Il sobrio delmastro
Angela Stella UNità 14 dicembre
“Oggi un anziano è terrorizzato che mentre sta in ospedale gli occupano casa e poi aspetta 6-7 anni per lo sfratto e intanto finisce sotto un ponte. Noi vogliamo prendere per la pelle del culo chi occupa la casa degli anziani, dargli un calcio nel sedere e ridare il possesso della casa all'anziano”: così ieri un sobrio sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, ospite di Atreju, è intervenuto al dibattito “Tra abusi e soprusi: un modello per combattere i 'ladri di case'. La via italiana per garantire la proprietà privata”. Delmastro ha difeso il ddl sicurezza che, tra le misure, prevede un inasprimento delle pene per chi occupa gli immobili: “È liberticida? Temo di no, ma se fosse liberticida quel ddl sono fiero di essere liberticida, per tutelare quell'Italia normale che fino a oggi è stata mortificata e umiliata da una sinistra che difende lo Ius Salis”. Insomma dopo la disastrosa frase di qualche giorno fa alla presentazione del nuovo blindato della polizia penitenziaria, quando ha espresso una “intima gioia” nel non “lasciare respirare” i detenuti, il numero tre di Via Arenula aumenta la sua collezione di frasi eufemisticamente infelici. “Non credo ci sia niente di più da dire di un esponente di governo che si dice fiero di essere liberticida e che continua a usare un linguaggio di odio, penosamente volgare. Penso che le istituzioni non meritino una simile vergogna, un simile discredito, un simile insulto” ha commentato Filippo Sensi, senatore del Pd. Intanto oggi a Roma proprio contro il ddl Sicurezza si terrà una manifestazione nazionale organizzata dalla Rete “A Pieno Regime”. Vi prenderanno parte associazioni, sindacati, garanti dei detenuti e partiti politici dell’opposizione. Il ddl sicurezza “va ritirato, segna uno dei punti più bassi dell'uso propagandistico del codice penale. Non sappiamo che fine abbiano fatto i garantisti di FI, non dovrebbero accettare cose del genere” ha detto ieri durante una conferenza stampa alla Camera il Segretario di Più Europa Riccardo Magi. L'unica certezza comunque per ora è che qualcosa del provvedimento cambierà, anche per evitare possibili profili di incostituzionalità. Ma i dettagli ancora non si conoscono. Le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato torneranno a riunirsi martedì, dopo aver già concluso l'esame dell'articolo 10, quello contro le occupazioni abusive degli immobili, di cui parlava delmastro. Tuttavia c'è anche chi esclude che prima di gennaio accadrà qualcosa, visto che a Palazzo Madama sta per prendere il via l'esame della Manovra e che comincerà proprio da qui l'iter del Milleproroghe. Tra le norme che andrebbero riviste, comunque, si ribadisce che ci siano quelle sulle detenute madri, sul divieto per il migrante senza permesso di soggiorno di avere una sim, sull'aggravante nel caso in cui il reato sia commesso nei pressi di una stazione e quella che estende i poteri dei servizi segreti. Se si “trovasse un'intesa anche con l'opposizione - si ipotizza nel centrodestra - si potrebbero accantonare gli articoli da modificare”, quasi tutti dall'articolo 10 in poi, per andare avanti con gli altri. Ma la Lega continua ad essere irritata da queste possibilità. Tanto che, interrogato sul punto dai cronisti al Senato, il vicepremier Matteo Salvini, ha ribattuto: “Del ddl Sicurezza si occupa Piantedosi. Io mi occupo di trasporti”. Da quanto riferito dall’Ansa, le riunioni nel centrodestra, intanto, si susseguono a tutti i livelli, ma senza trovare ancora una quadra. L'unica cosa che si viene a sapere, parlando con i vari tecnici della giustizia, è che “7-8 emendamenti per cambiare il ddl Sicurezza giravano già da 20 giorni”, ma nessuno “aveva detto apertamente di volerli presentare”. E infatti anche nell'ultimo vertice di maggioranza, al termine del quale il ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha ipotizzato una “terza lettura”, “nessun emendamento è stato mostrato”. Cosa che continuerebbe ad “aumentare la tensione” tra gli alleati: alcuni nel centrodestra dubitano che “si sia deciso di accelerare sulle modifiche, soprattutto sull’articolo 31 (Disposizioni per il potenziamento dell’attività di informazione per la sicurezza) solo su input del Quirinale”. Proprio dall'opposizione, pronta a sfilare oggi nella capitale, in particolare dal Pd, arriva l'appello alla maggioranza a fermarsi. “È un testo troppo pericoloso”, avverte il presidente dei senatori Pd Francesco Boccia, “repressivo di ogni dissenso” e va rivisto. “Noi siamo aperti al confronto - incalzano i capigruppo in Commissione, Andrea Giorgis e Alfredo Bazoli - purché si tratti di modifiche serie e approfondite”.
Commenti
Posta un commento