Giustizia: volti vecchi e nuovi
Valentina Stella Il Dubbio 27 settembre 2022
Su queste pagine li abbiamo intervistati spesso, ci hanno
guidati tra i provvedimenti delle commissioni di competenza, hanno tracciato i
possibili scenari su giustizia e carceri: erano - e lo saranno sicuramente ancora
per qualche giorno – i deputati e senatori frontman/frontwoman dei partiti sui
temi a noi cari. Ma sono stati rieletti?
Chi ritroveremo nel nuovo Parlamento? Quali, dunque, saranno i nostri prossimi
interlocutori? Prima di rispondere è bene ribadire che col taglio dei parlamentari
il numero dei membri delle commissioni cambierà, ma conosceremo i dettagli nelle
prossime settimane. Intanto il Senato ha già cambiato il regolamento, riducendo
da 14 a 10 le commissioni permanenti (la Commissione giustizia tuttavia non
verrà accorpata ad altre). Cosa che però non ha ancora fatto la Camera. Un
altro problema che si porrà è quello delle commissioni bicamerali, che non sarà
facile far funzionare con un terzo degli eletti in meno. Tornando ai nostri
interlocutori, per Fratelli d’Italia abbiamo la riconferma alla Camera del
responsabile giustizia Andrea Delmastro delle Vedove e dell’onorevole Carolina
Varchi, e di Alberto Balboni al Senato. Per la Lega sono
stati confermati la responsabile giustizia Giulia Bongiorno, possibile
futura Guardasigilli, il senatore Andrea Ostellari, attuale presidente della
commissione, Jacopo Morrone alla Camera, Manfredi Potenti che
approda invece a Palazzo Madama. Non ci sarà più il senatore Simone Pillon. Infine,
per la coalizione di centrodestra, resistono in Forza Italia Francesco
Paolo Sisto, attuale sottosegretario alla giustizia, eletto in Senato, così
come il suo collega, attualmente deputato, Pierantonio Zanettin e l’avvocato
Anna Maria Bernini, sempre alla Camera Alta. Sisto e Bernini circolano anche tra i nuovi
possibili responsabili del Ministero della Giustizia, come successori di Marta
Cartabia. Non ce la fa invece la
senatrice Fiammetta Modena. Il Partito Democratico perde Monica Cirinnà ma
la squadra giustizia dovrebbe essere tutta confermata: si trasferisce al Senato
l’attuale deputato Walter Verini, tesoriere dem, che troverà Anna
Rossomando, riconfermata anch’ella, insieme ad Andrea Giorgis,
sottosegretario alla giustizia del Conte 1, tra i pochissimi democratici
ad essere eletto all’uninominale, e a Dario Parrini, primo firmatario di
un disegno di legge per la modifica dell’abuso d’ufficio. Dovrebbero essere senatori,
ma manca ufficialità, anche Alfredo Bazoli e Franco Mirabelli. Torna a Montecitorio
per un altro mandato Enza Bruno Bossio, sostenitrice, anche spesso in
una posizione diversa da quella ufficiale del partito, di una riforma dell’ergastolo
ostativo pienamente rispondente alle indicazioni della Corte Costituzionale. Invece
il deputato uscente di Leu Federico Conte, salernitano, aveva rinunciato alla
possibilità di un bis. Sempre di Leu, non si è ricandidato l’ex magistrato Pietro
Grasso. Per quanto concerne il Movimento
Cinque Stelle: non ce l’ha fatta l’attuale presidente della Commissione
giustizia della Camera, Mario Perantoni, e il suo collega Eugenio
Saitta. Giulia Sarti, Alfonso Bonafede e Vittorio Ferraresi, come già vi
avevamo raccontato, non si sono candidati per il vincolo del doppio mandato. Confermate
le deputate Stefania Ascari, Carla Giuliano, Valentina D’Orso e
il senatore della commissione antimafia Marco Pellegrini che rientra da
deputato. Per il Terzo Polo viene
confermato Enrico Costa, responsabile giustizia di Azione, alla Camera,
insieme a Maria Elena Boschi, Avvocato e Presidente dei Deputati di Italia
Viva, e Roberto Giachetti, assiduo presentatore di interrogazioni parlamentari
sulle carceri su mandato della radicale Rita Bernardini. Per conoscere i
destini di Lucia Annibali e Cosimo Ferri bisognerà attendere i risultati
definitivi, per eventuali effetti ‘flipper’. Eletti anche Riccardo Magi,
attuale membro della commissione Affari Costituzionali, per +Europa. In
questa commissione si dovrebbe giocare la partita per la separazione delle
carriere, riprendendo la discussione della proposta di legge di iniziativa
popolare dell’Unione Camere Penali. Mentre della stessa commissione non
passa il professor Stefano Ceccanti del Pd. Invece, tra le new entry, coloro
che potrebbero occuparsi di giustizia, esecuzione penale, antimafia ci sono Ilaria
Cucchi, eletta al Senato nella coalizione di centro sinistra, l’ex
magistrata Simonetta Matone che lascia il Campidoglio per sbarcare alla
Camera nelle fila della Lega, l’ex procuratore Carlo Nordio eletto con
Fratelli d’Italia a Montecitorio che, se non diventa Ministro a Via Arenula,
potrebbe puntare alla presidenza della Commissione Giustizia. Ma anche i
pentastellati e ex magistrati Federico Cafiero De Raho e Roberto
Scarpinato, eletti rispettivamente alla Camera e al Senato.
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