Referendum cittadinanza: raggiunte le firme

 Angela Stella Unità 26 settembre 2024

Mentre il comitato promotore festeggia il raggiungimento delle oltre 500 mila firme per presentare il referendum abrogativo della legge sulla cittadinanza, per dimezzare il periodo di residenza legale, da 10 a 5 anni, per poter avanzare la richiesta di cittadinanza italiana, la destra si compatta contro l’iniziativa. “La legge italiana sulla concessione della cittadinanza agli stranieri è ottima, non vedo la necessità di cambiarla”: ha detto la premier Meloni da New York. Contrario anche il leader di FI Antonio Tajani: “Il tema è assolutamente sentito, perché è una cosa giusta ma non condivido i contenuti”. Per la Lega ha parlato il Governatore del Veneto Luca Zaia per cui del referendum “non ne abbiamo bisogno”. Si smarcano anche Giuseppe Conte del M5S e Carlo Calenda di Azione, ai quali ha replicato Emma Bonino: “No, non li ho più sentiti. Leggono il giornale come me, quindi non c'è bisogno che li rincorra anche io: non lo vogliono fare, avranno le loro ragioni che non condivido”. Francesco Bonifazi, deputato di IV, invece se la prende più direttamente con i pentastellati: “Il Movimento 5 Stelle non firma il referendum sulla cittadinanza, tratta sottobanco con Meloni sulla Rai, balbetta sui decreti Salvini sull'immigrazione, sostiene Trump contro Harris. Però poi i grillini vogliono farci lezione su cosa sia il centrosinistra. Se non fosse una cosa seria, ci sarebbe da ridere”. la senatrice del Pd, Simona Malpezzi “Il grande risultato della raccolta firme dimostra che il Paese è più avanti dei propri legislatori. Noi abbiamo bisogno di una legge che sia in grado di dire che chi nasce in Italia è italiano. Non possiamo più deludere tanti cittadini che abitano e vivono qui e che chiedono solo di essere riconosciuti a pieno diritto”. Molti soddisfatti della raccolta firme anche Fratoianni e Bonelli di Avs. Proprio il grande risultato ottenuto, ieri i promotori hanno indetto una conferenza stampa. “Il referendum è un piccolo strumento per cominciare a modificare la legge sulla cittadinanza. Un primo passo che tuttavia riguarda 2 milioni di persone”: ha detto il segretario di +Europa Riccardo Magi. “A differenza di ciò che ha detto la premier da New York, noi crediamo che di una riforma della cittadinanza ci sia bisogno. È un tema che non va trattato con i toni ideologici, aggressivi e violenti”, ha aggiunto il parlamentare. “In 18 giorni siamo riusciti a sensibilizzare la società civile. Come comitato promotore non abbiamo mai smesso di crederci. Abbiamo raccolto 584mila firme, superando ampiamente la soglia necessaria delle 500mila firme”, hanno esordito gli attivisti presenti alla conferenza stampa. Tanti i rappresentanti delle sigle a prendere la parola nella sede della Stampa estera a Roma. “Oltre all'entusiasmo – ha detto Annalisa Ramos Duarte - c'è anche tanta emozione. Siamo cresciuti senza rappresentanza e oggi realizziamo che siamo diventati quello che volevano. La cittadinanza è un diritto, non è una concessione, continuiamo a lottare”. Fioralba Duma, del Congi, ha aggiunto: “non dobbiamo fermarci dobbiamo sognare più forte”. “Non abbiamo raggiunto nulla, è il primo gradino della scala, adesso inizia la partita vera”, hanno dichiarato invece i portavoce dell'associazione Italiani senza cittadinanza. In collegamento anche un rappresentante di Idem network: “abbiamo tirato fuori la parte migliore dell'Italia”.  Carlo Testini di Arci ha espresso "grande soddisfazione, essendo anche tra i promotori. C'è una società civile ampia e determinata che lavora su questi temi". Breve contributo anche dell'ex senatore dem Luigi Manconi: “oggi è una piccola rivincita dopo la sconfitta di qualche anno fa al Senato. Io penso che una nuova formulazione del diritto di cittadinanza è stata perseguita. Spero arrivi al traguardo per tutti noi, per i cittadini italiani senza cittadinanza e per quelli come me che dal primo giorno di nascita sono cittadini italiani”. 


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