Renoldi contro la furia 5Stelle difende diritti e Bernardini

 di Angela Stella Il Riformista 15 luglio 2022


"Nessuno Tocchi Caino non è una associazione sospetta, anzi rende più umana la condizione carceraria. La presenza, in particolare di Rita Bernardini, migliora e non peggiora la vivibilità carceraria": potremmo prendere in prestito questa frase dell'onorevole dem Walter Verini detta ieri in Commissione giustizia per domandarci come sia possibile che tre forze politiche - M5S, Lega, Fdi- da giorni stiano mettendo in dubbio l'integrità dell'associazione radicale per screditare contemporaneamente il capo del Dap Carlo Renoldi che ha autorizzato "personalmente", come riferito ieri in audizione, le visite nei reparti di 41bis di due carcere sarde.  Sta di fatto che ieri Renoldi, ascoltato sia nella commissione Giustizia del Senato che in quella della Camera, ha fornito tutte le spiegazioni, rispedendo ai mittenti sospettosi e talvolta aggressivi o indisponenti nell'eloquio, come Sarti e Ferraresi del M5S,  tutti i dubbi sul suo operato e su quello dei radicali. Lo ha fatto "sul piano fattuale e normativo". Intanto ha chiarito che le visite, anche da parte di soggetti non istituzionali,  "già dal 2013, secondo la circolare del Presidente Tamburino, pacificamente possono essere effettuate nei reparti del 41bis e altrettanto pacificamente possono non constare unicamente in una sorta di ispezione dei luoghi ma anche in brevi interlocuzioni con i ristretti sulle loro condizioni detentive. Questo genere di attività sono state autorizzate negli anni: le occasioni in cui associazioni esterne o soggetti non istituzionali sono entrati al 41bis e hanno avuto modo di interloquire con i detenuti sono circa una decina. Il Partito radicale è entrato nel reparto di 41bis di Tolmezzo nel 2014 e nel 2017, a Parma nel 2015, a Cuneo nel 2015, a L'Aquila nel 2016, a Novara nel 2016, a Viterbo nel 2019, a Rebibbia Nuovo Complesso è entrata una rappresentanza delle Camere Penali, precisamente la Commissione carcere". Quindi, ha sottolineato Renoldi "anche l'affermazione ricorrente in queste settimane secondo cui non era mai successo che associazioni e organizzazioni non istituzionali fossero entrate è smentita dai fatti".In merito alle visite che hanno scatenato la bufera politica e mediatica:  "si è considerato che si tratta di associazioni che da sempre sono impegnate sul versante della tutela dei diritti dei detenuti e della verifica delle condizioni detentive. La presidente Rita Bernardini è stata elogiata nel 2015 dal Presidente Napolitano con una lettera quale esempio di persona che si impegna su quel versante". Renoldi ha poi sottolineato, ma non poteva essere diversamente, che " da parte della sua amministrazione non c'è nessun allentamento né arretramento del regime del 41bis che resta un presidio essenziale nel contrasto alla criminalità organizzata. La Ministra Cartabia ha firmato ben 520 decreti tra proroghe e applicazioni del 41bis nell'arco di poco più di un anno". Sia al Senato che alla Camera è stato chiesto a Renoldi di riferire i contenuti delle interlocuzioni  e se è vero che c'erano anche due avvocati del posto durante le visite. Ipotesi fortemente stigmatizzata dalla Sarti perché sarebbero gli stessi avvocati che hanno gli assistiti al 41bis. Renoldi ha spiegato che "le visite, come riferito dal reparto d'elite del Gom, sono state effettuate in assenza di qualsivoglia anomalia. Da quanto emerge dalla loro relazione al 41bis non è stato trattato il tema dell'ergastolo ostativo né sono state chieste le iscrizioni a Nessuno Tocchi Caino. So che dell'ergastolo ostativo si è parlato in occasione di un successivo momento relativo all'incontro che la delegazione ha avuto con i detenuti dell'alta sicurezza, quindi non con i 41bis. E sempre in quella occasione, da quanto ho letto nei rapporti, c'è stato l'invito ad iscriversi a Nessuno Tocchi Caino, ma non a quelli del 41bis". I temi affrontati con i reclusi al regime di carcere duro sono stati "le condizioni di salute dei detenuti e le condizioni relative al vitto somministrato". Ha confermato la presenza degli avvocati, ricordando però a chi lo avesse dimenticato che l'avvocato può tenere colloqui segreti quando vuole, non ha bisogno di questo tipo di visite per parlare con i propri clienti. Tanto è vero che sempre dalla relazione del Gom è emerso che hanno fatto domande solo sulle condizioni di vita nel carcere, chiedendo ad esempio se vedessero gli educatori. Tutto questo non è bastato perché le solite tre forze politiche hanno chiesto di poter visionare la relazione del Gom nel prosieguo dell'audizione che si terrà nelle prossime settimane. A questo punto ci si deve chiedere: chi sono quelle talpe che hanno passato false informazioni ai giornali? Qual era lo scopo di creare questo caos? O si tratta di persone impreparate sul piano normativo o di persone che pur conoscendo le regole hanno strumentalizzato i radicali per colpire Renoldi e indirettamente la Cartabia. Ma da quanto ascoltato ieri hanno fallito, perché Renoldi ha chiarito tutto senza alcuna difficoltà.

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