Europa Radicale: «La Rai dedichi almeno una serata al dramma delle carceri italiane»

 Valentina  Stella dubbio 4 settembre 2024


«61.758 detenuti nelle carceri italiane il 31 agosto: 625 più del 31 luglio. Quando si dice degli incisivi effetti del decreto che qualcuno ha chiamato “svuota carceri”! Non ce n’erano così tanti dal gennaio 2014, all’indomani della condanna della Corte europea per i diritti umani. Con gli stessi numeri nel luglio del 2006 fu approvato l’ultimo provvedimento di indulto, che scarcerò più di 20mila detenuti con ottimi risultati in termini di recidiva (dimezzata rispetto a quella ordinaria). Meditate, gente, meditate!»: così ieri il garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Lazio, Stefano Anastasia. Mentre in carcere si continua a morire: proprio due giorni fa il 68esimo suicidio nel carcere di Benevento. «Un dramma, una strage di Stato che si consuma nell'indifferenza della politica e della società civile», ha detto il garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello. E’ anche per questo che Europaradicale ha inviato una lettera ai vertici della Rai per chiedere «di dedicare almeno una serata nel momento di massimo ascolto alla drammatica situazione nelle quali versano le carceri italiane. Un confronto pubblico, aperto, con le voci dei detenuti, degli agenti di polizia penitenziaria, degli educatori, del personale sanitario, di coloro che in carcere vivono o sopravvivono, tra chi ha opinioni diverse sul sistema carcerario, è quanto mai necessario per consentire ai cittadini italiani di poter toccare con mano una realtà che nella maggior parte dei casi è completamente sconosciuta». Hanno già firmato, tra gli altri, l’appello l’ex senatore Luigi Manconi, la responsabile giustizia del Partito Democratico Debora Serracchiani, il deputato di Italia Viva Enrico Borghi, l’ex parlamentare Piero Fassino, Marco Bentivogli (Base Italia). Domani alle 11 gli attivisti di saranno davanti alla Rai per un presidio e portare delle lettere ai dirigenti con la richiesta. Nel frattempo l’eurodeputata di Avs, Ilaria Salis, ieri ha chiesto di «chiudere il Beccaria, abolire tutti i Carceri per minori». Al contrario il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha sostenuto: «Non penso che questo governo possa permettersi, sul piano del consenso popolare ed elettorale, di pensare a un indulto. Sento parlare anche a livello parlamentare di indulti e amnistie, ma sono argomenti pericolosi. Uno dei motivi delle rivolte nelle carceri è che quasi quotidianamente c’è questo annunciare, parlare di cose che poi non si realizzeranno». Intanto un fascicolo contro ignoti per il reato di omicidio è stato aperto dalla procura di Frosinone sul caso del detenuto di 34 anni che a maggio era stato trovato morto in cella nel  carcere del capoluogo laziale. 


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