Costa: occorre rendere noto monitoraggio su presunzione di innocenza

 Valentina Stella dubbio 18 settembre 2024


Come già raccontato ieri da queste pagine il comunicato stampa del procuratore di Parma Alfonso D’Avino, in merito alla vicenda dei due neonati trovati morti in un giardino di una casa a Traversetolo, rappresenta se non un unicum una rara eccezione tra le Procure d’Italia. E l’occasione non poteva non essere colta al balzo dal deputato Enrico Costa, da due giorni tornato in Forza Italia, che su X ha commentato: «le parole con cui il Procuratore della Repubblica di Parma spiega le ragioni del riserbo tenuto in una delicata indagine, andrebbero studiate a memoria alla scuola della magistratura». Tra i punti salienti della comunicazione del magistrato quello relativo al fatto che data «la delicatezza estrema di questo nuovo episodio, vi è stata l’apertura di un fascicolo per possibile violazione del segreto di indagine in relazione alla propalazione della relativa notizia, che rischia di incidere sulle acquisizioni investigative in corso». «Invito ad affiancare  -  ci dice l’onorevole Costa – le dichiarazioni del procuratore D’Avino, un magistrato che rispetta non soltanto il dettato normativo ma dimostra di apprezzarlo e di metterlo in pratica proprio perché convinto che corrisponda a dei principi costituzionali, con quelle di un altro magistrato che recentemente ha sfottuto  le regole sulla presunzione di innocenza». Il riferimento è al fatto che  proprio qualche giorno fa il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, durante una conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli di una maxi operazione contro la camorra, ha detto, ironizzando, per l’ennesima volta, sulla legge di recepimento della direttiva europea: «l’indagine è la dimostrazione tecnico giuridica dell’esistenza di una associazione a delinquere dedita al traffico di stupefacenti, di un’associazione a delinquere di stampo mafioso e di tutta quella serie di reati fine tipici di un’associazione mafiosa, quali estorsione, traffico di droga, riciclaggio e autoriciclaggio. Quindi questa notte abbiamo arrestato trentadue presunti innocenti». Questo dimostra per Costa che «c’è la stragrande maggioranza della magistratura che svolge il suo lavoro nel riserbo dovuto alla fase delle indagini e poi c’è una minoranza insofferente a queste regole. Per questo sarebbe utile, anche per la formazione dei magistrati, che il comunicato del procuratore di Parma venisse affisso nelle aule della Scuola Superiore della Magistratura». Inoltre, sottolinea il parlamentare, «se fossi una delle persone, presunta innocente, interessata dalle indagini della Procura di Napoli, non accetterei di – come dire – subire frasi ironiche. I pm hanno il grande potere di chiedere gli arresti e i giudici di disporli ma  nessuno ha il diritto di svilire un principio costituzionale».  Fu proprio grazie a Costa che due anni fa alla Camera fu approvato un suo ordine del giorno, poi ribadito nella mozione 1- 00094, che impegnava il Governo a far svolgere dall'Ispettorato generale del Ministero della Giustizia un monitoraggio degli atti motivati dei procuratori della Repubblica circa l'esistenza dell’interesse pubblico che giustifichi l'autorizzazione a conferenze stampa e comunicati degli organi inquirenti. «Il Governo ad una mia interrogazione ha risposto che il monitoraggio è stato avviato ed erano iniziate anche alcune azioni disciplinari ma bisognerebbe vedere al Csm che esito hanno avuto. Non dimentichiamo che la legge n. 71 del 2022, recante deleghe al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario, ha disposto la modifica dell'articolo 2, comma 1, lettera v), del decreto legislativo n. 109 del 2006, inserendo tra gli illeciti disciplinari la violazione delle norme sulla presunzione di innocenza. Comunque è evidente che un monitoraggio deve essere non soltanto portato avanti con costanza ma anche reso noto, senza additare le singole procure, ma almeno evidenziando quanti abbiano violato la norma e perché». A proposito di norme sulla presunzione di innocenza, oggi inizia la discussione sia nella commissione Giustizia della Camera che in quella del Senato dello schema di decreto legislativo approvato ad inizio mese nel Consiglio dei Ministri che prevede il divieto di pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare, così come pensato sempre da Costa. Un provvedimento che passerà senza problemi, perché le due commissioni dovranno solo esprimere un parere non vincolante e la maggioranza su questo è compatta.

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