Fi pronta a sfidare Lega e Fdi

 Valentina Stella Dubbio 11 settembre 2024

È iniziata ieri mattina, per poi proseguire nel pomeriggio, nell’Aula della Camera la discussione sul ddl sicurezza, preceduta dall’illustrazione dei 38 articoli da parte dei quattro relatori, due della Commissione Affari costituzionali, due della Commissione giustizia. Come già anticipato, la distanza delle posizioni tra maggioranza e opposizioni è siderale, ca va sans dire. Ma ciò che non è scontato è la posizione che assumerà Forza Italia sulla questione delle detenuti madri. Gli azzurri sia a luglio che due giorni fa avevano annunciato di voler presentare un emendamento, rispetto al testo arrivaro nell'emiciclo, che ripristina il differimento obbligatorio della pena per le madri di bambini neonati (di età compresa tra gli zero e i 12 mesi), in modo che nessun bambino debba passare i primi mesi dietro le sbarre. Mentre Lega e Fratelli d’Italia puntano a rendere facoltativo il differimento per madri di bambini fino a 3 anni. L’iniziativa è stata ribadita ieri dal forzista Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia alla Camera: «Presenteremo un emendamento, almeno così è il nostro orientamento». In realtà non è detto che andrà proprio così perché la partita si sarebbe spostata ai piani alti: quindi non solo tra i capigruppo dei partiti di maggioranza ma anche tra i tre leader degli azionisti di Governo, Tajani, Salvini e Meloni. Il partito di Berlusconi sarebbe intenzionato ad andare avanti ma potrebbe fare un passo indietro qualora Lega e Fratelli d’Italia decidessero di aprire una crisi dell’Esecutivo sul punto. Per dirimere la matassa si potrebbe trovare un modo per far slittare il voto finale alla prossima settimana. E per il momento la premier sembra non aver ancora espresso un suo parere definitivo. Certo, sarebbe davvero incredibile se si arrivasse a mettere in pericolo la stabilità del Governo per un problema riguardante il carcere ma soprattutto nato per punire le donne rom. Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore. C’è comunque da registrare che spesso Forza Italia ieri è stata tirata in ballo dalle opposizioni. Il provvedimento «è una sorta di autobus su cui il Governo e la sua maggioranza hanno caricato molti elementi, taluni discutibili e altri - via via che l'iter referente si è sviluppato - decisamente pericolosi. Una serie di bestialità elettorali che dovrebbero far impallidire chi in quest'aula diede tra i banchi della maggioranza si definisce garantista» ha il detto il deputato di +Europa Riccardo Magi riferendosi agli azzurri. Quest’ultima è stata criticata anche da Roberto Giachetti: «Adesso vedremo cosa accadrà con Forza Italia sul tema delle madri detenute. Ma sarei anche curioso di sapere, tanto per citare una norma, cosa farà la stessa Forza Italia, che per tutta l'estate ci ha spiegato quanto fosse importante lo ius scholae e che, nella distinzione di un approccio liberale rispetto alla Lega e via dicendo, non voterà un emendamento sullo ius scholae (presentato in primis da Azione, e che recepisce la proposta che dovrebbe essere degli azzurri in un ddl a parte, ndr) perché loro presenteranno un provvedimento ad hoc su questo tema (che notoriamente sarà discusso tra 56 anni)». Comunque ieri l'aula della Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni. I voti contrari sono stati 186 e i voti favorevoli 132. Poi le opposizioni, per una questione di trasparenza, hanno chiesto di rinviare il voto sugli emendamenti perché nel Comitato dei Nove è emerso che il Governo aveva il parere solo su quelli da 1 a 10 mentre la Commissione Bilancio solo su quelli da 1 a 14.  «Il governo non è in grado di dare pareri agli emendamenti perché non ha ancora sciolto i tanti nodi politici che riguardano numerose norme contenute nel ddl sicurezza. Su molti temi la maggioranza è profondamente spaccata, a partire dalle norme sulle detenute madri» ha dichiarato in aula la capogruppo democratica, Chiara Braga e ha definito il provvedimento «pessimo, perché introduce norme liberticide che colpiscono le libertà individuali e collettive e attaccano il dissenso violentando il codice penale». «Il Ddl - ha invece detto il deputato M5S Federico Cafiero De Raho - ha un unico filo conduttore: la repressione del dissenso e del disagio sociale. Ciò dimostra una evidente incapacità del Governo nel gestire problematiche di tipo sociale, anche a causa della mancanza di volontà di investire risorse per risolverle. Si introducono nuovi reati o si inaspriscono le pene verso quei comportamenti che si riscontrano, soprattutto, in ambienti di povertà, di disagio, di emarginazione, di degrado sociale; ambienti che avrebbero bisogno di politiche di sostegno e di inclusione». La discussione riprenderà stamattina alle 9:30 e le opposizioni stanno valutando la possibilità prevista dal regolamento dalla Camera all'articolo 49 di richiedere una serie di voti segreti sul ddl, in particolare sugli emendamenti riguardanti le carceri, la cannabis e le detenute madri.

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