Anm all’attacco di Nordio sui test: «Ha frustrato ogni aspettativa costituzionale»

 Valentina Stella Dubbio 23 marzo 2024


«Sconcerto» dell’Associazione nazionale magistrati per la decisione del ministro della Giustizia Carlo Nordio di inserire i test psico-attitudinali nello schema di decreto attuativo della riforma dell’ordinamento giudiziario che lunedì sarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri per l’approvazione finale. Come si legge in una bozza circolata stamane nelle chat che il Dubbio ha potuto visionare «con decreto del ministero della Giustizia, previa delibera del Consiglio superiore della magistratura, sono nominati esperti qualificati per la verifica psicoattitudinale allo svolgimento delle funzioni giudiziarie. Le linee di indirizzo e le procedure per lo svolgimento degli accertamenti di cui al primo periodo sono determinati dal Csm d’intesa con il Ministero della Giustizia. La verifica ha luogo dopo il completamento delle prove orali». Dunque i test verranno applicati ai futuri candidati che vorranno entrare in magistratura e non a quelli già in organico.

Da qui la forte reazione del “sindacato” delle toghe e della sua Giunta, presieduta da Giuseppe Santalucia. In una dura nota si legge: «Alla genericità e alla vaghezza degli annunci dei test per i magistrati, condensati in scarne osservazioni delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, pensavamo, con cauto ottimismo, che il ministro della giustizia avrebbe risposto con la necessaria razionalità normativa. Pensavamo che, impegnato ad attuare una legge delega che non fa menzione dei test, non avrebbe percorso la strada dell’evidente eccesso di delega. Pensavamo ancora che non gli sarebbe sfuggita la palese violazione della riserva di legge in materia di ordinamento giudiziario e che pertanto non avrebbe indugiato a inserire una norma vaga, priva di reali contenuti regolativi. E invece, il ministro della Giustizia ha frustrato ogni aspettativa di rispetto della cornice costituzionale», scrivono le toghe che poi criticano la vaghezza della previsione. Infatti aggiungono: «Con disinvoltura che disorienta ha aggiunto, ad un già criticabile schema di decreto legislativo, previsioni del tutto estranee alle indicazioni della delega. Ha previsto i test psico-attitudinali senza dire cosa siano, a cosa servano, come si strutturino, quali le conseguenze di un eventuale risultato negativo, quali le figure professionali che li effettueranno e li valuteranno. Ha soltanto detto che si collocheranno all’esito delle prove scritte e orali, interessando quindi i candidati che avranno superato entrambe».
«Non dunque - afferma l’Anm - uno strumento di preselezione per l’ammissione al concorso e riduzione della platea degli aspiranti ma, del tutto irragionevolmente, una terza prova. L’ultima prova, che impegnerà quanti avranno superato, anche brillantemente, le prove strettamente intese. Il Ministro della Giustizia ci aveva anticipato che occorreva accelerare la procedura concorsuale anche per fronteggiare spinte verso forme semplificate di selezione, ma ora scopriamo che le scansioni concorsuali, già lunghe, si vorrebbero, in tempi di Pnrr, ancor più dilatare: forse per rendere del tutto ingovernabile la macchina concorsuale e poter cedere un domani alle suggestioni del reclutamento straordinario?» si chiede la Giunta dell’Anm che conclude: «Il ministro della Giustizia ha demandato a se stesso, ad un suo decreto che non è certo fonte normativa primaria, la disciplina dei test. Stabilirà lui dunque chi meriterà di indossare la toga di magistrato e chi no! E non basta aggiungere che il decreto sarà emanato previa delibera del Csm per nascondere la contrarietà a Costituzione di questo disegno. Lo sconcerto è grande - conclude la Giunta - pari soltanto alla superficialità con cui si ritiene di poter intervenire in materie così delicate, così costituzionalmente sensibili, come l’ordinamento giudiziario».
Per ora non si preannunciano iniziative di sciopero ma non è detto che questo possa avvenire se le indiscrezioni saranno confermate lunedì e se a questo si aggiungerà la presentazione di una proposta di legge governativa dopo Pasqua sulla separazione delle carriere. Insomma gli ingredienti per un duro scontro ci sono tutti.

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