Senato: approvata legge contro la gpa
Angela Stella Unità 17 ottobre 2024
Con 84 voti favorevoli, 58 contrari e zero astenuti ieri pomeriggio il Senato ha approvato il ddl che renderà la gestazione per altri (gpa) un reato universale. La proposta, presentata da Carolina Varchi di Fratelli d'Italia e già approvata alla Camera lo scorso luglio, estenderà la perseguibilità del reato anche ai cittadini italiani che ricorrono alla gestazione per altri all'estero. Il dibattito nell’aula di Palazzo Madama è stato molto acceso. Le dichiarazioni più sorprendenti, che minano la libertà di autodeterminazione delle donne, sono arrivate dalle senatrici della maggioranza. Ad esempio per la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, la gps è una “offesa alla dignità della donna: è inaccettabile, questo modo di considerare il nascituro come un pacco e non come una creatura, questo mercimonio, nel quale chi ha più denaro approfitta di chi ha più bisogno, è orribile. Lo è sotto il profilo morale oltre che legale”. Cinzia Pellegrino, capogruppo per Fratelli d’Italia in commissione straordinaria per i diritti umani, ha aggiunto: “Rendere la GPA un reato è un provvedimento cruciale per la nostra Italia e un passo importante a livello globale nella salvaguardia della dignità umana e nel riconoscimento dei diritti delle donne, che non possono essere ridotte a meri strumenti di produzione. Con questo voto intendiamo riaffermare valori fondamentali di civiltà, buon senso e umanità, e vogliamo tutelare i bambini, che non devono essere considerati oggetti da scambiare per soddisfare i capricci ideologici di chi desidera figli a ogni costo”. Non poteva mancare il commento di Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità: “Il voto di oggi (ieri, ndr), che rende finalmente effettivo ed efficace per i cittadini italiani il divieto di utero in affitto, ci pone all’avanguardia fra le nazioni sul fronte dei diritti”. Invece per la vice presidente del Senato, la dem Anna Rossomando, quella approvata è una «norma viziata dall’irragionevolezza e totalmente disallineata rispetto alle pronunce della Corte Costituzionale, della Corte Europea dei diritti dell'uomo e della Corte di Cassazione sezioni unite civili». Per la senatrice si tratta di «un manifesto assolutamente ideologico, animato da un furore altrettanto ideologico. Peraltro questo è il costante atteggiamento della maggioranza quando approccia al diritto penale». Pure per senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi “la destra insiste nel criminalizzare quanti agiscono nel pieno rispetto delle leggi straniere, dimostrando così un chiaro intento omofobico. Questa legge non è una scelta isolata, c’è una logica complessiva dietro le scelte della destra al governo. Ed è una logica che tende a comprimere i diritti, anziché estenderli, a togliere libertà invece di aumentarla. Il divieto universale alla maternità surrogata è l'ennesima legge manifesto, l'ultimo attacco ai diritti di questa destra dal volto feroce, che si aggiunge alla lunga lista di provvedimenti propagandistici come il decreto rave, il decreto Cutro, il decreto Caivano e quello sulla sicurezza”. Critiche al provvedimento anche da Mariolina Castellone, senatrice del M5S: “Il Paese non aveva bisogno di questa legge, che rappresenterà un grave problema per alcuni italiani, oggi già discriminati. Partiamo dal dato di fatto che la commercializzazione della gravidanza e dei gameti in Italia è già reato. Sgomberando il campo dalla propaganda, purtroppo andata in scena anche oggi al Senato, iniziamo dai termini giusti: nessun utero in affitto. Che costo si può dare a un dono che non ha valore come quello della vita?”. Posizione mediana quella della senatrice di Italia Viva Raffaella Paita: “Sono convinta che l'istituzione del reato universale sia una follia e voterò contro questo ddl, ma la discussione di oggi (ieri, ndr) mi imbarazza. Per me la Gestazione per altri è una cosa intollerabile, sono nettamente contraria, non può passare l'idea dello sfruttamento di una donna per condizioni economiche e sociali. Mi sono trovata in imbarazzo davanti a discussioni ideologiche. Il tema è molto più complesso”.
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