Ruby-ter: si processa la morale

 Angela Stella Il Riformista 29 settembre 2022

Mentre Silvio Berlusconi si prepara al suo rientro in Senato, a Milano continua ad andare in scena il processo sul caso Ruby-ter dove 29 persone, tra cui il leader di Forza Italia, sono processate per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. La sentenza è prevista per gennaio ma ancora non c’è un calendario preciso. Per Berlusconi i pm hanno chiesto una condanna a 6 anni. Il terzo filone del processo ruota intorno allo scandalo di Ruby, la giovane marocchina Karima El Mahroug, che finì in questura una sera del 2010 e aprì uno squarcio sulle "cene eleganti" di Arcore e le decine di "olgettine" che vi prendevano parte e che avrebbero ottenuto denaro e regali dall’ex presidente del Consiglio per tacere su quelle notti di divertimento. Ricordiamo che Berlusconi è stato già assolto in via definitiva per i reati di concussione per costrizione e favoreggiamento della prostituzione minorile.  Intanto ieri si sono presentate in aula le gemelle Concetta ed Eleonora De Vivo. Per loro l'avvocato Maria Emanuela Mascalchi ha chiesto l’assoluzione: "da 10 anni, da quanto dura questo procedimento, vengono etichettate come 'olgettine', ossia escort, ma non lo sono". Per loro i pm hanno chiesto condanne a 4 anni di reclusione. "Loro stesse hanno ammesso di ricevere dal 2006 somme di denaro da Berlusconi - ha spiegato il difensore - questa non è una condotta illecita, loro non hanno mai nascosto nulla". Si è trattato di indagini che, per la difesa, "hanno riguardato la sfera personale". I pm nella requisitoria le hanno "etichettate - ha proseguito – come schiave sessuali del grande anziano, odalische del sultano, dicendo che hanno partecipato a scene orgiastiche, questi sono solo commenti e considerazioni scandalistiche da parte dell'accusa”. Mentre, ha aggiunto l'avvocato, "non ci sono elementi per arrivare ad una condanna" per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari. Dal processo, ha concluso, sono emerse "solo considerazioni legate alla morale, non reati". In aula ha parlato anche l’avvocato Paolo Siniscalchi che assiste l’ex showgirl Barbara Faggioli e per la quale ha chiesto sempre l’assoluzione: “Non c’è alcuna prova in questo processo che la signora abbia avuto rapporti sessuali con Berlusconi o che abbia esercitato ad Arcore l'attività prostitutiva”. Il legale ha aggiunto: “se si guarda il flusso di aiuti che ha ricevuto dal presidente, si osserva che si è mantenuto costante nel tempo ed è servito per riparare quel danno che la vicinanza con il dottor Berlusconi le aveva cagionato”. Lo stesso ex premier ha sempre spiegato di aver versato soldi alle ragazze come risarcimento per i danni da loro subiti per lo scandalo mediatico del caso Ruby. È stato poi il momento dell’arringa difensiva di Nicola Giannantonio, che ha chiesto l’assoluzione per l’altra showgirl Barbara Guerra: è “evidente” che la donna “ha anche avuto momenti di irascibilità”, ossia come risulta dagli atti dell'inchiesta avrebbe esercitato un forte pressing per avere soldi, ma tra lei e Silvio Berlusconi “c’è sempre stato un legame di forte amicizia” e “nel processo non c’è prova di un accordo corruttivo tra i due per rendere falsa testimonianza”. La prossima settimana ci sarà l’arringa della difesa di Karima El Mahroug. Dopo toccherà ai legali di Berlusconi. A novembre le repliche dell’accusa. 


Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue