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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Vittime in Costituzione: scontro in maggioranza

  Valentina Stella Dubbio 20 settembre 2024 Maggioranza divisa sul disegno di legge costituzionale che vorrebbe inserire nell'articolo 11 della Costituzione, quello sul giusto processo, anche la tutela per «le vittime di reato e le persone danneggiate dal reato». Ricordiamo che il 6 dicembre 2023 la Commissione Affari Costituzionali del Senato aveva adottato un testo unificato di quattro disegni di legge di modifica costituzionale (Antonio Iannone di Fratelli d’Italia, Bruno Marton del Movimento Cinque Stelle, Dario Parrini del Partito Democratico, Peppe De Cristofaro di Alleanza Verdi e Sinistra) che si compone di un solo articolo: «1. All'articolo 111 della Costituzione, dopo il quinto comma, è inserito il seguente: “La Repubblica tutela le vittime di reato e le persone danneggiate dal reato”». Da quanto abbiamo potuto verificare dai resoconti non c’è stata alcuna discussione approfondita. Cosa che invece dovrebbe avvenire adesso grazie a Forza Italia. Gli azzurri si sono det

Sentenza già scritta: interrogazioni a Nordio

  Valentina Stella Dubbio 20 settembre 2024 Discusse ieri in Senato sullo stesso tema della violazione del diritto di difesa due interrogazioni parlamentari da parte del forzista Pierantonio Zanettin e del leghista Manfredi Potenti.  I fatti risalgono al 15 febbraio 2024; il difensore di un imputato, durante l'attesa dell'udienza dinanzi alla Sezione sezione del Tribunale di Firenze, con il permesso del pubblico ministero ha sfogliato il fascicolo del dibattimento, contenente gli atti e i verbali; in questo modo avrebbe trovato il dispositivo riportante la data del 18 ottobre 2023, con il nome dell'imputato e la condanna di 5 anni e mezzo per maltrattamenti, privo della firma del presidente; il pubblico ministero non aveva ancora svolto la requisitoria e gli avvocati non avevano nemmeno argomentato le difese; il difensore ha richiesto l'astensione da parte del collegio e i tre giudici si sono astenuti. La presidente del Tribunale ha autorizzato la decisione, avviando de

Ddl Sicurezza, rispunta la castrazione chimica: sì alla proposta della Lega

 Valentina Stella Dubbio 19 settembre 2024 Via libera della Camera al ddl Sicurezza. Il provvedimento, recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”, ha avuto l’ok dell’aula di Montecitorio con 162 sì, 91 no e 3 astenuti. Il testo ora passerà al Senato per l'approvazione finale e la Lega è pronta a chiedere la procedura d’urgenza. Bocciata la totalità delle proposte di modifica delle opposizioni. Introdotto il  reato di resistenza passiva  definito «attacco allo stato di diritto» dalla deputata Pd  Michela Di Biase . La parlamentare ha aggiunto: «Con questa norma il governo e la maggioranza stanno compiendo un grave passo indietro rispetto ai diritti delle persone detenute che rappresenta una vera e propria violenza allo stato di diritto. Peraltro il nostro codice penale già prevede punizioni per le rivolte violente in carcere. Non è chiaro, quindi, quale obiettivo stia perse

Tunisia Paese sicuro?

  Angela Stella Unità 19 settembre 2024 Con un provvedimento del 17 settembre il Presidente della sezione specializzata sulla protezione internazionale del Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento del Cpr di Pozzallo di cittadino tunisino che ha presentato domanda di riconoscimento della protezione internazionale a Lampedusa per “insanabile contrasto tra il decreto del ministero Affari esteri e cooperazione internazionale 7/5/2024, letto in uno alla Scheda paese, e la norma di legge primaria   ossia il citato art. 2 bis del d.l.vo 18.01.2008 n. 25”. Pur essendo la Tunisia designato come Paese sicuro, scrive il giudice che non si può “in alcun modo definirsi paese che tutela dalle persecuzioni i dissidenti e le minoranze all’interno di un quadro democratico, un paese che, come la Tunisia, per valutazioni richiamate dallo stesso ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale: non rispetta il divieto di arresti e detenzioni arbitrarie;   pratica arresti

Carceri: 72 sucidi dall'inizio dell'anno

  Angela Stella Unità 18 settembre 2024 16 settembre: “32 anni, nigeriano, in carcere per reati connessi all’immigrazione clandestina e altro, nel pomeriggio è stato trovato impiccato nella sua cella della Casa Circondariale d’Ariano Irpino. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari”. 17 settembre: “50 anni, italiano, tratto in arresto il 25 agosto scorso per maltrattamenti in famiglia, ha deciso di farla finita e verso le 6.45 è stato rinvenuto impiccato nella sua cella del carcere romano di Regina Coeli”. Questo il bollettino di morte arrivato dai nostri istituti di pena attraverso due comunicati della Uilpa Polizia Penitenziaria. Siamo al “72esimo dall’inizio dell’anno. A queste morti, vanno aggiunti i 7 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nel 2024. Una strage senza fine e senza precedenti che certifica, ancora una volta, il fallimento più totale del sistema carcerario”, ha denunciato il segretario del sindacato Gennarino

Intervista a Vittorio Manes

 Valentina Stella dubbio 18 settembre 2024 Come già raccontato ieri da queste pagine il comunicato stampa del procuratore di Parma Alfonso D’Avino, in merito alla vicenda dei due neonati trovati morti in un giardino di una casa a Traversetolo, rappresenta una rara eccezione tra le Procure d’Italia. Ne parliamo con il prof. avv. Vittorio Manes. Ordinario di Diritto Penale nell’Università di Bologna, il cui libro «Giustizia Mediatica – Gli effetti perversi sui diritti fondamentali e sul giusto processo» (Il Mulino, 2022) è stato citato dallo stesso magistrato in merito ai devastanti effetti del processo mediatico parallelo a quello giudiziario. Professore, finalmente un magistrato che si rende conto delle conseguenze negative del processo mediatico, a maggior ragione in presenza di un grave reato. Mi pare davvero apprezzabile il comunicato del Procuratore di Parma, dott. D’Avino, sia per la particolare autorevolezza della fonte che per le circostanze di contesto, vista la gravità della v

Costa: occorre rendere noto monitoraggio su presunzione di innocenza

 Valentina Stella dubbio 18 settembre 2024 Come già raccontato ieri da queste pagine il comunicato stampa del procuratore di Parma Alfonso D’Avino, in merito alla vicenda dei due neonati trovati morti in un giardino di una casa a Traversetolo, rappresenta se non un unicum una rara eccezione tra le Procure d’Italia. E l’occasione non poteva non essere colta al balzo dal deputato Enrico Costa, da due giorni tornato in Forza Italia, che su X ha commentato: «le parole con cui il Procuratore della Repubblica di Parma spiega le ragioni del riserbo tenuto in una delicata indagine, andrebbero studiate a memoria alla scuola della magistratura». Tra i punti salienti della comunicazione del magistrato quello relativo al fatto che data «la delicatezza estrema di questo nuovo episodio, vi è stata l’apertura di un fascicolo per possibile violazione del segreto di indagine in relazione alla propalazione della relativa notizia, che rischia di incidere sulle acquisizioni investigative in corso». «Invit

Cronologia della vicenda Open Arms

  Valentina Stella Dubbio 17 settembre 2024 Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco a Lampedusa dalla Open Arms di 147 migranti, comprese decine di minori, soccorsi nel Medirettaneo. Sabato la procura di Palermo ha chiesto per lui una condanna a sei anni di carcere. Ripercorriamo qui le tappe principali della vicenda. Nel 2019 Salvini era ministro dell'Interno e vice presidente del Consiglio nel Governo Conte I, sostenuto dalla Lega e dal M5S. Nell’agosto del 2019, per 19 giorni, l’allora responsabile del Viminale impedì alla nave della ong spagnola  di attraccare nei porti italiani, secondo il decreto sicurezza bis da poco approvato. Il primo agosto Salvini disponeva nei confronti della Open Arms il «divieto di ingresso, transito e sosta nel mare territoriale nazionale» con un decreto controfirmato dai Ministri della Difesa e delle Infrastrutture e dei Trasporti, Trenta e Toninelli. Il divieto

Anm vuole denunciare Senaldi ma lui cerca il dialogo

  Valentina Stella Dubbio 17 settembre 2024 « Sono molto turbato. In questo momento non mi sento totalmente libero di esprimermi » : così commenta al Dubbio il direttore di Libero  Pietro Senaldi  la decisione assunta sabato dal Comitato direttivo centrale di intraprendere, tra l’altro, un’azione civile contro di lui. Tutto nasce dal fatto che il giornalista nella trasmissione televisiva “In Onda” sulla rete La 7 il 21 agosto 2024 aveva definito la magistratura come  « uno dei cancri del Paese » . Per questo il parlamentino delle toghe ha posto all’ordine del giorno questa affermazione. Il giornalista ha proseguito dicendo:  « Per ora posso dire di essere consapevole di aver usato un’espressione molto forte ma è anche vero che non va decontestualizzata. Come ho avuto modo di chiarire subito dopo, in diretta, non intendevo delegittimare l’istituzione della magistratura, cosa che non ho peraltro il potere di fare, ma solo affermare che i problemi della giustizia sono uno dei freni al buo

Open Arms: scontro magistratura e politica

  Angela Stella Unità 17 settembre 2024 Dopo aver archiviato il falso complotto contro Arianna Meloni, dopo aver quasi posto in soffitta l’affaire Toti a seguito della richiesta di patteggiamento, ecco riaccendersi a poca distanza un nuovo scontro tra politica e magistratura. Quest’ultima sarebbe colpevole per Governo e maggioranza di portare avanti un uso politico della giustizia per abbattere un avversario. Il solito refrain, già ascoltato tante volte. Terreno di battaglia questa volta la richiesta da parte della procura di Palermo di sei anni di reclusione per il ministro Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco dalla Open Arms di 147 migranti a Lampedusa. Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio due giorni fa ha partecipato “piena ed affettuosa solidarietà al collega Salvini”, ma anche ieri le polemiche contro le toghe non si sono fermate. “Spiace sentire un magistrato usare argomentazioni più poli

Processo Ilva da rifare

Angela Stella unità 14 settembre 2024 La sezione distaccata di Taranto della Corte d'assise d'appello di Lecce ieri ha annullato la sentenza di primo grado del processo cosiddetto “Ambiente Svenduto” a carico di 37 imputati e tre società per il presunto disastro ambientale causato dall'ex Ilva negli anni di gestione dei Riva, dal 1995 al 2013. In primo grado erano stati condannati i proprietari, i dirigenti dell’azienda, i politici e qualche tecnico   per circa 270 anni di carcere.   La Corte d'Assise stabilì sia la confisca degli impianti dell'area a caldo che la confisca per equivalente dell'illecito profitto nei confronti delle tre società Ilva spa, Riva fire e Riva forni elettrici, per una somma di 2,1 miliardi.   A vario titolo gli imputati erano accusati di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro, avvelenamento di sostanze alimentari, corruzioni in atti giudiziari, omicidio colposo e al

La telenovela del caso Claps

Valentina Stella Dubbio 14 settembre 2024 “Per Elisa - Il caso Claps”, la miniserie televisiva italiana diretta da Marco Pontecorvo che racconta i fatti dell'omicidio di Elisa Claps, è davvero una occasione persa per gli appassionati di cronaca nera e giudiziaria. Come è noto a tutti la ragazza scomparve a Potenza il 12 settembre 1993 e se ne persero le tracce per diciassette anni, fino a quando il suo cadavere decomposto venne rinvenuto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità nel capoluogo della regione Basilicata il 17 marzo 2010. Le indagini successive appurarono che la morte avvenne lo stesso giorno della sua scomparsa e identificarono l'assassino in Danilo Restivo, ventunenne all'epoca dell'omicidio; l’uomo fu giudicato colpevole anche dell'assassinio d'una vicina di casa, Heather Barnett, compiuto il 12 novembre 2002 in territorio britannico. I sei episodi, trasmessi nell’autunno 2023 su Rai 1 e da qualche mese approdati su Netflix, hanno sì r

Perchè i giudici non hanno considerato la malattia psichica di Benno?

Valentina Stella Dubbio 14 settembre 2024 L'ergastolo per Benno Neumair è ora definitivo: la Cassazione ha infatti confermato due giorni fa la condanna alla massima pena per il 33 enne bolzanino per il duplice omicidio e l'occultamento dei cadaveri dei genitori Laura Perselli e Peter Neumair. Il delitto avvenne il 4 gennaio del 2021, quando il giovane uccise i genitori per poi gettarli nel fiume Isarco. Neumair era stato condannato con lo stesso verdetto sia in primo grado, nel novembre 2022, che in appello nell'ottobre 2023. Le sentenze di merito avevano escluso il riconoscimento della seminfermità previa esclusione dell'aggravante della premeditazione per l'omicidio della madre. «La Corte di Cassazione ha confermato pienamente la bontà dell'impianto motivazionale delle sentenze di merito» ha affermato all'Adnkronos l'avvocato Carlo Bertacchi, legale di parte civile che assiste Madè Neumair, sorella di Benno. L'avvocato ha comunicato la sentenza all

Separazione carriere: ripartono audizioni

  Valentina Stella dubbio 13 settembre 2024 «È necessario considerare l'opportunità di avere due concorsi separati per la magistratura requirente e giudicante. Questo rappresenta un punto saliente per realizzare davvero due carriere distinte, garantendo un giusto processo con tre soggetti che siano realmente estranei tra loro: il giudice, il pubblico ministero e l'avvocato. La semplice separazione post-concorsuale non è sufficiente a raggiungere tale obiettivo» : così ieri il presidente del Consiglio Nazionale Forense,  Francesco Greco , audito dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera in merito ai quattro progetti di legge e al ddl costituzionale del Governo sulla separazione delle carriere, sorteggio dei membri del Csm, Alta Corte disciplinare. Ha proseguito il vertice della massima istituzione forense:  « In merito all'ipotesi del sorteggio per il Consiglio superiore della magistratura pur riconoscendo che potrebbe non essere la soluzione migliore in assoluto,

Bagarre in aula su detenuti madri

  Valentina Stella dubbio 13 settembre 2024 È  ripreso ieri mattina nell'Aula della Camera l'esame del ddl sicurezza. Le votazioni sono ripartite dagli emendamenti all'articolo 15, che modifica le norme penali sulle detenute madri.   L'Aula della Camera, a scrutinio segreto richiesto da Pd e Avs, ha respinto gli emendamenti soppressivi dell'articolo 15 che avrebbero eliminato l'obbligatorietà del differimento della pena. I voti a favore sono stati 119, i contrari alla soppressione 157. Dunque è passato l’articolo che rende facoltativo e non più obbligatorio il rinvio della pena per le donne in gravidanza e le madri con figli di età inferiore ad un anno. Risultato rivendicato a gran voce dalla Lega tramite il deputato Igor Iezzi:  « per la Lega è sempre stata una priorità fermare il fenomeno delle borseggiatrici che colpiscono cittadine e cittadini. Siamo soddisfatti che la nostra linea sia stata confermata. La maggioranza, ancora una volta, si è mostrata compatt

Detenute madri, la ritirata di FI: vince il cinismo leghista, decisivo il no dei meloniani

errico novi valentina stella dubbio 12 settembre 2024 È finita con un dietrofront. Che sa di mesta rassegnazione, e sul quale Roberto Giachetti, giustamente, maramaldeggia: «Forza Italia nel giro di poche ore è passata dallo Ius scholae allo ius carcere». Battuta regolare, quindici zero, verrebbe da dire con una citazione vanziniana. Niente da fare per la proposta con cui gli azzurri hanno tenuto in sospeso il ddl Sicurezza ( l’esame di Montecitorio proseguirà anche oggi) e hanno tentato di addolcire, almeno, la norma che cancella l’obbligo di differire la pena per le donne con figli fino a 3 anni d’età. Si rischiava un patatrac serissimo, nella maggioranza. Oltre alla netta contrarietà della Lega, in trincea sulla legge che ingloba di tutto, incluso il “reato di rivolta in carcere”, è emerso l’insuperabile niet di Fratelli d’Italia. Non c’è stato bisogno che intervenisse Giorgia Meloni: è bastato e avanzato il capogruppo Tommaso Foti, nettissimo nel dire ai forzisti che avevano una so