Csm: eletti i primi due togati

 Valentina Stella Il Dubbio 22 settembre 2022

Ci sono finalmente i primi due nomi di magistrati che andranno a sedere nel nuovo Consiglio Superiore della Magistratura post scandalo Palamara e con il nuovo sistema elettorale approvato nella riforma di mediazione Cartabia: sono Paola D’Ovidio, Sostituto Procuratore presso la Procura Generale della Corte di Cassazione, e Antonello Cosentino, Consigliere della seconda sezione civile della Corte e delle Sezioni Unite Civili. D’Ovidio, esponente di Magistratura Indipendente, e Cosentino, di Area Dg, sono stati eletti nel collegio unico nazionale dedicato alla legittimità: la prima con 1860 voti, il secondo con 1226 voti. A seguire, tra gli altri, Milena Falaschi di Unicost che ha totalizzato circa 1816 voti, Stanislao De Matteis indipendente fermatosi a 780, Antonello Magi di Magistratura democratica che ha raccolto 692 preferenze. Dunque, dopo ore ed ore di attesa, finalmente ieri nel tardo pomeriggio sono arrivati questi risultati, benché le votazioni si fossero concluse lunedì pomeriggio: lo scrutinio, iniziato alle 12:30 e terminato alle 19:30, è avvenuto in Cassazione e i votanti totali sono stati 7911. Si tratta di un risultato prevedibile: per queste due posizioni sarebbe stato complicato che si potessero imporre gli indipendenti. Ed infatti hanno vinto gli esponenti delle correnti, quelle più forti capitanate rispettivamente da Angelo Piraino ed Eugenio Albamonte.  Oggi riprenderà lo spoglio per i due collegi dei pubblici ministeri che andranno ad assegnare cinque posti nel Consiglio, a cui seguirà quello per i quattro collegi dei giudicanti da cui saranno eletti tredici nuovi consiglieri. La partita dunque è ancora tutta da giocare: sarà interessante vedere quanto riuscirà ad ottenere Unicost, il gruppo associativo a cui era iscritto Luca Palamara, Magistratura Democratica dopo la ‘scissione’ Area, ma anche Autonomia&Indipendenza, fondata a suo tempo da Sebastiano Ardita e Piercamillo Davigo, e che appoggia Henry John Woodcock tra i pubblici ministeri. 

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