Caso Open: Nordio aziona gli Ispettori sul lavoro della Procura di Firenze

 Angela Stella Il Riformista 2 dicembre 2022

Ieri, nel suo primo question time, il Ministro Nordio ha annunciato che «saranno oggetto di immediato e rigoroso – e sottolineo rigoroso - accertamento conoscitivo, attraverso l’Ispettorato Generale» i fatti esposti nell’interrogazione del senatore Matteo Renzi, riguardanti l’inchiesta Open. «C’è stata - ha spiegato il leader di Italia Viva - una sentenza della Cassazione che ha annullato senza rinvio un sequestro fatto nei confronti di un cittadino, Marco Carrai», chiedendo che «si restituisca materiale sequestrato senza trattenimento di copia degli atti. Il pubblico ministero (Luca Turco, ndr) ha scelto di prendere il materiale e di mandarlo al Copasir. Le chiedo se lei sia a conoscenza dei fatti e che provvedimenti intenda prendere nel caso lo ritenga sbagliato. Per noi o è eversivo, o è anarchico oppure è un atto di cialtronaggine. Quest'ultima la escludo, sulle altre due aspetto la sua risposta». Adesso si attende il mandato dettagliato che verrà dato all’Ispettorato: di solito si effettua prima una attività amministrativa, non necessariamente si mandano subito gli Ispettori. Terminata questa fase, ha aggiunto Nordio, «questo Dicastero procederà ad una approfondita – e sottolineo approfondita - valutazione di tutti gli elementi acquisiti al fine di assumere le necessarie iniziative. L’indagine conoscitiva avrà assoluta priorità nell’attività ispettiva. Le determinazioni che ne deriveranno saranno adottate con la consequenziale rapidità». Nella sua replica Renzi si è detto «molto soddisfatto della risposta. Non dubitavamo dell'assoluta rilevanza che il ministro ha dato al caso perché riguarda tutti i cittadini. Sono contento, si tratta di un ministro di un governo che non appoggiamo, a cui non votiamo la fiducia, ma che ha una riconosciuta autorevolezza». Il responsabile di Via Arenula non è però riuscito ad essere così incisivo nelle risposte alle altre interrogazioni sul carcere. Una era di Forza Italia sui suicidi, arrivati quest’anno già ad 80. Vista la curva crescente, ha detto Zanettin «pare evidente che su questo impressionante aumento di casi possa aver inciso una politica ispirata ad una concezione carcero-centrica della pena, che ha finito con aggravare l'annoso fenomeno del sovraffollamento degli istituti carcerari italiani». L’altra, illustrata da Andrea Giorgis, era del Pd anche su sovraffollamento e sui tagli che la manovra di bilancio compie in materia di giustizia. Nordio ha precisato che sia per una questione di tempo sia per il fatto che il prossimo 6 dicembre illustrerà alle Camere le sue linee programmatiche non sarebbe potuto andare troppo nel dettaglio. Sull’overcrowding penitenziario: al momento la popolazione detenuta è di 55573 reclusi a fronte di una capienza di 51333. “Il sovraffollamento è pari al 117%. Nel passato è stato anche peggio ma di certo la situazione non è tollerabile”. Sulla spending review: «Sappiamo quali siano le restrizioni economiche, le situazioni di emergenza e le precedenze che sono state date per venire incontro alle difficoltà di chi non arriva alla fine del mese per il costo delle bollette. Questo - ha osservato Nordio, - non significa affatto giustificare una riduzione degli stanziamenti delle carceri ma può orientarci verso una rimodulazione delle spese all'interno del bilancio in modo da sopperire alle esigenze più pressanti». Sui suicidi, il loro numero «confligge con il diritto, con la razionalità, con l'etica». Ha poi ricordato le varie circolari del Dap, tra cui quella adottata anche con le autorità sanitarie locali, per prevenire gesti autolesionistici. Al Pd non è piaciuta la risposta. Il senatore Verini: «Non siamo soddisfatti, Nordio si ribelli ai tagli previsti dalla manovra. Sarebbe stato meglio evitare di strizzare l’occhio agli evasori e da lì recuperare risorse per la situazione delle carceri italiane». Più diplomatico Zanettin (Fi): «mi dichiaro soddisfatto solo per la fiducia che ho nei suoi confronti. Sui suicidi lei ha citato provvedimenti dei tempi recenti e meno recenti che però non hanno sortito grandi effetti. Rimando quindi a quei concetti che lei spesso ha espresso come depenalizzazione, misure alternative e la invito ad affermare quei grandi principi di natura liberale e garantista che insieme condividiamo». Infine Ilaria Cucchi (Avs) lo ha interrogato su Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto presso il carcere di Bancali, dal 20 ottobre in sciopero della fame «per denunciare le condizioni di vita in cui si trova costretto, a causa del regime cosiddetto 41-bis e contro l'ergastolo ostativo comminatogli di recente». Nordio ha parlato di «dolorosa situazione» ma ha ribadito che «il ministro non ha alcun potere sulla indipendenza della giurisdizione». Intanto ieri a Firenze Magistratura Democratica ha presentato un documento che annuncia una serie di visite in carcere. Prima tappa: Sollicciano lo scorso 25 novembre, insieme a rappresentanti della Camera penale cittadina e Antigone. «Il carcere – leggiamo - dovrebbe essere oggi solo una delle forme di esecuzione della pena: quella riservata ai delitti più gravi».  Esso «non è invece la soluzione per le pene detentive brevi o, il più delle volte, per il contenimento di soggetti affetti disturbi sociali della personalità». Per questo Md ha dato avvio «ad una serie di visite negli istituti penitenziari che, non solo la cronaca, ma ripetute denunce di addetti ai lavori, segnalano come inadatti a svolgere la funzione loro affidata dalla Costituzione».


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