Piantedosi svicola su Cpr
Angela Stella Unità 5 dicembre 2024
L’attesa era molta ma bisognerà ancora attendere: infatti è prevista solo nelle prossime settimane la decisione dei Consiglieri della Cassazione, prima sezione civile, chiamati a esprimersi sui ricorsi presentati dal Viminale contro la decisione dei giudici della sezione specializzata in materia di immigrazione del tribunale di Roma che lo scorso 18 ottobre non avevano convalidato i trattenimenti per i primi migranti portati all'interno del centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania. Un'ordinanza che per il Viminale è «errata e ingiusta» e viziata «per carenza assoluta di motivazione e/o motivazione apparente, sulla questione decisiva della dichiaratoria del Tribunale di insicurezza del Paese di origine del richiedente». Nel corso dell'udienza la procura generale ha chiesto di sospendere i trattenimenti in attesa che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, il 25 febbraio del 2025, si pronunci in merito alla questione del dl Paesi sicuri. L'Avvocatura Generale, invece, in rappresentanza del Viminale e della Questura di Roma ha chiesto il rigetto dei ricorsi delle difese dei migranti. Gli avvocati dei cittadini stranieri, al contrario, l'inammissibilità dei ricorsi presentati dall'Avvocatura e in subordine che la Cassazione sollevi il rinvio pregiudiziale alla Ue sulla corretta interpretazione del concetto di Paese sicuro. Insomma per adesso un possibile nuovo scontro tra magistratura e politica è rinviato. E con esso è sospeso il modello Albania. Al momento i due centri costruiti oltre Adriatico a nostro spese ( secondo le stime del Governo dovrebbero ammontare a circa 650 milioni di euro) sono completamente vuoti. I primi due trasferimenti di persone rintracciate o salvate nel Mediterraneo centrale sono avvenuti il 16 ottobre e l'8 novembre 2024 e hanno riguardato rispettivamente 16 e 7 persone. Poi, a seguito della decisione del tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore dei migranti, è stato disposto il rilascio di tutte le persone, che sono quindi state accompagnate in Italia. Ora sembrerebbe che uno dei due, quello a Gjader, potrebbe essere usato dal Governo per trasferirvi i cittadini di nazionalità albanese attualmente detenuti in Italia per cominciare a rimediare al sovraffollamento arrivato oltre il 130 per cento. In diverse occasioni il Guardasigilli Nordio ha ripetuto che “visto che gli stranieri rappresentano la metà dei detenuti sarebbe opportuno far scontare la pena nei loro Paesi di origine”. Secondo il Ministero della Giustizia al 31 ottobre i condannati albanesi sarebbero 1382 ma bisognerebbe capire quanti potrebbero essere effettivamente accolti nella struttura di Gjader divisa tra hotspot, Cpr e istituto penitenziario, secondo le esigenze di sicurezza richieste. La questione è stata sollevata ieri dal deputato di +Europa Riccardo Magi in un question time alla Camera. Il parlamentare ha chiesto al ministro dell’Interno Piantedosi se effettivamente l’Esecutivo abbia questa intenzione. Tuttavia il responsabile del Viminale non ha risposto e così facendo l’impressione è che questa ipotesi non sia esclusa. Piantedosi ha solo difeso la politica migratoria del Governo sostenendo, tra l’altro, che “il progetto Albania è un'iniziativa che rappresenta un cambio totale nella gestione dei flussi migratori. Siamo, pertanto, al lavoro per mettere a punto soluzioni in grado di superare gli ostacoli incontrati e di consentirne la piena funzionalità, consapevoli della complessità di un'operazione che presenta profili inediti e fortemente innovativi. In tale prospettiva, attendiamo le decisioni della Corte di cassazione della Corte di giustizia europea, confidando nel fatto che si possa trovare una composizione giuridica nel quadro normativo di riferimento”. Ha replicato Magi evidenziando come il Ministro abbia dato “una serie di informazioni che, però, non contengono la risposta alla domanda che gli avevamo posto. Evidentemente, il Governo vuole lasciarsi aperta questa strada, questa via in un futuro, magari non troppo lontano”. “La verità - ha concluso Magi - è che avete mentito ai cittadini italiani quando avete detto che quella del centro in Albania era una soluzione definitiva per il problema dei migranti irregolari nel nostro Paese”.
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