Prescrizione, il Parlamento sventola bandiera bianca

 di Angela Stella Il Riformista 24 febbraio 2021

Come previsto, ieri il Governo, durante l'esame del decreto Milleproroghe, ha dato parere favorevole all'ordine del giorno n. 46 firmato da tutti i capigruppo di maggioranza della commissione Giustizia della Camera - Giuliano, Turri, Bazoli, Zanettin, Annibali, Conte, Piera Aiello, Cecconi, Costa, Lupi  - rispettivamente di M5s, Lega, Pd, Forza Italia, Italia viva, Leu, Centro democratico, Europeisti-Male-Psi, +Europa-Azione, e Noi con l’Italia. L'odg impegna il Governo «ad adottare le necessarie iniziative di modifica normativa e le opportune misure organizzative volte a migliorare l'efficacia e l'efficienza della giustizia penale, in modo da assicurare la capacità dello Stato di accertare fatti e responsabilità penali in tempi ragionevoli (art. 111 della Costituzione), assicurando al procedimento penale una durata media in linea con quella europea, nel pieno rispetto della Costituzione, dei principi del giusto processo, dei diritti fondamentali della persona e della funzione rieducativa della pena». È quello che negli ultimi giorni è stato definito il lodo Cartabia che serve a prendere tempo e a non esasperare la nuova maggioranza che si è appena formata, proprio dopo la caduta del Governo precedente sul tema della prescrizione. L'odg, come è noto, è un impegno chiesto al Governo e non è alcun modo vincolante. Se sul lodo Cartabia non c'è stata discussione, il dibattito si è scaldato quando Fratelli d'Italia, come fatto due giorni fa con un emendamento, ha provato nuovamente, questa volta attraverso un ordine del giorno, a far emergere le differenze. L'odg, a prima firma Delmastro Delle Vedove (FdI), mirava ad impegnare il governo «ad adottare ogni iniziativa necessaria al fine di superare, quanto prima, la riforma della prescrizione voluta dal Ministro pro tempore Bonafede». Il governo aveva chiesto la riformulazione in base all'odg n. 46 o avrebbe dato parere contrario. L'onorevole Delmastro, polemizzando sul fatto che «in quest'aula non si può parlare più di prescrizione, eppure l'Ucpi ci ha avvisato che questo istituto è l'unica garanzia a presidio della ragionevole durata del processo», ha chiesto che l'odg originario fosse messo ai voti ma è stato respinto. Al momento del voto sono riemerse le posizioni differenti che si erano palesate anche l'altro ieri sullo stesso emendamento: Iv, Forza Italia e Lega si sono astenuti, mentre Pd e M5s hanno votato contro (anche per respingere l'odg, altrimenti sarebbe stato approvato se tutti si fossero astenuti), e Azione non ha partecipato al voto. «Ci asteniamo come atto di fiducia nei confronti della ministra Cartabia e nei confronti di una forte discontinuità rispetto al recente periodo di oscurantismo giuridico e manettaro», ha spiegato prima del voto l'azzurro Pierantonio Zanettin. Anche Enrico Costa di Azione ha ribadito: «come maggioranza, nel rispetto del nuovo ministro, abbiamo trovato una sintesi in un odg che afferma dei principi, è chiaro che se non saremo soddisfatti sulle modalità e sui tempi brevi garantiti da D'Incà ogni forza porterà avanti le sue posizioni. Azione non partecipa al voto perchè se dovessi partecipare voterei a favore, non potrei astenermi per coerenza, attendiamo le proposte del ministro e le valuteremo». E quindi bisognerà vedere concretamente cosa il Governo intende fare sulla questione nella più ampia riforma del processo penale. Nulla è chiaro al momento come spiega al Riformista l'avvocato Gian Domenico Caiazza, Presidente dell'Unione delle Camere Penali:  «Non pensiamo che l'abrogazione o la sospensione dell'efficacia di una legge vigente debba risolversi  necessariamente a colpi di emendamento ma se si intende rinviare il tutto alla riforma del processo penale», bisogna «comprendere di quale riforma del processo penale stiamo parlando», perché «noi non lo  abbiamo compreso. Se ne intende una su cui dobbiamo metterci tutti a discutere o si intende la legge-delega sulla riforma  del processo penale firmata da Bonafede? Il Partito Democratico nelle sue dichiarazioni rivendica quest'ultima, per non parlare del Movimento Cinque Stelle con Bonafede. Se fosse questa non siamo affatto d'accordo, sarebbe un disastro. Il punto politico che si deve verificare è proprio questo». Per Caiazza dunque «se la riscriviamo, noi ci siamo. Può  essere un ragionamento persino condivisibile, ma se la riforma,  ribadisco, è quella della legge-delega già da mesi depositata in  parlamento, siamo molto allarmati, perché si tratta della riforma che porta il marchio di Bonafede». Infine, Caiazza conclude: «La nomina della professoressa Cartabia è un segno di discontinuità, ma la discontinuità si deve tradurre, per  esempio, in una riscrittura della legge-delega di riforma del processo penale. Noi ci auguriamo che la riforma del processo penale cui si  rinvia la soluzione del tema prescrizione per una soluzione organica non sia quella che intende il parlamento, altrimenti sono guai». Caiazza non ha torto se si rileggono le dichiarazioni dell'ex Guardasigilli  in una intervista al Fatto Quotidiano due giorni fa: «sulla prescrizione sono arrivati segnali positivi. Detto questo, per noi deve restare il punto di caduta citato nel post che ha lanciato il voto su Rousseau, ossia il cosiddetto lodo Conte-bis, che introduce una distinzione tra condannati e assolti. Siamo disposti a muoverci esclusivamente nel perimetro del lodo». Gli ha fatto eco ieri proprio il Pd con Alfredo Bazoli, capogruppo in commissione Giustizia della Camera: «Sarà il disegno di legge Bonafede sul processo penale l'occasione per misurarci su una riforma di sistema che affronti il tema in modo coerente, superando le forzature e le contraddizioni della riforma della prescrizione approvata da M5S e Lega. È già stata fatta una lunga e completa istruttoria su quel disegno di legge, ripartire da zero su una nuova proposta comporterebbe una ulteriore rilevante dilatazione dei tempi, con buona pace di chi invoca l'urgenza di un intervento». Prima si fa chiarezza da via Arenula e meglio è, altrimenti qui si ricomincia a ballare tutti in maggioranza. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue