Tregua tra Nordio e Ucpi ma è scontro con Anm

 Angela Stella Dubbio 30 marzo 2023

Firmata al momento la tregua tra l’Unione Camere Penali e il Ministro Nordio. Ieri il presidente dei penalisti italiani, Gian Domenico Caiazza, si è recato a Via Arenula per parlare col Guardasigilli. L’incontro è durato a lungo. Secondo quanto riferisce una nota dell’Ucpi “il Ministro ha voluto informare” l’Ucpi “che il Governo ha definitivamente approvato il cronoprogramma delle più urgenti riforme della giustizia penale da tempo annunciate al Parlamento”. Una road map di questo tipo è quello che chiedevano qualche giorno fa proprio i penalisti in una delibera della Giunta che preannunciava una astensione di tre giorni esattamente a causa dell’inerzia del Governo sui temi della giustizia, sbandierati in campagna elettorale, ma mai messi seriamente in cantiere. Ieri Nordio ha voluto invece tranquillizzare Caiazza: “entro il mese di giugno – si legge sempre nel comunicato -  il Governo emanerà uno o più disegni di legge inerenti alla revisione dei reati contro la pubblica amministrazione, con particolare riferimento alle fattispecie dell’abuso d’ufficio e del traffico di influenze illecite; della prescrizione; delle misure cautelari, con particolare riferimento alla collegialità delle decisioni; delle impugnazioni delle sentenze di assoluzione; delle intercettazioni, anche al fine di evitarne l’indebita pubblicazione; nonché interventi in materia di criminalità minorile”. Ha confermato pure che nel programma di Governo c’è la separazione delle carriere. “Il Ministro ha anche mostrato particolare attenzione per alcune delle criticità della recente riforma del processo penale, sulle quali i penalisti italiani chiedono con forza urgenti interventi correttivi”. Questi temi saranno perciò oggetto di immediato approfondimento in una riunione convocata per il prossimo 4 aprile in via Arenula, tra il Ministro, l’UCPI, l’ANM ed il CNF, all’esito della quale il Governo valuterà l’eventuale, rapida adozione di possibili correttivi. Il Presidente Caiazza ha espresso “vivo apprezzamento per la concreta e fattiva attenzione che il Ministro Nordio ha voluto mostrare nei confronti delle istanze dell’avvocatura, ribadendo la piena disponibilità delle Camere penali italiane al confronto ed alla ricerca di soluzioni concrete, ragionevoli e condivise”. Dunque il 4 aprile potrebbe essere il primo di diversi tavoli politici intorno ai quali lavorare congiuntamente. A questo punto non è detto che ci sarà l’astensione del 19-20-21 aprile con manifestazione finale dei penalisti a Roma: tutto dipenderà da quanto Nordio metterà di concreto sul quel tavolo. Il tempo degli annunci e dei buoni propositi è terminato, occorre vedere testi scritti su cui ragionare collegialmente. Però nel pomeriggio di ieri arriva una nota dell’Anm in merito ad un altro tavolo istituito, con decreto del 23 marzo scorso, dedicato “alla individuazione, alla proposta e alla verifica di attuazione di tutte le possibili misure migliorative della riforma” del processo penale. Tra i componenti di quel tavolo ci sono, tra gli altri, i tre vertici dell’Ucpi: Caiazza, Rubini, Rosso. “Sorprende la vistosa assenza da quel Tavolo, che è per definizione del decreto uno strumento di consultazione, di rappresentanze della Anm, a fronte di una folta partecipazione di esponenti autorevoli di istituzioni e organismi rappresentativi degli avvocati penalisti”, critica la Giunta dell’Anm. Intanto ieri in Commissione Affari Costituzionali della Camera si sono tenute due audizioni nell'ambito dell'esame delle proposte di legge per la separazione delle carriere presentate da Enrico Costa, Roberto Giachetti, Tommaso Antonino Calderone e  Jacopo Morrone. Insieme al consigliere del Cnf Bruno di Giovanni, è stato sentito anche il Segretario dell’Ucpi Eriberto Rosso. Tre dei quattro disegni di legge all'esame della Commissione – ha ricordato il penalista dell’Ucpi  -  ripercorrono la proposta di legge di iniziativa popolare promossa in passato dall'Unione delle Camere penali . “I detrattori della nostra proposta sostengono che in realtà la separazione delle funzioni è già risolutiva dell'equidistanza delle parti. Ma le cose non stanno così” ha detto il segretario Rosso, spiegando che “il giudice terzo deve avere un suo autonomo statuto”. Ha escluso che la riforma limiti l'autonomia del pubblico ministero. “Le proposte di legge sono attentissime nel definire lo spazio assoluto di autonomia e indipendenza del pm” e per questo “immaginano due Csm con un preciso ruolo di garanzia affidato al presidente della Repubblica”. C’è anche un “temperamento del principio dell'obbligatorietà dell’azione penale”, affidando al Parlamento il compito di dare le indicazioni sulle priorità dell'azione penale. Si tratta di “un’esigenza sacrosanta e necessaria per rendere armonico sotto il profilo delle garanzie il processo penale”.

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