Albania: le incertezze del Governo

 Angela Stella Unità 14 febbraio 2025

Il Governo non ha intenzione di svuotare i centri per migranti in Albania. “No” è infatti stata la secca risposta del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ai giornalisti che ieri lo hanno avvicinato a Montecitorio chiedendogli se il governo avesse “iniziato a svuotare i centri” oltre l’Adriatico. Il riferimento è a quanto anticipato ieri dal Domani dove si scriveva di alcuni licenziamenti di lavoratori “della Medihospes, la società che ha in gestione i centri di Shengjin e Gjader”. Nella lettera ricevuta dai lavoratori, Medihospes citava come causa del licenziamento “una serie di pronunce giudiziarie contraddittorie e non conformi agli orientamenti della Corte di cassazione italiana nonché l'impossibilità momentanea di accogliere nuovi flussi di migranti”. Ma intanto il destino dei due centri, nati sotto il cappello del protocollo Italia-Albania, resta una incognita, come confermato anche dal vice premier Antonio Tajani: “Ancora non c'è niente sull'Albania, non ne abbiamo ancora parlato. Io mi sto preoccupando più delle questioni di guerra, poi vediamo l'Albania”. Prima si pensava di trasferirvi i detenuti albanesi reclusi in Italia, ora si parla di un decreto legge per convertire i due hotspot da centri di prima accoglienza in Cpr. Intanto le opposizioni vanno all’attacco. “Con le lettere di licenziamento ai lavoratori dei due centri in Albania tanto voluti da Giorgia Meloni arriva anche l'ennesima certificazione del fallimento di questa operazione che calpesta i diritti fondamentali e le leggi italiane ed europee. Uno spreco di risorse economiche, 800 milioni di euro degli italiani che potevano usare per assumere medici e infermieri, e di risorse umane, con centinaia di esponenti delle forze dell'ordine tenuti in Albania a sorvegliare una prigione vuota”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein che ha proseguito: “Solo pochi mesi fa Giorgia Meloni diceva che i due centri in Albania sarebbero stati un investimento, pochi giorni prima di Natale giurava che avrebbero funzionato. Adesso, insieme alla liberazione di Almasri - uno dei più crudeli trafficanti di esseri umani -, sono la rappresentazione plastica della catastrofica e inumana gestione del suo governo del fenomeno migratorio. Basta, si fermi, c’è un Paese che tra calo di produzione industriale, costo dell'energia e salari bassi richiede risposte, non becera propaganda”. Per Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, “Il licenziamento dei lavoratori dei centri in Albania è l'atto finale di una farsa che è durata anche troppo. Il governo riconosce, di fatto, che li considera dei gusci vuoti. E se Piantedosi smentisce l'ipotesi di una chiusura è solo perchè non sanno come uscirne. Lo vogliamo rassicurare: la faccia l'hanno già persa. Ammettano che hanno sbagliato e si scusino per il miliardo dei cittadini italiani buttati nel più costoso e disastroso spot della storia politica italiana”, ha concluso. Critiche anche da Azione con la deputata Federica Onori: “Quello che sta accadendo con i centri in Albania è inaccettabile. Scopriamo che la cooperativa Medihospes ha interrotto il rapporto con i dipendenti, segnalando l'impossibilità di accogliere nuovi flussi migratori. Questo è solo l'ultimo capitolo di una vicenda che, fin dall'inizio, è stata segnata da inefficienze e decisioni discutibili”. Di “fuffa e propaganda” ha parlato il capogruppo dell'Allenza Verdi Sinistra Peppe De Cristofaro: “Sulla pelle dei migranti e sperperando i soldi degli italiani. Per il suo modello albanese la Meloni fa la guerra alla magistratura, ma i centri restano desolatamente vuoti. La cooperativa che a maggio ha vinto un appalto di 133 milioni ha infatti licenziato tutti i lavoratori. Soldi buttati per la propaganda della Meloni, che poi dice no al salario minimo perché non ci sono i soldi. I centri di detenzione per i migranti sono vuoti, e io aggiungo per fortuna. Non spetta al governo stabilire quali sono i Paesi sicuri, per assecondare e alimentare la pancia peggiore del paese. La Politica che insegue il consenso sui morti fa schifo”. Infine per la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, “il contenuto della lettera di licenziamento, in cui sono state copincollate le dichiarazioni strampalate del governo, sembra scritta da un piccato Piantedosi, che nel frattempo sta sudando le proverbiali sette camicie per trovare una qualche destinazione d'uso per le strutture albanesi. Veramente un fallimento da dilettanti allo sbaraglio”.

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