Al via il torneo Dire e Contraddire

 di Valentina Stella Il Dubbio 28 aprile 2021

Ci saranno il 29 e 30 aprile i quarti di finale del torneo "Dire e contraddire”,  ideato dall’Ordine degli avvocati di Taranto nel 2019, a cura del Consigliere Cnf Vincenzo Di Maggio e dell’avvocato Angela Mazzia, e diventato lo scorso anno oggetto del Protocollo d’intesa tra il Consiglio nazionale forense ed il ministero dell’Istruzione. Come vi abbiamo raccontato in occasione della presentazione, il torneo, che porta l’avvocatura nelle scuole, si prefigge l’obiettivo di diffondere la cultura dei valori della democrazia, dei diritti e doveri di cittadinanza e della legalità attraverso una coinvolgente disputa su temi di educazione civica scelti direttamente dagli studenti. «Scriveva Carnelutti  in un suo famoso e indimenticabile scritto del 1935 dal titolo “Le cliniche del diritto” che l’avvocato deve trasmettere ai giovani praticati non soltanto il “sapere” e i “saperi” ma il “saper fare”, perché solo il “sapere” unito al “saper fare” può condurre e guidare il discente a plasmare il “saper essere”.  È questo lo spirito che sta animando gli avvocati impegnati nella preparazione degli studenti ai quarti di finale del torneo», dice al Dubbio l'avvocato Mazzia. Mentre l'avvocato di Maggio aggiunge: « l’obiettivo finale è ricondurre ed educare i giovani a discutere su tutto e di tutti, all’insegna del massimo rispetto delle idee altrui, perchè il confronto ritorni ad essere fenomeno di crescita, emblema del melius re perpensa e non inutile e sterile conflitto. Mi piace rievocare una celebre frase di Franklin Delano Roosevelt: “Non sempre possiamo forgiare il futuro per i nostri giovani, ma possiamo forgiare i nostri giovani per il loro futuro”».  A sfidarsi ai quarti su una piattaforma web ci saranno tre scuole di Roma (Liceo Seneca, Liceo Primo Levi, Istituto Sant'Apollinare), due scuole di Taranto (Ites Pitagora, Liceo Vittorio da Feltre),due di Milano (Liceo Manzoni, Liceo Leonardo Da Vinci). Il 13 maggio sarà la volta delle semifinali che condurranno i ragazzi alla finale del 26 dello stesso mese. Gli studenti si sfideranno sotto la guida dei componenti esterni della Commissione educazione alla legalità del Cnf, coordinata dalla consigliera Daniela Giraudo, gli avvocati Mazzia, Giulia Cammilletti e Domenico Facchini, insieme ai referenti territoriali delle tre città, Giovanni Fiorino per l’Ordine di Taranto, Daniele Barelli per l’Ordine di Milano e Viviana Minghelli e Ombretta Pacchiarotti per l’Ordine di Roma.  L'avvocato Giraudo si è detta «soddisfatta di aver raggiunto come Cnf questo obiettivo in un anno particolarmente complicato durante il quale abbiamo incontrato diverse difficoltà. Alla fine però mi auguro che il progetto possa trasmettere agli studenti il desiderio di volare alto e già leggendo le frasi che hanno scelto per competere si evince una loro grande sensibilità verso il tema dei diritti». Il principio su cui gli allievi si andranno a confrontare nei quarti è una massima di Charles Louis Montesquieu tratta da De l'esprit des lois:  «La libertà è il diritto di fare ciò che le leggi permettono»: le squadre avranno in tutto 15 minuti a testa per argomentare a favore e contro, confutare le tesi degli avversari, epigolare mediante le regole della retorica di Cicerone: inventiodispositioelocutiomemoriaactio. Claudia, studentessa di Taranto, ci racconta « di essere molto emozionata per l'avvicinarsi della gara, soprattutto perché il suo sogno è quella di diventare avvocato penalista. Il progetto è stato molto coinvolgente perché ci ha permesso di esporre i pensieri in maniera creativa, anche se avrei preferito farlo in presenza e non collegata ad un pc». Riguardo alla competizione ci dice che «la parte più difficile è quella della controargomentazione perché occorre trovare punti deboli nella esposizione della squadra avversaria». Sara di Milano ci ha spiegato invece che si stanno preparando «con la professoressa di educazione civica e con quella di storia e filosofia: l'obiettivo, infatti, è mettersi in gioco non solo sul piano dell'eloquio ma anche su quello della conoscenza e la filosofia offre grandi spunti. Grazie agli incontri con i rappresentanti dell'Ordine degli avvocati abbiamo imparato a strutturare un discorso e per questo ho trovato molto utile la conoscenza del latino per lo svolgimento dell'orazione. L'iniziativa mi è piaciuta molto per vari motivi, soprattutto perché ci ha dato l'opportunità di mettere in pratica le nostre conoscenze e per averci fatto incontrare i ragazzi di altre scuole. Forse riesce un po' difficile svolgerla al quinto anno quando siamo alle prese anche con la maturità, la scelta dell'università, le lezioni per la patente». Infine Mattia da Roma ci ha raccontato che «ci stiamo preparando alla gara settimanalmente, anche grazie al prezioso aiuto degli avvocati che ci hanno insegnato come usare il linguaggio verbale e non verbale. A parere mio la parte più difficile è quella iniziale, dell'esordio perché è il momento in cui devi esporre chiaramente la tua idea, la tua tesi. In generale ritengo il progetto molto utile perché stimola a riflettere e pensare e ancora di più in questo momento storico ritengo estremamente importante informarsi sui diritti».

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