Commissione Ue deferisce Italia su lavoro magistrati onorari

 

Valentina Stella Dubbio 10 ottobre 2025

La Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia per il mancato allineamento al diritto dell'UE delle norme sulle condizioni di lavoro dei magistrati onorari assunti dopo il 15 agosto 2017. Bruxelles ritiene che la legislazione italiana continui a non rispettare le norme dell'UE sul lavoro a tempo determinato, sul lavoro a tempo parziale e sull'orario di lavoro. In Italia diverse categorie di magistrati onorari - si legge in una nota - (giudici onorari di pace, vice procuratori onorari e giudici onorari di tribunale) “non godono dello status di ‘lavoratore’ in base al diritto nazionale italiano e sono considerati volontari che prestano servizio a titolo ‘onorario’. Ricevono un trattamento meno favorevole rispetto ai giudici togati ad essi comparabili per quanto riguarda varie condizioni di lavoro, quali le indennità per malattia, infortunio e gravidanza, il trattamento fiscale, le ferie annuali retribuite come pure le modalità e il livello di retribuzione. Non ricevono un risarcimento in caso di utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato”. Inoltre “non esiste alcun sistema di misurazione del loro orario di lavoro”. L'esecutivo Ue aveva avviato la procedura di infrazione a 2021, inviando una lettera di messa in mora alle autorità italiane, seguita da un'ulteriore lettera di messa in mora nel luglio 2022, un parere motivato nel luglio 2023 e un parere motivato supplementare nell'ottobre 2024. “Ritenendo insufficienti gli sforzi efficaci dalle autorità italiane, l'esecutivo europeo ha quindi deciso il deferimento alla Corte di giustizia”, sottolinea il documento. Contestualmente, la Commissione ha aperto una nuova procedura di infrazione contro l'Italia inviando una lettera di messa in mora concernente i giudici onorari che erano già in servizio il 15 agosto 2017.

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