Prescrizione: respinto emendamento FdI

 di Angela Stella Il Riformista 23 febbraio 2021

Il tema della prescrizione è stato ieri protagonista nella parte finale dell'esame degli emendamenti al decreto Milleproroghe alla Camera dei Deputati, che era stato preceduto dalla discussione generale sul provvedimento. Da un lato c'è stato appunto un emendamento di Fratelli d'Italia, presentato dal deputato e responsabile giustizia del partito Andrea Delmastro Delle Vedove, per chiedere il blocco della riforma della prescrizione fino al 31 dicembre 2023: ossia congelare la riforma Bonafede che «viola il diritto alla difesa e la ragionevole durata del processo - ha detto Delmastro - Io credo che questa non sia una battaglia solo di Fratelli d'Italia ma di tutto il centrodestra e non solo, anche di partiti come Italia Viva. Il mio non è un emendamento abrogativo, ma sospensivo con cui veniamo incontro anche alle esigenze del governo. Credo che sia una battaglia di civiltà». L'emendamento è stato respinto:  Forza Italia, Italia Viva e Lega si sono astenute, il Partito Democratico ha votato contro come il Movimento 5 Stelle.Azione aveva preannunciato di non parteciperare al voto sull'emendamento «Ci teniamo fuori come da impegni presi con il ministro Cartabia. Ci siamo impegnati a non inserire questo tema nel Milleproroghe, altrimenti avremmo dovuto votare a favore dell'emendamento», aveva spiegato l'onorevole Enrico Costa. Sulla questione nel pomeriggio di ieri si era espresso il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà che in rappresentanza del governo aveva invitato al «ritiro» dell'emendamento di FdI o sarebbe stato «parere contrario». Il Ministro aveva aggiunto: «desidero sottolineare come tale parere sull'emendamento sia motivato dalla necessità di consentire il confronto tra le diverse forze politiche già avviato dalla ministra Cartabia fin dalla scorsa settimana a margine del dibattito fiduciario. L'intendimento del governo è di trovare una sintesi positiva sulla questione in tempi rapidi; ad una settimana dall'insediamento del governo non può essere il Milleproroghe la sede per affrontare questo tema». La sintesi è l'ordine del giorno Cartabia che impegna il governo «ad adottare le necessarie iniziative di modifica normativa e le opportune misure organizzative volte a migliorare l’efficienza della giustizia penale, in modo da accertare fatti e responsabilità in tempi ragionevoli (articolo 111 della Costituzione), assicurando al procedimento penale una durata media in linea con quella europea, nel pieno rispetto della Costituzione, dei principi del giusto processo, dei diritti fondamentali della persona e della funzione rieducativa della pena». Il voto sull'odg, anticipato al termine di una riunione che si era tenuta la scorsa settimana con i capigruppo dei partiti di maggioranza in commissione Giustizia, dovrebbe esserci oggi, dopo che era venuta l'ipotesi che sarebbe stato votato prima delle dichiarazioni finali di voto sul Milleproroghe. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue