Consiglio Ue sui migranti: l’Italia perde, Orban vince?

di Valentina Stella Il Meridione 30 giugno 2018

Mentre 100 migranti sono dispersi dopo un naufragio al largo della Libia, in Europa si cerca di capire veramente chi ha vinto e chi ha perso in base a quanto riportato nelle conclusioni della prima giornata del Consiglio Ue, terminata nella tarda notte, quasi all’alba, tra il 28 e il 29 giugno. Infatti è un’Ansa delle 4:42 della notte a riportare un twitt del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, al termine di una maratona durata 13 ore e mezzo: “i 28 leader hanno trovato un accordo sulle conclusioni del consiglio europeo, inclusa l'immigrazione”. Ma sono tutti soddisfatti? Vediamo alcuni punti salienti dell’accordo direttamente dal documento pubblicato sul sito del Consiglio: “L'UE resterà al fianco dell'Italia e degli altri Stati membri in prima linea a tale riguardo. Accrescerà il suo sostegno a favore della regione del Sahel, della guardia costiera libica, delle comunità costiere e meridionali, di condizioni di accoglienza umane, di rimpatri umanitari volontari, della cooperazione con altri paesi di origine e di transito, nonché di re insediamenti volontari. Tutte le navi operanti nel Mediterraneo devono rispettare le leggi applicabili e non interferire con le operazioni della guardia costiera libica”. E ancora: “Nel territorio dell'UE coloro che vengono salvati, a norma del diritto internazionale, dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli Stati membri, unicamente su base volontaria; qui un trattamento rapido e sicuro consentirebbe, con il pieno sostegno dell'UE, di distinguere i migranti irregolari, che saranno rimpatriati, dalle persone bisognose di protezione internazionale, cui si applicherebbe il principio di solidarietà. Tutte le misure nel contesto di questi centri sorvegliati, ricollocazione e reinsediamento compresi, saranno attuate su base volontaria, lasciando impregiudicata la riforma di Dublino”. E infine: “Il Consiglio europeo conviene l'erogazione della seconda quota dello strumento per i rifugiati in Turchia e al tempo stesso il trasferimento al Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa di 500 milioni di EURO”.  In pratica, considerato che le navi mirano ad attraccare in Italia, sembrerebbe che siamo l’unico Stato per il quale sarà impossibile applicare il principio della volontarietà: in caso di non-volontà, infatti, l’Italia potrà soltanto ricacciare i migranti in mare o impedire loro di sbarcare. Al contrario, non avremo nessuno strumento per obbligare altri Paesi europei a farsi carico dei migranti arrivati in Italia. Il premier Conte però ha subito commentato:  "da questo Consiglio europeo esce un'Europa più responsabile e più solidale: l'Italia non è più sola”.  Il nostro Paese non è certo solo ma la solidarietà sarà solo su base volontaria e la responsabilità invece toccherà sempre agli stessi Paesi: Spagna, Italia, Grecia. Ed infatti l’entusiasmo iniziale dell’accordo è attenuato in mattinata proprio dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini che a Radio Capital ha precisato: “non mi fido delle parole, vediamo che impegni concreti ci sono perché finora è sempre stato viva l’Europa viva l’Europa, ma poi paga l’Italia”. Ed infatti a chiarire la situazione ci ha pensato il presidente francese Emmanuel Macron: “i centri sorvegliati di accoglienza in Ue su base volontaria vanno fatti nei Paesi di primo ingresso, quindi sta a loro dire se sono candidati ad aprire questi centri, la Francia non è un Paese di primo arrivo e non aprirà dei centri di controllo dei migranti”. Secondo la cancelliera tedesca Angela Mergel le conclusioni sono “un buon segnale”, riuscendo ad ottenere il riferimento ai movimenti secondari, quelli tra un Paese europeo e l’altro una volta che i migranti sono sbarcati: “i Paesi devono prendere tutte le misure necessarie e collaborare strettamente tra di loro per contrastare i movimenti secondari”. E sul superamento del regolamento di Dublino l’ha spunta Orban, che ha imposto al Consiglio europeo di non fissare una scadenza per trovare un accordo e di decidere per consenso all'unanimità invece che con il voto a maggioranza previsto dal Trattato. Ed infatti "L'Italia perde, Orban vince” è la sintesi che proviene dal Partito Democratico sull’esito del vertice UE.  Il segretario reggente, Maurizio Martina, usa toni preoccupati per commentare le parole pronunciate dal presidente del Consiglio a Bruxelles per riepilogare i risultati del vertice, e parla di una “drammatica perdita di autorevolezza del nostro Paese” nel contesto europeo. Critiche al governo arrivano anche da Forza Italia. Secondo Anna Maria Bernini, capogruppo azzurro al Senato, il documento finale del vertice contiene solo “mere intenzioni” che dimostrano come “a prevalere sia ancora una volta l'egoismo dei maggiori stati membri dell'Ue”.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue