Pd: no ai pieni poteri

 Angela Stella Unità 31 ottobre 2025

"Ieri (due giorni fa, ndr) Meloni ha chiarito l'obiettivo di questa riforma: servire a lei e al suo governo per avere le mani libere e non aver controlli". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, in una conferenza stampa ieri a Palazzo Madama assieme al presidente dei senatori, Francesco Boccia, e alla capogruppo alla Camera, Chiara Braga dopo l'approvazione in Aula della riforma per la separazione delle carriere dei magistrati. Il riferimento è alle dichiarazioni della premier in merito alla decisione della Corte dei Conti di bocciare il progetto del Ponte sulle stretto di Messina per cui “la riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti rappresentano la risposta più adeguata a una intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di Governo, sostenuta dal Parlamento”. La Schlein ha aggiunto: “Nel referendum ci impegneremo per spiegare una cosa molto chiara: chi pensa che i giudici devono obbedire a chi governa allora si può andare a confermare questa riforma, se invece si pensa che anche chi governa, come tutti devono rispettare e obbedire alle leggi e alla Costituzione, allora deve votare 'no' come faremo noi, per non confermare questa riforma". Il file rouge che lega gli interventi dei tre dem è il messaggio alle spalle dei relatori e quello scritto sui cartelloni mostrati in Aula “No ai pieni poteri” che però tengono a precisare non sarà lo slogan della campagna. La Segretaria ha infatti proseguito: “La democrazia non è un assegno in bianco per cinque anni a chi ha preso un voto in più alle elezioni, ma un principio secondo cui a ogni potere va posto un limite in un equilibrio di pesi e contrappesi previsti dalla Costituzione a tutela dei cittadini che non hanno potere né i soldi o l'arroganza di criticare giudici per decisioni che non operare". Per la Schlein "delegittimare la Corte dei conti significa disconoscere il principio che la legge è uguale per tutti, a maggior ragione per coloro che gestiscono il potere, perché la Corte è lì per verificare che si amministrano correttamente i soldi dei cittadini italiani", ha aggiunto. "Ora ci aspettiamo che accanto alle nostre voci si alzino anche quelle di tanti altri, contro quello che ieri è stato affermato dal presidente del Consiglio e dal ministro Salvini, a difesa della separazione dei poteri", ha detto ancora. “Il Partito democratico, compattamente, in tutti i passaggi parlamentari, in commissione e Aula della Camera e del Senato, ha lavorato e votato contro questa riforma. La linea del Pd è questa e ci impegnerà anche nel percorso del referendum”, a proposito della possibilità della nascita di comitati referendari con il contributo di esponenti Dem in dissenso con la linea del partito. “Il nostro sarà un grande impegno contro un Governo che si sente al di sopra delle leggi” ha ribadito la leader dem. A chi le chiedeva dettagli sui prossimi passi ha risposto: “andremo avanti insieme alle altre opposizioni. Non ci sono ancora i dettagli sulla forma organizzativa ma sicuramente partiremo con la richiesta di referendum attraverso le firme dei parlamentari”. L'Associazione nazionale magistrati, l'Anm “ha già avviato un comitato per il 'no' per la sua campagna referendaria. Noi faremo un'altra campagna referendaria per il 'no' con i nostri solidi argomenti” ha chiarito la Schlein, rispondendo ad una nostra richiesta di commento sulle parole del Ministro Nordio che aveva auspicato che “i magistrati non cadano nell’abbraccio delle opposizioni”. Ha poi concluso: “Mi sembra che quella che sta politicizzando sia Meloni. Noi continueremo con la forza dei nostri argomenti ad andare avanti. Non ci sarà bisogno che si dimetta Giorgia Meloni, perché tanto la batteremo alle prossime elezioni. E, per quanto riguarda me, dovrà continuare a sopportarmi ancora a lungo”. Il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, invece ha puntato il dito contro il Ministro della Giustizia: “Non siamo riusciti ad evitare questa prima e vera onta: è la prima volta nella storia della Repubblica che il governo impone al Parlamento una modifica così corposa della Costituzione, senza possibilità di emendamenti. E' una giornata triste”. E ancora: “Nordio non ha trovato l'educazione istituzionale di rispondere ai tanti colleghi che avevano posto dei quesiti alla maggioranza. Per noi non e' una riforma della giustizia, perche' non accelera i tempi e non consente ai cittadini di migliorare la propria condizione. E' una riforma del potere”. Infine per la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, “questa riforma ha un unico obiettivo che e' quello di colpire la magistratura. Renderla piu' debole e delegittimarla. Questa insofferenza per l'esercizio del potere giudiziario e' quello che sottende questa riforma che riduce le tutele e le garanzie dei cittadini. Da questa riforma i cittadini usciranno con meno tutele e meno garanzie. Il vero obiettivo rimane la Costituzione nella triade di quel pacchetto di riforma costituzionale, con l'autonomia differenziata e il premierato".

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