Manifestazione con ddl Sicurezza: salgono partecipanti a manifestazione
Angela Stella Unità 11 dicembre 2024
Mentre nelle Commissioni giustizia e Affari costituzionali del Senato prosegue la discussione e il voto sugli emendamenti al ddl sicurezza, già approvato alla Camera, aumentano le adesioni alla manifestazione nazionale di sabato 14 dicembre che si terrà a Roma contro la norma presentata dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi insieme ai colleghi della Giustizia, Carlo Nordio, e della Difesa, Guido Crosetto. Centinaia le sigle presenti: da Arci a Cgil, da Libera all’Anpi, Antigone, Amnesty International, Social forum per l’abitare, tutti aderenti alla Rete “No-Ddl sicurezza - A pieno Regime”. Ieri con un video intitolato “C’è ancora domani”, pubblicato sui canali social della Rete, sono scesi in campo anche diversi artisti che hanno deciso di prestare il proprio volto alla campagna. Tra questi Elio Germano, Francesco Acquaroli, Michele Riondino, Valeria Solarino, Valentina Lodovisi: “non ci arrendiamo al paese dove la destra italiana ci vorrebbe far svegliare, dove le libertà individuali e collettive sono davvero a rischio” hanno scritto. Secondo i promotori della manifestazione “Era da molto tempo che in Italia non si assisteva a una convergenza di simile portata. Questo perché il Ddl Sicurezza rappresenta un attacco senza precedenti ai diritti fondamentali e alla democrazia. Criminalizza il dissenso, reprime il conflitto sociale e colpisce lavoratori, studenti, migranti e chi lotta per giustizia sociale e ambientale”. Il provvedimento si compone di 38 articoli ed escluso l’ultimo relativo alla clausola di invarianza finanziaria introduce nuovi reati e aumenti di pena. Tra le previsioni: sanzioni più severe per chi manifesta, istituzione del reato di rivolta nelle carceri, carcere per le detenute madri, nessuna sim a chi non ha il permesso di soggiorno, estensione da tre a dieci anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna del termine per poter adottare il provvedimento di revoca, inasprimento delle pene per il delitto di danneggiamento in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa. Essendo stati presentati 1200 emendamenti il testo dovrebbe arrivare nell’Aula di Palazzo Madama tra gennaio e febbraio. Le opposizioni hanno richiesto nuove audizioni, oltre alle 30 già effettuate, ma la domanda è stata respinta. Il Ddl Sicurezza rappresenta “un grave attacco alla libertà di protesta e al fondamentale diritto di dissenso, capisaldi della nostra democrazia” si legge in una nota del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra: “Non possiamo accettare il bavaglio alle manifestazioni, al conflitto sociale e la criminalizzazione di chi manifesta per il lavoro, la giustizia sociale, il clima, i diritti umani. La destra non colpisce i violenti, ma i principi della nostra Carta costituzionale Il disegno di legge Piantedosi è un provvedimento che rappresenta un grave attacco ai diritti, alla democrazia e alla libertà di espressione e deve essere fermato” hanno concluso i senatori di Avs, Peppe De Cristofaro e Ilaria Cucchi, che ieri sera hanno preso parte ad una conferenza stampa di presentazione dell'e-book di Antigone proprio sul ddl, dal titolo “Il più grande attacco alla libertà di protesta della storia repubblicana italiana”. Durante l’incontro con i giornalisti è intervenuta per Antigone Susanna Marietti che ci ha detto: “Il ddl cosiddetto sicurezza è un disegno di legge illiberale e pericoloso. Si vogliono criminalizzare forme pacifiche di dissenso fuori e dentro le carceri, schiacciando così quella dialettica democratica che chiama alla protezione delle minoranze e delle loro rivendicazioni. Non è un’associazione non governativa come Antigone ad affermarlo, bensì un’organizzazione intergovernativa come l’Osce, che in un suo parere ufficiale ha sostenuto che il testo di legge rischia di minare alla radice i principi dello Stato di diritto nel nostro Paese”. Per quanto riguarda in particolare le carceri, ha spiegato la coordinatrice nazionale di Antigone “il nuovo reato di rivolta penitenziaria - configurato anche nel caso di resistenza passiva a un ordine impartito, ordine che non si è neanche sentita l’esigenza di qualificare come legittimo - supera perfino la fantasia del guardasigilli Alfredo Rocco, che non aveva pensato di introdurlo nel codice penale che porta la sua firma. Si vuole tornare a un carcere dove le persone detenute non hanno diritti, dove devono camminare in silenzio e a testa bassa. Per questo e per molti altri motivi, sabato prossimo è necessario scendere in piazza per dire di no a questa follia e ribadire che la vera sicurezza è la sicurezza dei diritti”.
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