la cassazione ribalta l'appello su cerciello rega

 Angela Stella il riformista 17 marzo 

La partita sembrava conclusa. Tanto è vero che il capannello di giornalisti rimasti fino a mezzanotte in Cassazione aveva già pronto il lancio di agenzia e aspettava la conferma per l’invio. Per tutti la Cassazione avrebbe confermato il secondo grado di giudizio; invece, ribaltando le aspettative dei più, la Cassazione due notti fa ha annullato con rinvio la sentenza di appello che aveva condannato a 24 e 22 anni Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth in concorso per l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega. Per Elder l’appello bis dovrà valutare la correttezza della applicazione delle circostanze aggravanti: avere ucciso un esponente delle forze dell’ordine e avere commesso il reato di omicidio per ottenere l’impunità dalla tentata estorsione relativa allo zainetto. Inoltre dovrà essere valutata la sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Il tema centrale è quello se Elder avesse compreso di fronteggiare dei carabinieri o meno. Per Gabriele Natale Hjorth invece l'annullamento con rinvio riguarda l'accusa di concorso in omicidio, aspetto sempre contestato: il ragazzo non sapeva che Elder avesse un coltello e non si è reso conto della colluttazione tra l’amico e Cerciello Rega. Alla lettura del dispositivo i familiari di Cerciello sono rimasti dignitosamente in silenzio, si è udito solo quale flebile ‘nooo’ di delusione. Ha parlato Massimo Ferrandino, legale della vedova del vicebrigadiere: “Gli avvocati non devono commentare mai le sentenze, al massimo possono impugnarle. Attenendomi a questo principio, posso però dire che il mio sentimento e le mie riflessioni dopo la sentenza di ieri sono comuni a molti cittadini italiani”.  Le difese dei due americani per ora si dicono soddisfatte. Renato Borzone, legale di Elder ha detto: “Dal primo minuto in cui abbiamo esaminato le carte processuali abbiamo capito che Elder non aveva assolutamente capito di trovarsi davanti a due carabinieri. Quell'intervento è stato anomalo. Non è questo il momento dei trionfalismi, attendiamo di leggere le motivazioni e ribadiamo il nostro assoluto rispetto per la perdita e il dramma della famiglia Cerciello. L’unica cosa che ci tengo a dire è che per la prima volta troviamo un giudice che non ha stravolto gli argomenti della difesa e che ha fornito l’indicazione di voler andare a fondo sulla ricerca della verità. Mentre in precedenza questo non si è voluto farlo nel nome di una presunta e aprioristica veridicità attribuita ad alcuni esponenti dell’Arma dei Carabinieri”. Per Francesco Petrelli, difensore di Natale, “si tratta di un annullamento che censura la motivazione proprio sul concorso di Gabriel Natale nell’omicidio, questione che avevamo posto al centro delle nostre critiche dimostrando la insussistenza di prove che potessero porsi a fondamento di una decisione di condanna”. Dal carcere, tramite i loro legali, hanno parlato anche i due ragazzi. “Finalmente emerge la verità, si poteva capire da subito cosa era successo”: ha Finnegan Lee Elder. Il giovane americano si è detto “contento” della decisione. “Non sapevo che Cerciello fosse un carabiniere”, ha ribadito. “Questa (ieri, ndr) mattina quando ho appreso la notizia sono scoppiato in lacrime – queste le parole di Gabriel - . Sono felice per me e per la mia famiglia che in tutto questo tempo doloroso non mi ha mai abbandonato. Ho sempre creduto che qualcuno prima o poi avrebbe ascoltato le mie ragioni e ho sempre avuto fiducia nella giustizia di questo Paese che ora sento come una mia seconda casa. Non voglio neppure dimenticare la famiglia del brigadiere Cerciello cui mi sono sempre sentito vicino, sicuro che la mia innocenza non possa essere ragione del loro dolore”.


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