Il Mostro Rinascita Scott

 Valentina Stella Il Dubbio 20 ottobre 2022


13 ottobre, 11:40, aula bunker di Lamezia Terme, processo Rinascita Scott: presente un solo difensore. Da un’ora e mezzo si attendono due difensori d’ufficio chiamati tramite call center. Udienza rinviata perché il Collegio giudicante “sottolinea la necessità di garantire la difesa di tutti gli imputati. Chiede che sia sempre garantita almeno la presenza di due difensori d’ufficio”. “È l’ennesimo effetto tossico del maxi-processo sul piano della gestione processuale - ci dice l’avvocato Francesco Iacopino, Segretario della Camera Penale di Catanzaro-: aula delocalizzata, centinaia di imputati, avvocati che non possono essere ipotecati da un unico processo. Ci chiediamo: il difensore d’ufficio deve essere garantito perché possa davvero assicurare il ministero difensivo o semplicemente per proseguire il processo?”. “Già all’udienza preliminare – prosegue il Presidente Valerio Murgano - avevamo sottolineato che un numero così esorbitante di imputazioni, di imputati, di fatti non sempre connessi non avrebbe consentito il regolare svolgimento di questo processo che è geneticamente in antitesi con il sistema processuale accusatorio”. In pratica “i difensori realmente interessati alle fasi del processo evidentemente sono solo quelli di cui si discute la posizione del loro assistito”. Come scritto in un documento della Camera Penale e inviato a tutti gli attori interessati “il gigantismo del maxi processo, coniugato al tecnicismo efficientista, pretende ritmi insostenibili con l’obiettivo di “esaurire la pratica” prima che siano scaduti i termini massimi di custodia cautelare per gli imputati detenuti. A costo di annientare la dignità delle persone che prestano la loro doverosa, quanto necessaria opera”. Infatti, ci spiega sempre Murgano, “ci troviamo dinanzi a circa mille testi tra i quali 60 collaboratori di giustizia, senza contare le liste testimoniali delle difese. Siamo costretti a sostenere anche quattro udienze a settimana che durano pure fino a tarda sera. Spesso viene modificato a sorpresa l’ordine prestabilito dei testi da escutere”. Il problema è all’origine, ossia a come “è stata esercitata l’azione penale in questo processo. Non c’è una responsabilità diretta del Tribunale. Il punto centrale è l’anomalo utilizzo giudiziario degli istituti del coordinamento tra le indagini e della riunione dei processi”. Tradotto: Gratteri ha desiderato pure per sé un maxi processo e allora siamo in questa situazione. Che fare adesso? “Non è un problema addebitabile a una singola scelta; siamo al cospetto di una crisi di sistema. Ciò premesso occorre consentire ai difensori di conoscere in largo anticipo il programma di udienza; fare due udienze a settimana per garantire la presenza dei difensori; riconoscere il ruolo insostituibile della difesa; revocare con effetto immediato la divisiva disposizione che allontana gli avvocati dal parcheggio dell’aula bunker”. In conclusione: “Siamo perfettamente consapevoli che lo Stato deve difendere i cittadini dalla criminalità, però questo scopo di politica criminale deve essere perseguito senza alterare gli equilibri costituzionali che regolano il rapporto tra il potere coercitivo dello Stato e i diritti fondamentali della persona”.


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