Omicidio Cuneo, Salvini: legittima difesa

 di Angela Stella Il Riformista 30 aprile 2021

Mario Roggero, il gioielliere che ha ucciso due malviventi e ferito un terzo per difendersi da una tentata rapina a Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo, è indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Dalla Procura di Asti hanno fatto sapere che si tratta di un atto dovuto, per poter consentire alcuni accertamenti irripetibili come le consulenze autoptica e balistica. «Non provo niente. Mi spiace sia successo un fatto così, è molto brutto, ma o io o loro» aveva detto ieri l'uomo al Tg1. Poi dopo il racconto dei fatti: «C’è stata una colluttazione — ha dichiarato Roggero —. Mi sono trovato faccia a faccia con uomini armati e ho dovuto scegliere fra la mia vita e la loro. Mi spiace molto per quello che è successo, perché non avrei mai immaginato dopo 45 anni di lavoro di trovarmi in questa situazione. Mi sono ritrovato in una condizione estrema e posso solo dire che sono situazioni che non dovrebbero succedere. Ho fiducia nella magistratura». Il suo legale, l'avvocato Stefano Campanello, ha aggiunto: « è un momento difficile per il mio assistito, straziato da quanto successo e per essersi trovato in una situazione drammatica. Non abbiamo ancora ricevuto l'avviso di garanzia ma il mio assistito ritiene comunque di aver fatto quanto necessario per salvare la sua vita e quella dei suoi familiari. È molto scosso», ha concluso. I due rapinatori morti sono Andrea Spinelli, 45enne di Bra (Cuneo) e di Giuseppe Mazzarino, 58enne di Torino, entrambi con precedenti. Il terzo, datosi alla fuga ferito e rintracciato all'ospedale di Savigliano, è Alessandro Modica, 34enne di Alba (Cuneo). Sulla base della prima ricostruzione del fatto, i tre - armati di un coltello e della pistola poi risultata finta, priva del tappino rosso - avrebbero minacciato di morte il gioielliere, la moglie e la figlia, la prima colpita da un pugno e l'altra immobilizzata con fascette da elettricista, facendosi in tal modo consegnare numerosi gioielli. Al tentativo di appropriarsi anche del denaro in cassa, il titolare ha reagito sparando con la pistola legittimamente detenuta. Nei prossimi giorni proseguiranno gli accertamenti investigativi per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti, grazie anche all'acquisizione delle immagini delle videocamere funzionanti nell'area.  «Gli approfondimenti investigativi proseguono al fine di chiarire l'esatta dinamica degli eventi, dando il massimo delle garanzie di partecipazione alle indagini a tutte le parti coinvolte», ha riferito  il procuratore di Asti, Alberto Perduca. Intanto Silvia Roggero, una delle quattro figlie del gioielliere ha ringraziato dai social «le persone che dai balconi hanno applaudito mio papà che ha difeso coraggiosamente mia mamma e mia sorella di fronte a un'arma da fuoco puntata con minacce di morte e di aggressione!». La vicenda ha suscitato poche reazioni politiche ma unidirezionali. Il leader della Lega Matteo Salvini ha scritto su Facebook: «Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia aggredita.  Il loro negozio di Grinzane Cavour (Cuneo) era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia. La difesa è sempre legittima». Medesimo concetto espresso sempre da Facebook è giunto da parte di Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d'Italia: « Massima solidarietà  al gioielliere di Cuneo che ha difeso la sua attività lavorativa dopo che, secondo una ricostruzione, i malviventi avrebbero puntato le pistole contro i componenti della sua famiglia. La difesa è sempre legittima». Sempre dalla Lega Roberto Calderoli: «mi metto a disposizione di questo gioielliere, per ogni tipo di supporto, esattamente come ho fatto in questi anni con l'amico ristoratore Mario Cattaneo». Nel momento in cui chiudiamo l'articolo nessun commento sulla vicenda è arrivato dalle altre forze politiche.  

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