Anche Pd e M5S alla manifestazione contro ddl sicurezza

 Angela Stella Unità 12 dicembre 2024

 

Crescono le adesioni dei partiti alla manifestazione nazionale di sabato a Roma contro il ddl sicurezza. Il Partito democratico, ha detto la responsabile giustizia Debora Serracchiani, “ha deciso di aderire perché questo governo, questa maggioranza, si occupa di sicurezza nel senso sbagliato, pensa solo a reprimere senza occuparsi della vera sicurezza dei cittadini. Soprattutto, non si occupa della giustizia ed è una giustizia non giusta quella che oggi fa sì che i giudici di pace, che non ci sono, devono rinviare le udienze al 2028, ed è una giustizia non giusta quella  di un processo telematico che non funziona. Per questo il Pd aderisce e parteciperà alla manifestazione organizzata a Roma, il 14 dicembre, dalla Rete nazionale 'A pieno regime' contro il disegno di legge Sicurezza”. Inoltre, come si legge in una nota del partito, “il ddl reprime il libero dissenso, affronta ogni problema con un nuovo reato e nuove aggravanti senza mettere un euro per rafforzare davvero politiche di sicurezza urbana e di coesione sociale, fa retrocedere il diritto e arriva anche a liquidare per soli fini propagandistici un'intera filiera produttiva”. Con i dem anche il Movimento Cinque Stelle: “Come già fatto in altre occasioni nelle scorse settimane, siamo e saremo sempre in prima linea in piazza come in Parlamento contro quel provvedimento liberticida e repressivo che non porta alcuna sicurezza per i cittadini ma va dritto contro i pilastri della nostra democrazia dissenso, colpevolizzazione dei disagio sociale, inquietanti forme di controllo dei Servizi Segreti sull'intera società e nessun investimento per la sicurezza e la serenità della gente comune che ogni giorno si barcamena tra mille difficoltà nelle nostre città Il governo Meloni sta scardinando in maniera subdola e strisciante gli equilibri democratici sanciti dalla Costituzione”. Aveva già aderito Alleanza Verdi e Sinistra. Oggi a piazza Montecitorio la presentazione della manifestazione in piazza Montecitorio, organizzata dalla Rete No Ddl Sicurezza. Intanto non si esclude una terza lettura del provvedimento. Il governo, ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al termine di una riunione con i gruppi di maggioranza alla commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, non ha escluso modifiche al testo, ma emendamenti non sono stati ancora depositati. “Abbiamo fatto il punto su alcuni aspetti che forse possono essere migliorati, ma non abbiamo preso alcuna decisione”, ha detto Ciriani conversando con i cronisti. Il rappresentante dell’Esecutivo ha escluso una riscrittura delle norme sulla Cannabis, ma “sul resto – ha sottolineato - stiamo verificando, anche perché ci sono sensibilità e opinioni diverse”. “Chiaramente nessuno intende stravolgere il contenuto del ddl. Sono tutte domande molto delicate. Prima di dire che si cambia è meglio riflettere e approfondire”, ha ribadito Ciriani. Tra le norme che potrebbero essere oggetto di modifica, quelle sulla vendita delle schede telefoniche agli stranieri e quella sulle detenute madri. Alla domanda se si possa escludere una terza lettura parlamentare ha risposto: “Non possiamo escluderla però esaminiamo. Prima di decidere dobbiamo sentire tutti, un'altra volta almeno”. Alla riunione hanno partecipato anche due big della Lega, Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno, e Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia. Ma paradossalmente sono fonti del Carroccio a far sapere:  “Il ddl sicurezza rappresenta uno strumento normativo di primaria importanza fortemente voluto dal Governo per tutelare l’operato delle nostre forze di polizia sottoposte a sistematiche aggressioni e violenze durante le manifestazioni di piazza e per risolvere i principali fenomeni di allarme sociale, come le occupazioni abusive di case, che minano la sicurezza dei cittadini e delle comunità locali. Va approvato immediatamente senza perdite di tempo”. “Dopo mesi di proteste da parte delle opposizioni, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ammette candidamente che il Ddl sicurezza potrebbe essere modificato. Do un consiglio al governo: questo provvedimento e' un un ammasso di bestialita' giuridiche, ritiratelo prima che ve lo smontino i tribunali e che produca danni irreparabili ai cittadini e allo stato di diritto nel nostro Paese” ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

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