Resti il reato di tortura

 VS Il Dubbio 11 gennaio 2023

“Esponenti dell’attuale Governo, commentando i gravi fatti accaduti nell’aprile del 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, hanno auspicato una modifica del reato di tortura (art. 613 bis C.p.), introdotto nel nostro Paese solo nel 2017. Sarebbe un fatto gravissimo. Per fare chiarezza abbiamo rivolto una interrogazione sottoscritta dalla presidente Luana Zanella e da tutti i deputati AVS al Ministro della Giustizia Carlo Nordio che risponderà domani (oggi, ndr) durante il question time della Camera”.   Lo ha reso noto ieri Devis Dori, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Giustizia della Camera. Il reato di tortura è stato introdotto nel nostro sistema ben 28 anni dopo la ratifica da parte dell'Italia della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. “La legge porta il mio nome – disse Luigi Manconi in una intervista -  ma non la riconosco come mia perché la proposta originaria da me presentata prevedeva la tortura come reato proprio, in quanto sia la Convenzione dell’ONU che le normative di altri Paesi democratici qualificano la tortura come reato che discende dall'abuso di potere. Invece è stato approvato un testo, a mio avviso debole, dove la tortura viene qualificata come violenza all’interno delle relazioni tra i cittadini mentre avrebbe dovuto trovare applicazione a quei trattamenti inumani e degradanti quando effettuati da pubblici ufficiali”. A tal proposito l’onorevole Dori ha ricordato che “nel penitenziario campano nel luglio del 2020 avvenne un gravissimo pestaggio nei confronti dei detenuti. Per quei fatti sono stati rinviati a giudizio 105 persone, tra cui agenti penitenziari, funzionari del Dipartimento amministrazione penitenziaria e dell’Azienda sanitaria locale; tra i reati contestati: tortura, omicidio colposo come conseguenza di tortura, lesioni pluriaggravate, abuso di autorità, falso in atto pubblico; dodici imputati sono invece accusati dell’omicidio colposo del detenuto algerino Hakimi Lamine, pestato il 6 aprile, ma morto il seguente 4 maggio”. Il riferimento del deputato Dori è a “Esponenti istituzionali” che “si sono recati ad esprimere solidarietà agli agenti sotto processo”. Inoltre “il viceministro Bignami ha parlato della opportunità di rivedere il reato di tortura, introducendo il concetto di reiterazione che lo renderebbe di difficile se non di impossibile applicazione”. Infine, abbiamo letto nella nota, “l’attuale sottosegretario al Ministero della Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, ha sollecitato da parte del direttore generale dell'amministrazione penitenziaria il conferimento dell'encomio solenne al corpo di polizia penitenziaria in servizio presso l'istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere”.


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