Parte da Secondigliano il viaggio a sorpresa di Bonafede nelle carceri

di Valentina Stella Il Dubbio 18 ottobre 2018

Un viaggio «senza preavviso» nei luoghi della giustizia, con visite a sorpresa nei tribunali, nelle Corti d’appello e nelle carceri: è quanto annunciato ieri dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede con un video su facebook girato durante una sosta in un autogrill, mentre era diretto verso la prima tappa del suo inedito impegno, il carcere na- poletano di Secondigliano, rimasta segreta fino al suo arrivo. L’iniziativa, ha spiegato il guardasigilli, fa seguito alla sua volontà di «spalancare» già dai primi mesi di governo «le porte di via Arenula per incontrare gli addetti ai lavori e le associazioni che si occupano ogni giorno della giustizia». Tuttavia Bonafede, che apprezza molto il fatto di trovare tutto perfettamente in ordine e ricevere un’accoglienza calorosa a ogni sua visita annunciata, ha puntualizzato che «il rispetto istituzionale non gli permetteva di calarsi nella realtà quotidiana», di rendersi conto effettivamente di cosa accada negli uffici giudiziari e negli istituti penitenziari. «E per questo», ha dichiarato il ministro, «ho deciso di iniziare un viaggio nella giustizia, e quindi nei luoghi più importanti, ossia Tribunali, Corti di Appello e carceri, senza dare preavviso, per toccare con mano le realtà e parlare con coloro che vi lavorano ogni giorno, per far sentire loro che la nostra attenzione non è formale ma sostanziale. Vogliamo dialogare con gli operatori per comprenderne le esigenze e lavorare tutti i giorni in modo da dare una risposta», ha aggiunto.

Al termine della visita a Secondigliano, il guardasigilli ha espresso soddisfazione per l’accoglienza non preparata: «Nonostante nessuno si aspettasse il mio arrivo, ho ricevuto una bellissima accoglienza. È una realtà complessa, con molti detenuti», nota il ministro. E in effetti quel penitenziario ospita circa milletrecento reclusi, rispetto ad una capienza regolamentare di 1020. Bonafede ha raccontato di aver visitato la struttura, di aver parlato con la dirigenza, con gli agenti e gli operatori, con una delegazione di detenuti e con i medici: «Tutti insieme sono riusciti a costruire pratiche virtuose, importanti, e un rapporto detenuti- agenti basato su un profondo rispetto reciproco». Tra le numerose iniziative che si svolgono all’interno del carcere partenopeo, «tutte indispensabili per un corretto percorso di riabilitazione del detenuto», il ministro della Giustizia ha lodato il progetto che prevede, in accordo con l’università, la creazione di un vero e proprio polo studentesco realizzato in un’ala del penitenziario. L’area, perfettamente idonea allo studio, sarà accessibile anche a detenuti provenienti da altri istituti. «Tutti mi hanno confermato», ha concluso Bonafede, «l’importanza del lavoro come momento di rieducazione e di reinserimento sociale. Ed è in questo senso che continuerò a investire. Un detenuto rieducato non tornerà a delinquere».

Il viaggio di Bonafede parte a pochi giorni dall’avvio di quello della Corte costituzionale in alcune carceri italiane, concepito per aprire sempre di più l’istituzione alla società, per diffondere e consolidare la cultura costituzionale: proprio domani il giudice Giuliano Amato sarà al minorile di Nisida, dopo l’inaugurazione dell’iniziativa a Rebibbia, seguita dall’incontro della giudice Cartabia con i reclusi di San Vittore.

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