Tumore al seno: obiettivo breast unit al Gruppo INI

di Valentina Stella  - Nuovo Corriere Roma Lazio 17 ottobre 2018

Una donna su otto si ammala di tumore al seno nel corso della sua vita: la stima per il 2018 è di 52 mila nuovi casi in Italia. Di questi il 30% è destinato a progredire ed evolversi in tumore avanzato metastatico (12 mila pazienti nel nostro Paese). La prevenzione diventa sempre più importante e necessaria per scongiurare situazioni irreversibili. Per questo in due strutture del Gruppo INI  - Villa Dante e Via Orlando – è partito un servizio di visite senologiche ed ecografie mammarie svolto  da una oncologa specializzata in tumore della mammella, la dottoressa Simona Barberi. La visita inizierà con la raccolta di una accurata anamnesi, primo indispensabile passo per identificare un programma di prevenzione personalizzato che tenga conto dei fattori di rischio individuali.“La mammella è un organo esterno ma è molto complesso – ci dice la dottoressa  - quindi è necessario farlo analizzare da specialisti, affinché possano poi fare una diagnosi corretta”. L’obiettivo è quello di realizzare delle breast unit - centri di senologia multidisciplinari  - dove prendere in cura la paziente per l’intero percorso, dalla diagnosi al post operatorio. “La prevenzione – sottolinea la dottoressa – è fondamentale; pertanto è importante non sottovalutare nessun segnale, e ciò è possibile se a visitare la mammella c’è un professionista. Una cosa è quando si scopre un carcinoma allo stadio iniziale, altro è accorgersi di avere un carcinoma avanzato di 3 o 4 centimetri che nemmeno è candidabile ad un intervento chirurgico, ma deve prima sottoporsi a qualche ciclo di chemioterapia”. Il carcinoma della mammella non è un’unica malattia ma ne esistono tipi diversi, quindi ogni tipologia va affrontata in maniera differente a seconda anche dell’età. “Chi ha familiarità diretta, come una mamma o una sorella – precisa la dottoressa Barberi  - deve cominciare a fare la visita senologica dopo i 20 anni, la visita senologica con ecografia dopo i 25, e anticipare la mammografia prima dei 40 anni”. Le chiediamo se l’auto-palpazione è affidabile: “meglio sempre affidarsi ad un medico perché quando la donna si accorge di qualcosa, come di una retrazione cutanea, potrebbe essere già troppo tardi”. Quanto può incidere l’alimentazione? “Quella che abbiamo adesso può incidere, perché molti alimenti sono modificati: ad esempio il pollo ha una carica estrogenica elevata. Soprattutto le bambine non dovrebbero abusare di carne bianca. Da evitare anche la soia, di cui molte pazienti fanno uso in menopausa”.  

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