17 gennaio Cassazione Cerciello Rega

 Di Valentina Stella il Dubbio 18 ottobre 2022


“So di aver fatto un grave errore e non c’è giorno che io non pensi a quello che è successo, ma spero che almeno venga finalmente riscritta la vera storia di quello che è accaduto quella sera”: così Finnegan Lee Elder, il giovane statunitense condannato in appello a 24 anni per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, commenta la fissazione dell’udienza in Cassazione per il prossimo 17 gennaio 2023.  “È stato scritto dalla seconda sentenza che non furono mostrati i tesserini, non avevo compreso di trovarmi di fronte a degli agenti, questo ha condizionato la mia reazione”, ha concluso il ragazzo detenuto a Rebibbia da tre anni e mezzo. In quella data si deciderà anche il destino dell’altro imputato, Natale Hjorth Gabriel condannato a 22 anni.  Anche gli avvocati di Elder, Renato Borzone e Roberto Capra, auspicano che “la Cassazione sia una tappa decisiva per l’accertamento della verità dei fatti. La sentenza di secondo grado, sconfessando il processo di primo grado, ha riconosciuto che i carabinieri non si sono identificati mostrando il tesserino e quindi i due ragazzi americani non potevano sapere che avevano di fronte due appartenenti alle forze dell’ordine, e questo cambia tutto. Il giudice d’appello, diversamente da quello di primo grado, ha ritenuto che il carabiniere Varriale non abbia detto il vero, e che i carabinieri non abbiano mostrato affatto il loro tesserino. Ma, inspiegabilmente, non ne ha tratto le corrette conseguenze”. 

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