Ciatti: scappato il ceceno

 di Valentina Stella Il Dubbio 14 luglio 2022


È scappato Rassoul Bissoultanov, il 29enne ceceno condannato in Spagna a quindici anni di reclusione per la morte di Niccolò Ciatti, il 21enne di Scandicci (Firenze) che venne pestato senza alcun motivo la notte tra l'11 e il 12 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, nota località della Costa Brava, dove si trovava in vacanza con alcuni amici. Il condannato per omicidio volontario non si è presentato ieri mattina davanti al Tribunale spagnolo di Girona dove era fissata l'udienza per la carcerazione, al fine di calcolare la rideterminazione della reclusione dopo essere stato in prigione già quattro anni. Dopo aver preso atto della irreperibilità di Bissoultanov, il giudice ha emesso nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale. In attesa della carcerazione, Bissoultanov era sottoposto all'obbligo di firma settimanale presso la polizia giudiziaria. Il ceceno ha firmato per l'ultima volta mercoledì 6 luglio, come risulterebbe a Luigi Ciatti, padre di Niccolò. Proprio il signor Chiatti ha detto all'Adnkronos: " Dire che sono indignato è poco, dire che sono arrabbiato è altrettanto poco e forse arrabbiato non è nemmeno il verbo che vorrei usare. I nostri timori, le nostre paure si sono avverate. Lo abbiamo detto in mille modi: attentiquello scappa. In questa vicenda il solo condannato vero è Niccolò, perché il suo assassino è ancora libero. Spero che il giudice spagnolo abbia una coscienza e si renda conto del suo comportamento. Tra il verdetto della giuria popolare e la sentenza che ha inflitto la pena è passato più di un mese! Ma come si fa? È chiaro che un assassino in queste condizioni cerca di farla franca, e così è successo". Ha poi concluso: " Di fronte a questa giustizia non paga nessuno, anzi paga solo mio figlio. Noi continueremo a chiedere giustizia per Niccolò. Noi andiamo avanti, possiamo solo pregare e sperare che ci sia una giustizia da qualche parte». Nel frattempo va avanti il processo in Italia. Lo scorso 8 giugno i giudici della Terza Corte d'Assise di Roma hanno dichiarato "infondata" l’istanza avanzata dalla difesa di Rassoul Bissoultanov, con cui chiedeva di chiudere il processo italiano, per il ne bis in idem, alla luce della sentenza di primo grado pronunciata nelle scorse settimana dai giudici spagnoli. Proprio il legale del ceceno, l'avvocato Francesco Gianzi, ha dichiarato: "Bissoultanov? Non lo sento da un mese, non so dove sia, gli ho mandato un messaggio venerdì scorso in concomitanza con l’udienza del suo processo a Roma ma non ha mai risposto". 

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue