Esponenti antimafia sotto scorta: tutto da rifare?

di Valentina Stella Il Meridione 25 giugno 2018

In questi giorni si è tornato a parlare dei servizi di scorta per la tutela e la protezione delle persone esposte a particolari situazioni di rischio di natura terroristica o correlate al crimine organizzato. Di due giorni fa è  la polemica tra il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e lo scrittore Roberto Saviano. Il vicepresidente del Consiglio ha manifestato la volontà di rivederle ed eventualmente riassegnarle, in particolare quella al giornalista antimafia: “saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, perché mi pare che passi molto tempo all'estero” aveva tuonato il segretario della Lega. La risposta di Saviano non si era fatta attendere: “improvvisamente diventi bersaglio. E la scorta diventa un elemento su cui misurarsi. Èterribile che un ministro parli pubblicamente di protezione, sono temi delicatissimi. Non puoi non sapere l'Abc del tuo mestiere". Ieri invece è stato l’avvocato Antonio Ingroia, ex pm palermitano che avviò le indagini sulla Trattativa Stato Mafia, a sollevare la questione; lo scorso maggio, dopo 27 anni, gli è stata revocata la scorta in quanto non sussiste più “una concreta e attuale esposizione a pericoli o minacce”. Contro questa decisione si è schierato anche Nino Di Matteo, l’attuale pm del processo sulla trattativa: “la mafia e i potenti che colludono con la mafia non dimenticano”. E Ingroia ha inviato tre lettere: una a Marco Minniti, due al suo successore Matteo Salvini. Nell'ultima, spedita due giorni fa, ribadisce che per lui si prospetta una "condizione di pericolo grave e attuale". Da due giorni, intanto, gli è stata assegnata una “vigilanza dinamica” in orario convenuto. Ma quante sono in Italia le persone sotto scorta e chi le gestisce? L’organismo preposto è l’Ucis - Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza – all’interno appunto del Ministero dell’Interno ed è stato istituito sotto il Governo Berlusconi dopo che le Nuove BR assassinarono nel 2002 l’economista Marco Biagi,  a cui da poco era stata tolta la scorta. Secondo i dati ufficiali dell’Ucis, aggiornati al 30 dicembre 2016, i soggetti destinatari di misure di protezione personale sono in totale 574. La maggior parte è costituita dai magistrati (267), poi esponenti politici nazionali e locali (74), imprenditori (36), giornalisti (19), esponenti religiosi (10). Secondo quanto riporta l’Agi, gli agenti coinvolti sono stati 2070. I servizi per il livello massimo di rischio – che prevede l’assegnazione di tre autoblindate con tre agenti – sono stati garantiti solo a 20 persone (il 3 per cento sul totale).

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