito  sul nome di Foa, la cui candidatura alla presidenza di Viale Mazzini è stata bocciata in Commissione di Vigilanza. A San Macuto hanno votato in 23: i voti a favore sono stati 22 (sotto il previsto quorum di 27), una scheda bianca. Partito democratico, Leu e Fi, seppur presenti, non hanno partecipato al voto. Unica eccezione quella del forzista Alberto Barachini che è presidente della commissione e ha votato, presumibilmente, scheda bianca. L'interessato ha detto di “rimettersi alle decisioni dell'azionista”. “Conto sul sostegno del centro destra2, ha detto Salvini, chiarendo: “l'alleanza con i 5 Stelle è di Governo, per le altre scadenze elettorali la Lega è protagonista del centrodestra”. Silvio Berlusconi ha precisato: “Il servizio pubblico per essere tale non può essere espressione unilaterale di una maggioranza, qualunque essa sia. A questo criterio ci siamo attenuti quando eravamo al governo. Ci aspettiamo che vi sia attenga anche l'attuale maggioranza”. E sulla possibile riproposizione del nome di Marcello Foa come presidente della Rai il leader di Forza Italia è tassativo: “è stato appurato che l'eventuale riproposizione dello stesso nome nella commissione di Vigilanza presenta, secondo il parere di autorevoli professionisti, problemi giuridici non superabili. Non potrà quindi essere votata dai componenti di Fi”. A chiarire i profili giuridici della questione Enrico Costa, deputato di Forza Italia e capogruppo azzurro in Commissione Giustizia a Montecitorio: “Sul Presidente della Rai la commissione di vigilanza si è espressa ed ha reso inefficace la designazione operata dal Consiglio di Amministrazione. Il vaglio della commissione di vigilanza è giudizio sulla persona, profilo che esclude tecnicamente la riproposizione dello stesso nominativo per una nuova votazione.  Lo spirito della legge è chiaro, e ne costituirebbe una palese violazione, con conseguenti responsabilità, l'iter che non tenesse conto dell'effetto caducatorio determinato dal mancato assenso della commissione di vigilanza”. Dura la replica di Salvini: “La Lega prende atto che Forza Italia ha scelto il Pd per provare a fermare il cambiamento, per la Rai, per il taglio dei vitalizi e per altro ancora. Dispiaciuti, continuiamo sulla via del cambiamento, sicuri che gli italiani e gli elettori del centrodestra (come dimostrano tutti i sondaggi) abbiano le idee chiare”. Anche il vicepremier Di Maio ha messo un freno all’ostinazione di Salvini: “Se c'è un'intesa torni Foa altrimenti si trovi un'alternativa. Il governo non può ignorare la Commissione di Vigilanza”. 

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