Protesta anm: sondaggio domestico

 Valentina Stella dubbio 28 gennaio 2025

La partita sulla separazione delle carriere si giocherà quasi sicuramente sul referendum, che potrebbe tenersi già nella primavera del 2026. La vincerà chi saprà comunicare meglio, più con slogan e messaggi semplici che con tecnicismi normativi. Il primo test sono state però le proteste organizzate sabato dall’Anm durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Come le ha percepite il Paese reale? Chi scrive ha lanciato un sondaggio su Facebook, nei gruppi whatsapp, tra parenti e amici, di qualsiasi estrazione politica, rivolto soprattutto ai non addetti ai lavori. Non ha ovviamente alcuna pretesa di scientificità ma fornisce comunque un quadro complesso, in oltre cento risposte ricevute in meno di 24 ore. Diciamo che il primo dato che emerge è che non si ha una profonda conoscenza delle tematiche in discussione. Il secondo è che possiamo dire che il match finisce con un leggero vantaggio per i critici. Terzo: diversi avvocati hanno sostenuto che la protesta dei magistrati fosse un loro diritto ma non in quella sede. Vediamo alcune delle considerazioni ricevute. Valentina (esperta di cinema): «Penso che sia stata una protesta legittima. Vedere la magistratura protestare a difesa della Costituzione mi ha fatto un certo effetto. E credo pure che il governo voglia, in qualche modo, punire i magistrati o “metterli in riga”». Simone (addetto stampa in politica): «Sarebbe stato bello vedere proteste contro i suicidi in carcere e sulla deriva securitaria ormai inarrestabile». Alessandra (professoressa al liceo): «Secondo me, la protesta in sé è anche riuscita, ma bisognerebbe 'battere' sul perché temono che sia minata l'indipendenza». Noelle (esperta di marketing): «penso che la protesta non sia legittima, credo che sia una categoria già ampiamente privilegiata e che il governo non voglia punire i magistrati ma tutelare i cittadini». Stefania (casalinga): «Io non ho molto seguito ma quando sento di modifiche alla Costituzione sono sempre preoccupata». Diego (vigile urbano): «Hanno tirato giù la maschera! Sempre a parlare di indipendenza e separazione dei poteri, e poi quando l'esecutivo ed il legislativo ottemperano al ruolo previsto in Costituzione, i magistrati si coalizzano manco fossero un Partito. E, allora, ve ne assumete la responsabilità: chi perde le elezioni non governa più, altro che autogoverno». Enrico (economista): «legittimo anche per magistrati protestare, ma patetici e inquietanti per la qualità che fanno percepire della nostra democrazia». Francesco (creator digitale): «Se invece che impugnare le sentenze, gli avvocati protestassero contro le decisioni che reputano ingiuste, cosa accadrebbe?». Giuseppe (storico): «Protesta inevitabile, legittima e necessaria. Riuscita nella misura in cui poteva riuscire in un Paese che purtroppo è sempre più ignorante e manovrabile». Lavinia (fisica): «non riesco a scinderla dalle altre proteste corporativiste. A me ha ricordato le proteste dei tassisti, quando la libera concorrenza abbasserebbe i prezzi. Quindi pur non essendomi informata, e quindi consapevole che potrei avere dei bias enormi, penso solo che non voglio farsi toccare dei privilegi, e non hanno la mia simpatia». Il Governo è in vantaggio a livello comunicativo, se davvero l’Anm vuole provare a giocarsi la partita, come diceva il Segretario uscente Salvatore Casciaro, bisogna partire da un sondaggio per capire i cittadini cosa sanno della giustizia e da lì costruire una efficace comunicazione. 

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